elezioni. «CON LE BUCHE E CON LO SPORT…» IL PD DISSE

Caligola aveva fatto nominare Senatore il suo cavallo Incitatus

PISTOIA. Con le buche e con lo sport non si perdono le elezioni. Questa frase è stata ascoltata nel corso dell’assemblea comunale del Pd, cel’ha riferito (e confermato) chi era presente.

Una frase grave, gravissima, arrogante e sprezzante, di chi sa che da queste parti il Pd vincerebbe le elezioni anche presentando un cavallo come candidato Sindaco (e ci scusi il cavallo di Caligola, senatore romano, che nulla di male avrebbe fatto per essere candidato del Pd).

Una frase brutta, bruttissima, che ci dimostra, per l’ennesima volta, che il rispetto per gli altri, per la gente, è pari a zero o quasi. I cittadini si lamentano? Date loro l’acqua del rubinetto, così ci guadagnamo pure: neppure le brioche, che ci costerebbero care.

Ora i pistoiesi, quelli veri quelli a denominazione d’origine controllata, sono soliti protestare per 5 anni, criticare a vita, ma incapaci di cambiare: anche quando ne avrebbero l’opportunità. Pensate alle polemiche sollevate da tanti dirigenti di club sportivi per le pessime condizioni degli impianti sportivi e le enormi carenze strutturali: toni duri, durissimi che alla fin fine si risolvono in un nulla di fatto. Perché spesso gli stessi dirigenti votano il proprio… carnefice, persino contenti di eleggerlo: sindrome di Stoccola. Pronti poi a dirne peste e corna di nuovo.

Pensate ai vertici provinciali del Coni, a quelli vecchi e a quelli nuovi, che organizzato manifestazioni in piazza, si lamentano, si scagliano contro, salvo poi affermare tutto bene, qualcosa si muove, proprio sotto elezioni. Ahi, ahi, ahi. Ognuno è liberissimo di comportarsi come vuole, ma non ci mostri, assieme, i volti rivoluzionari e da pompiere. Solo questo, senza rancore.

Ecco, se coloro che si lagnano dei manti stradali pistoiesi, famosi per essere simili al formaggio gruviera, e delle condizioni nelle quali è tenuto lo sport locale, che purtroppo vegeta, si comportassero con un briciolo di dignità, assisteremmo al cambiamento.

A quell’alternanza che è cosa buona e giusta in democrazia. Altrimenti rischieremo anche stavolta di ritrovarci inconsapevoli (o consapevoli e sciocchi) sudditi di un Sindaco Re.

[Linea Libera]

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