E VEDIAMOLI, QUESTI CANDIDATI!

cocomeroPISTOIA. In questa città ci si sveglia solo per le “bucciate di co’omero”.

Il panorama è inguardabile:

  • la Breda, già San Giorgio onore e vanto dell’industria pesante dall’inizio del 900 al primo dopoguerra, per Pistoia e non solo, diventa giapponese, Hitachi, come una qualsiasi radiolina
  • l’area del Ceppo è da rifunzionalizzare, in che modo? A che costo? Nessuno è in grado di dirlo – cioè non esiste un vero e proprio progetto che definisca costi e soluzioni come sarebbe normale dal momento che si è dato il via al project financing per il nuovo ospedale
  • le casse d’espansione, o muraglia cinese, stavano per imbarbarire un luogo amato e utilizzato da molti pistoiesi per il proprio svago, pesca o passeggiate che siano, senza poter mettere davvero in sicurezza le zone che subiscono le inondazioni, ma costando invece un sacco di soldi e vediamo come va a finire…
  • l’ospedale nuovo è stato costruito in mezzo al nulla e ogni giorno ci porta una nuova pena, il disservizio è più la regola che l’eccezione
  • la pista ciclabile sul viale Arcadia è un esempio di “urbanistica spontanea”, della peggiore però, di quella che intanto si fa così poi vediamo…

I fatti e i misfatti su cui discutere non mancano ma, a più di un mese dall’ufficializzazione delle candidature per le elezioni regionali – di cui la gente comune proprio non sa che farsene – parte la “california” dei distinguo, delle rivendicazioni, delle accuse, dei sospetti e delle falsità.

Aspettiamo almeno che ci siano dei candidati prima di dire che hanno o non hanno titolo, che hanno o non hanno gradi sufficienti di renzismo e soprattutto se sono o meno credibili, affidabili, guardabili. Al massimo non si votano.

Quanto ai giornali e alle lettere pubblicate non firmate o firmate con pseudonimi (ma in tutto il mondo l’hanno fatto milioni di giornali, di giornalisti e di letterati – e non da “cinci dell’Aiazzi”… Anzi, perfino Togliatti si firmava Ercoli, compagni!) vorrei ricordare che senza la statua su cui appendere le pasquinate, Roma sarebbe ancora la capitale dello Stato Pontificio. E a qualche comunista, riformato o no, gli andrebbe proprio bene, credo.

Ça suffit.

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