È MORTO RENATO PESCE, “IL RAGAZZO CHE VISSE NEL LAGER”

Aveva 94 anni e viveva a Monsummano. Nel 1944 venne deportato nel lager di Sulfer. Su quella esperienza nel 2019 ha scritto un libro

MONSUMMANO. [a.b.] Monsummanese d’adozione dove viveva da tempo è scomparso a 94 anni Renato Pesce. Nato a Novi Ligure (Alessandria) il 14 maggio 1927 nel 1944 venne deportato in Germania e internato in un lager.

Rimpatriato nel 1945  aveva lavorato come operaio nel porto di Genova. Ripresi gli studi, interrotti nel periodo bellico, aveva conseguito il diploma  di Tecnico Commerciale e quindi era stato assunto da una grande azienda del settore alimentare arrivando alla direzione.

Dal 2002 ha iniziato a pubblicare alcuni testi su varie riviste arrivando ad ottenere nel 2003 il “Premio selezione narritiva” col libro “Il venditore di Semi”, edito da Libroitaliano, racconti di vita scritti nel tempo in clima prevalentemente agreste.

A 91 anni compiuti, su richiesta del nipote e come monito per le generazioni presenti e future. pubblica “Il ragazzo che visse nel lager – Le stagioni di Sulfur” per Edizioni Atelier di Pistoia dove narra il breve periodo della vita vissuto in una situazione di prigionia nel campo di lavoro di Sulfer, quando aveva appena 17 anni.

“Persona squisita, un uomo d’altri tempi, sereno e arguto” così lo ricordano la Biblioteca comunale Giuseppe Giusti e il gruppo di lettura “Il tè delle quattro”, coordinato da Stefania Bottai che avevano avuto il piacere e il privilegio di conoscerlo in occasione della presentazione dell’ultimo libro edito.

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