SAN MARCELLO-MONTAGNA. Oggi vorrei esporre come il governo Renzi ha diminuito le tasse a mia madre. Premessa. La mamma è una donna forte che per varie vicissitudini della vita ha potuto maturare i requisiti per la pensione minima, nonostante abbia lavorato tutta la vita. L’ultimo lavoro lo perse nel 2009, ma fui io stesso a consigliarle di non ritornare al lavoro, in quanto io vivevo (e vivo tutt’ora) insieme a lei e considerando che essendo nata nel 1952, sarebbe andata in pensione tre anni dopo. Avrebbe precisamente maturato i requisiti per richiedere la minima il 31 dicembre 2012, quindi tirando un po’ la cinghia solo col mio stipendio saremmo arrivati tranquillamente a quella data.
Pochi mesi prima della fatidica data fu approvata la legge Fornero che proiettò la data della richiesta del pensionamento di mia madre al dicembre 2019, ovvero ben sei anni e undici mesi dopo, come dire un pochino più in là. Quindi, dal febbraio 2009, mia madre (invalida al 50%) non percepisce alcun reddito; ha solo la proprietà del 50% della casa dove viviamo insieme, che non è certo una reggia.
Veniamo all’anno 2013, dove esisteva l’Imu che poi venne trasformata in mini-Imu, perché non solo ho la fortuna di vivere in comune dove si paga (San Marcello Pistoiese), ma addirittura l’unico nella provincia di Pistoia che ha messo l’aliquota al massimo (il sei per mille); nel frattempo, anche io ho perso il lavoro e non ce la passiamo bene, tanto è che mangiamo grazie alla distribuzione alimentare della Caritas e il nostro Isee risulta essere 6332,48 €. Con queste premesse il calcolo della mini-Imu dovuta da mia madre, levata la detrazione di 100€ per l’abitazione di principale e lo sgravio, prevista per il mio comune per i redditi sotto i 10000€, veniva 5 €,che tra l’altro non sarebbero stati neanche pagati, se la giunta comunale non avesse abbassato il limite da 12 a 4€ con una delibera che io affettuosamente chiamo “raccatta briciole”.
Quest’anno viene introdotta la Tasi, che di fatto sostituisce la mini-Imu; la mia situazione lavorativa non è migliorata (anzi) e ancora mangiamo grazie al pacco alimentare e il nostro Isee è 0 €, quindi peggioramento totale. Il calcolo della Tasi che deve pagare mia madre, dove non vi è più la detrazione di 100€ per l’abitazione principale, ma soprattutto non c’è più neanche lo sgravio Isee, risulta essere di 77,06€.
Dunque facendo due calcoli, da scuole elementari per intendersi, è un aumento pari al 1400%.
Naturalmente mi piacerebbe essere smentito sulla percentuale, ma vorrei fare notare che comunque mia madre, un’esodata che non lavora da cinque anni e che dovrà aspettarne altri cinque per andare in pensione, che non ha alcun reddito e che vive grazie a medicinali salvavita, ha un’unica colpa, quella di possedere metà della casa dove vive. Per questo le viene chiesto di pagare ben 72 euro e rotti centesimi in più rispetto all’anno scorso. E meno male che siamo nel governo che ha diminuito le tasse!
Beninteso che anch’io sono nella stessa situazione e mi viene chiesto di pagare le stesse tasse, ma almeno io mantengo la speranza di ritrovare lavoro (anche si questi tempi è difficilissimo), che certo non può avere una donna di 62 anni.
Vorrei chiudere questa mia analisi con l’articolo 53 della nostra Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
Marco Poli