Sembra aprirsi una voragine in via Tobagi a Montale con l’ultima commissione ambiente: un vero boscoabbaccano con una spietata richiesta del Nerozzi di avere un consiglio comunale esclusivo aperto alla cittadinanza
AGLIANA. Lo avevamo già previsto: tutto e ben 14 mesi prima. Il meglio è stato, dopo la commissione, quando si sono spenti i microfoni della registrazione e, sul piazzale, il Nerozzi ha ricevuto delle confidenze di Marco Mazzanti, sindaco di fatto di Quarrata, che, presente all’evento, ci ricorda il manzoniano conte zio quando ritiene che sul problema si dovrà sopire, sedare, sedare, sopire… (a proposito: ma che ci faceva lì il presidente del consiglio comunale di Quarrata? Aveva una delega del Romitino, superiore gerarchico, ma servetto di cordata e suo esecutore testamentario?).
Il sindaco-ombra Okkione (ai veterocomunisti le ombre piacciano dai tempi di Togliatti: infatti vengono tutti da via delle Botteghe Oscure) nel backstage ha infatti delineato la vera strategia indispensabile al revamping dell’impianto enunciando il teorema della “sedazione” per un rilancio a lungo termine, tale da indurre addormentamento delle coscienze e omologazione nei consessi, poi stremati, anche auspicando – questo è implicito nell’ipotesi – il ricambio dell’amministrazione pedritiana.
Quello di Montale è un inceneritore detestato da tutti, ma da tutti tollerato e rivalutato alla luce delle più ingannevoli proposte di rilancio, con revamping e cinque ipotesi di travestimento: si parla infatti di solo formali ristrutturazioni impiantistiche che hanno comunque, e tutte, un comune denominatore: l’incenerimento spinto di rifiuti o – addirittura – i fanghi di risulta dalle residenze civili. E tutto questo, forse, perché comunqe l’incenerimento rende (anche in termini economici) a tutti quanti.
Le due aziende presenti erano la Ladurner e la Hera; con l’Iren spa assente giustificata ha parlato per essa il delegato Cis Ing. Giovinazzo (una new entry che ha presentato il progetto in pochi minuti) e che comunque è parso poco significativo, mantenendo l’incenerimento come presupposto di funzionamento.
Le aziende che hanno presentato la manifestazione d’interesse al bando, non hanno (al solito) inviato i progetti ai commissari che ad Agliana sono assai più “allenati” che a Montale, non disponendo del doping indotto dai 350mila euro annui di ristoro erogati generosamente al Comune di Don Ferdinando. Un Sindaco, il Betti, che ha scoperto recentemente di essere intelligente e ha dunque, “cambiato idea” sulla chiusura: e lo vuole rilanciare. Betti è responsabile e democratico, non è dunque schleiniano, non è lui, per la circolarità: a Ferdinando piace la linearità.
La commissione ambiente è stata impostata all’insegna del precariato informativo. Franceschi ha spiegato che le proiezioni iconografiche erano indisponibili, così come i progetti (coperti da privacy: i commissari possono usare la fantasia e non rompere le palle con le informazioni analitiche) e che, dunque, le questioni potranno essere trattate con domande puntuali da trasmettere alla Presidente Biagioni.
La Biagioni avrebbe dato segno di resipiscenza, rassicurando il suo impegno nella volontà di rinnovare una nuova edizione della commissione e, perché no, un consiglio comunale aperto alla cittadinanza da fare al teatro Moderno con la partecipazione dei cittadini e dei comitati: meno soubrette e più Presidente, diciamo noi finalmente (dopo e grazie alle nostre strigliate, ma che non saranno ancora finite).
Adesso la presidente Biagioni proponga delle domande critiche, vista la tua preparazione, magari formulandole tramite i tuoi consiglieri: cambiare si può.
Peraltro la commissione è disponibile alla consultazione in linea per una audizione posticipata: una mancanza imperdonabile questa, per il Comune di Montale, dove il presidente Borchi ha assicurato la maggiore insonorizzazione audio/video all’insegna della completa trasparenza delle sinistre democratiche.
Bene anche Massimo Bartoli, che ha richiamato lo scandalo del fattore “indagine epidemiologica” e le questioni dei ristori, pappati tutti dal Sindaco Betti (per questo votato al revamping tout court) e ci è piaciuto anche il compagno Alberto Guercini, che ha richiamato la pericolosità dell’impianto con l’esposizione di Montemurlo, primo bersaglio di ricaduta, protestando per il mantenimento di tecniche d’incenerimento e ricordando insieme a un altro cittadino del pubblico, la necessità di attuare una politica di “economia circolare”, da sempre tanto cara al consesso, in maniera trasversale: l’incenerimento è dunque, in modo contrapposto, il risultato della famigerata “politica lineare” che prevede, appunto, un trattamento termico del rifiuto tal quale o anche del più energetico CSS (più inquinante grazie alla presenza massima di frazioni plastiche: le c.d. ecoballe, composte da un combustibile solido secondario, ottenuto dalla selezione della frazione secca).
Parte Prima – Continua
NOTA
* – Francesca Biagioni cosa intendeva dire con l’appello a guardare al presente e al futuro? Alludeva forse alla serie di malgestioni, arbitrati da 3 milioni mai compresi dai consigli, e all’indagine epidemiologica che è – dice Edoardo Franceschi – disponibile alla consultazione? Ci vuole spiegare meglio il suo autentico pensiero?
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]