SAN MARCELLO-PITEGLIO. Talvolta non esserci nella ufficialità del simbolo è più impegnativo ed onorevole che voler essere per apparire ma non essere…
La Lega Nord della Montagna Pistoiese non presenterà il suo simbolo alle prossime elezioni del Comune di Limestre, cioè San Marcello-Piteglio, come si evince dal comunicato pubblicato dal blog Appennino News: “Dopo attenta riflessione – afferma Massimo Bartolomeo, segretario provinciale della Lega Nord – abbiamo deciso di non partecipare, a San Marcello Pistoiese, alla prossima tornata elettorale di giugno. La decisione deriva dal fatto che non avremmo potuto posizionare il nostro simbolo, vista l’ipotesi della creazione di un’apposita lista civica. Senza il logo della Lega non correremo, dunque, nel comune pistoiese. Invitiamo però i cittadini a contattarci poiché vogliamo assieme a loro realizzare ugualmente qualcosa d’importante per la predetta località”.
Consideriamo questo gesto nobile e meritevole di apprezzamento in funzione di quella lista civica che, sola, si presenterà in contrapposizione alla lista Pd.
Al momento la “traduzione politica” che si evince è che dinanzi alla tradizionale lista cattocomunista del Pd, una lista apartitica ma politica nei contenuti e negli obbiettivi, capeggiata da Venusia Ducci, offrirà ai cittadini dei due comuni, artatamente fusi in funzione di interessi da “terzo settore” e non del popolo, una prospettiva di cambiamento reale e non surrogata con simboli e partiti fra loro confliggenti per legittimi interessi di posizioni nazionali.
È questo un esperimento che, appellandoci alla nostra memoria, già ha dato i suoi frutti nel comune di Piteglio quasi trenta anni or sono quando l’allora Sindaco Lino Pistorozzi tentò l’avventura solitaria, vincendo, e dando una pedata nel fondo schiena alla Dc ed al Pci di allora. Un esperimento non proseguito per piccoli e meschini interessi provinciali e regionali che, dopo quella avventura, regalò il Comune alle forze cattocomuniste che, salvo la breve parentesi Gaggini, ha, si fa per dire, governato il Comune.
Questo nuovo tentativo di riunire i cittadini per comuni obbiettivi al di là ed al di sopra delle singole appartenenze partitiche è nobilitato anche e soprattutto dal realismo di quelle forze politiche che rinunciano temporaneamente alle loro bandierine per raggrupparsi sotto una sola ed ancora non realizzata bandiera: la bandiera della unità di intenti per restituire alla Montagna la dignità che le compete attraverso il recupero dei suoi beni ed il ripristino dei servizi che contraddistinguono una comunità civile che paga le tasse, dalla plebe senza diritti e senza dignità.
Dunque, in questa competizione, ben arrivata, Lega, dirà qualcuno!
La cronaca al momento ci dice che tutti i partiti antagonisti al Pd ufficiale (e non ai suoi votanti) si sono riuniti per sconfiggere il quasi centenario dominio di lanzichenecchi della politica, più o meno inconsapevolmente targati Pd, che mai hanno avuto autonomia decisionale e sempre si sono sottomessi ai voleri provinciali, regionali e nazionali in cambio di uno strapuntino o di un posticino per loro o i loro “cari” nei carrozzoni sgangherati che questa politica ha partorito in abbondanza e che adesso, per mancanza di “lilleri”, si stanno drasticamente riducendo e, per contrappasso, alimentano le dispute e le pugnalate amichevoli che derivano dal famoso “il piatto piange”, oppure, “la mucca è secca e non da più latte”!
Qualcuno dirà: ma i cinque stelle?
Al momento risultano cinque e per di più fra le stelle, ma se anche loro decidessero di voler veramente cambiare le cose, allora, cari amici del Pd considerate anche l’ipotesi di cominciare a fare valigia.
E dentro metteteci anche la Social Valley ma non la Dynamo perché i quasi cinquecentomila euro del cinque per mille devono restare in Montagna.
[Felice De Matteis]