PISTOIA-MONTAGNA. Vietato piagnucolare: il P[partito] D[democristiano] ha apparentemente vinto le elezioni.
In Montagna, perché di questa parliamo, i numeri ci dicono che i democr[atici]istiani hanno perduto più del 60% dei propri elettori.
I numeri a livello regionale purtroppo ci dicono anche che, per i prossimi anni, una banda di incompetenti e di incapaci continuerà a governarci. La chiamano “democrazia”: prosit!
I numeri ci dicono anche che la Montagna verace, attenta, dolorosamente anche “contro”, ha scelto la strada del voto consapevole e della condanna senza appello, anche se “il condominio” non è bastato.
L’opportunità che si presenta è, però, enorme. I nuovi eletti consiglieri di maggioranza e di opposizione devono tornare in Montagna e confermare le loro promesse e ciascuno deve portare il proprio contributo affinché le chiacchiere si trasformino in opere.
Si dirà che le premesse non sono delle migliori e che una inquisita, già Presidente della Provincia, potrebbe diventare Assessore Regionale – dicono all’agricoltura – per onorare i patti odoranti di letame (andate a vedervi l’etimo della parola, brillantissimi compagni del post-68!) che già da due anni erano stati sottoscritti e che hanno prodotto sì gran raccolto.
Vergogna? No, al contrario, un’opportunità maggiore per “obbligare” una signorina a “guadagnarsi” il pane: non quello coltivato e fatto crescere con il letame che il sig. Bartoli voleva far mangiare all’indesiderata ed elettoralmente “decapitata” Simona Laing, ma quello che deriva dal controllo attento e puntuale dei suoi elettori e votanti.
Quelli che, nonostante gli scandali che hanno pervaso Pistoia e Provincia, credono ancora agli asini che volano e al “contrordine compagni”, e che hanno ri-votato Pd (Pòeri Diavoli, per non dir peggio…?); sempre meno, sempre più rincoglioniti, ma sempre, purtroppo, bastevoli.
Anche e soprattutto perché dal loro voto, succubo e compiacente, derivano le loro carriere e il mantenimento di posti che per legge, in certi casi, sono divenuti inutili e parassitari. Come quelli della Provincia di Pistoia, per esempio.
Adesso cancèllino le Province e chi ci lavora: al pari delle industrie che non avendo più commesse sono costrette a chiudere. Se questo è il gioco economista di Renzi, che valga per tutti; senza distinzioni e senza privilegi.
Ma non preoccupatevi, compagni! Non cambierà un bel nulla. I “vincitori di concorso” nei vari enti locali continueranno a essere regolarmente pagati, e mentre i lavoratori delle ditte morte, o che stanno morendo o chiudendo, si ritroveranno per strada a ciucciarsi il calzino, i proletari, divenuti borghesi, resteranno aggrappati alle mammelle della “balena bianca” che si è rifatta il lifting (!) e che adesso si chiama Pd.
Con un avvertimento: quando il vaso è colmo le reazioni difficilmente si controllano.
Speriamo che sia vero.