PISTOIA. L’evento della cena elettorale di chiusura della campagna è stato intenso e partecipato. I due candidati Patrizio La Pietra e Maurizio Carrara hanno salutato gli intervenuti con un appello che richiamava i contenuti dell’azione politica a entrambi comune e tutti noti: più attenzione agli italiani, difesa della famiglia, contrasto alla cultura del gender, difesa dei valori della civiltà occidentali richiamati nella cristianità, tutela della sicurezza e difesa personale, consentendo ai presenti di respirare non solo il profumo dell’arrosto con patate servito dai volontari, ma un nuovo profumo, quello della primavera del 1994 che vide l’affermazione del Silvione nazionale e un periodo di rinascita del paese, oggi drammaticamente interrotto.
Il Consigliere regionale Giovanni Donzelli ha preso il microfono per fare un rapido richiamo ai valori difesi dal centro destra: con la sua effervescenza ed eloquenza ha richiamato l’attenzione del pubblico in una sola battuta di un paio di minuti.
Ma se profumo del 1994 c’era, è stato sicuramente quello diffuso dall’intervento introduttivo di Alessandro Tomasi che l’ha evocato, ricordando all’intera assemblea lo storico momento dell’acclamazione a Sindaco della città.
Numerose sono state le citazioni di Tomasi per attestare la forte inversione di rotta che si è registrata a Pistoia dal 25 giugno scorso: la più simbolica è stata l’apposizione di una targa in ricordo dei caduti delle foibe in piazza Garibaldi e anche l’eliminazione della elargizione a “pioggia” agli amici di merenda che è cosa finita e dimenticata, almeno per questo lustro;
a noi che piacciono i dettagli, non è sfuggita la notizia che ha riportato sulla presenza di personaggi che erano soliti entrare nell’ufficio dei precedenti Sindaci senza annunciarsi, né bussare alla porta, saltando a piè pari il Capo di Gabinetto.
La serata è stata una rievocazione del 25 giugno scorso, ma ha anche rappresentato la sicura attestazione del popolo di centro destra alla speranza di avere riconfermata – con l’elezione dei due Rizio – una ulteriore risorsa della espressione ai valori di libertà e democrazia, sempre arrogantemente violati nella città di Vanni Fucci.
[Alessandro Romiti]