PISTOIA. L’indebolimento dei mercati esteri ripercuote i suoi effetti sui risultati dell’export manifatturiero dell’area Lucca-Pistoia-Prato nel periodo gennaio-settembre 2016.
Le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Toscana Nord sui dati Istat, infatti, registrano una leggera variazione negativa, -0,6%, nel gennaio-settembre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015; un valore che converge sostanzialmente con gli esili progressi dell’export manifatturiero toscano, +0,5%, e nazionale, +0,6%, nello stesso periodo.
A livello territoriale, rispetto ai dati di inizio anno tutte e tre le province registrano tendenze meno positive ma con differente intensità.
A Prato i primi 9 mesi del 2016 mettono a segno una variazione complessiva pari a +6,2% (per un totale di 1.911,3 milioni di euro), a Pistoia il progresso è del +3,5% (per un totale di 812,1 milioni di euro), mentre Lucca registra una contrazione del -6% (per un totale di 2.752,9 milioni di euro) che va però letta alla luce delle dinamiche di un settore – la nautica – caratterizzato da cicli lunghi di produzione di manufatti di valore unitario molto elevato e quindi da conseguenti forti oscillazioni dei valori esportati. Il -31,0% di vendite all’estero di imbarcazioni nei primi nove mesi del 2016, infatti, va confrontato con il risultato estremamente positivo (+19,7%) del 2015 rispetto al 2014.
Al netto della nautica la variazione dell’export lucchese si attesta, nei primi nove mesi del 2016, su un valore del +0,4%.
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