taglio tigli. ECCO PERCHÈ ADERIAMO AL PRESIDIO DI OGGI IN VIA FIRENZE

“Il disagio della zona è stato lasciato crescere dall’incuria colpevole di chi doveva provvedere alla manutenzione del verde e del suolo e che oggi si propone di effettuare un intervento demolitivo del verde, in spregio ad ogni criterio e norma di tutela ambientale e climatica”

PRATO. L’Osservatorio ambientale pratese e l’ Associazione Atto Primo salute ambiente cultura aderiscono al presidio di oggi lunedì 26 agosto alle ore 8 in via Firenze.

“Facciamo parte del gruppo di cittadini che hanno presentato un esposto alle autorità contro il previsto abbattimento dei tigli e la loro sostituzione con farnie piramidali. Vorremmo precisare alcune cose su quanto apparso sulla stampa a riguardo, a partire da quanto comunicato dal Comune di Prato e da alcuni assessori della Giunta.
Il Comune afferma di avere svolto nel 2023 un percorso partecipativo a riguardo. Non abbiamo ragione di dubitarne. D’altra parte crediamo che l’Amministrazione potrà esibire verbali o report su quanto svolto. Non ci risulta che siano state coinvolte associazioni ambientaliste o esperti. Ma possiamo verificare. In ogni caso riteniamo che una così importante operazione sul verde pubblico non riguardi soltanto gli abitanti della zona interessata.
A proposito dei quali dobbiamo dire che coloro che abbiamo potuto incontrare, alcuni favorevoli all’intervento e altri contrari, risultavano a nostro parere solo superficialmente, e, dal nostro punto di vista, erroneamente informati.
Nessuno sapeva la differenza fra un tiglio e una farnia in quanto a capacità di mitigazione ambientale, per l’ombreggiatura e la rigenerazione dell“aria. Nei “processi partecipativi” era stato correttamente illustrato? Da chi?
Molti supponevano, malamente informati, che l’abbattimento degli alberi e la loro sostituzione fosse necessaria per la realizzazione del marciapiede. Basta in realtà guardare il progetto del Comune per rendersi conto che questo sarà realizzato in una zona che in larghissima parte non è interessata dalla presenza degli alberi.
Altri ancora lamentano, anche in commenti sui social, che la presenza dei tigli avrebbe favorito la formazione di umidità nelle abitazioni o nelle cantine. Questa può essere causata solo da una cattiva o mancata manutenzione delle piante (alcuni residenti ci hanno detto che da perlomeno 5 anni non hanno visto eseguire nessuna manutenzione del verde), che non correttamente potate arrivano a toccare la muratura e non consentono la formazione del necessario spazio d’aria fra edifici e piante.

Nella parte bassa gran parte dei tigli è stata “tombata” dall’asfalto che arriva a toccare l’albero, non consentendo la necessaria percolazione d’acqua e traspirazione, e questo ha portato le radici ad affiorare in alcuni casi o a cercare. in altri, di infiltrarsi orizzontalmente.
In definitiva dopo avere svolto diversi sopralluoghi abbiamo così sintetizzato la situazione riscontrata:
1) Le case a ridosso del filare di tigli sono perlopiù della tipologia “terratetto unifamiliare”, in qualche caso “bifamiliari”, quasi tutte hanno sul lato strada una parte lastricata che arriva praticamente all’asfalto. Dai progetti del Comune si evince che gran parte di questi “lastricati” sono in realtà sul suolo pubblico visto che i progetti andranno a recuperare lì (e solo lì) lo spazio per il marciapiede.

2) La sostituzione degli alberi e la loro diversa distribuzione servirà soltanto a rendere più omogeneo lo spazio per il parcheggio che adesso viene usato in modo del tutto irregolare, con le auto collocate per traverso ad occupare lo spazio che dall’asfalto arriva alla parte lastricata.

3) Tutto quel pezzo di strada e gli stessi alberi risultano privi di manutenzione da molti anni, segno di una incuria protratta che probabilmente ha esasperato i residenti.
Il Comune di Prato aveva l’obbligo di provvedere alla necessaria manutenzione, comprese le potature dei rami che in alcuni casi arrivano anche ad impedire l’apertura delle finestre o si appoggiano alle murature, e quest’obbligo non è stato rispettato.

4) Lo stesso Comune di Prato avrebbe dovuto per tempo rispondere alla necessaria esigenza della percorribilità pedonale del tratto, come ci si propone oggi di fare, ricostruendo un marciapiede omogeneo anche dove i privati hanno per conto proprio pavimentato e usano quell’area come parcheggio impedendo il passo ai pedoni.
Se queste operazioni fossero state svolte, come si sarebbe dovuto, non sarebbe stato affatto necessario proporsi di tagliare 45 alberi quasi ottuagenari e pregiati come i tigli.
Tutt’al più, in una necessaria operazione di riassetto, poteva essere prevista la rimozione e sostituzione di alcune piante (3-4) nei punti più problematici.

Invece si è lasciata degradare la situazione per poter poi vantare un intervento di ripulitura radicale che non tiene in nessun conto il danno recato al microclima e all’ambiente.
Per queste ragioni denunciamo anche il fatto che il disagio della zona è stato lasciato crescere dall’incuria colpevole di chi doveva provvedere alla manutenzione del verde e del suolo e che oggi si propone di effettuare un intervento demolitivo del verde, in spregio ad ogni criterio e norma di tutela ambientale e climatica.
Quello che poi sconcerta ulteriormente della vicenda è la mancanza di ogni segno di resipiscenza da parte della neoeletta sindaca Bugetti e della sua giunta, che si sono sottratti ad ogni confronto.

Associazione Atto Primo salute ambiente cultura – Osservatorio ambientale pratese

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