elezioni. SI DIA INIZIO AI LUDI CARTACEI!

PISTOIA. Se questa Repubblica ha stabilito il silenzio pre elettorale di h. 24, forse è la cosa migliore che è riuscita a partorire; sulla carta, come la sua Costituzione “più bella del mondo”, quella che all’ art. 1 recita: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Infatti.

Oppure, art. 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Infatti.

Fra poco la parola passerà al popolo che si sentirà per un giorno proprietario dei propri destini ed affittuario dei propri diritti, ma solo affittuario e non proprietario.

Allora, da buon “straniero in territorio ostile” e pur sapendo di ripetermi, lasciatemi dire “in bocca al lupo”:

  • A Samuele Bertinelli che forse comprende quanto costi mantenere un figlio e che forse ha compreso che “comandare” presuppone avere un poco di attributi, quelli che ha delegato al vero Sindaco di Pistoia che si chiama Belliti. Perché comandare è difficile ed ubbidire è facile.
  • A Roberto Bartoli, professore di Diritto Penale, quel penale che si è abbattuto sul rincoglionito Berlusca e le sue igieniste (mentali?) che, fino ad ulteriori denunce, erano donne. Non come Marrazzo e Niky Vendola, insomma. Se diverrà Sindaco si preoccupi di pretendere che i bambini delle scuole comunali possano frequentare bagni puliti quotidianamente e non “una tantum”.
  • A Ginevra Lombardi, che è persona equilibrata e determinata ma che non ha ancora compreso che i suoi compagni sono i primi fra i suoi Giuda. I voti che prenderà sono “oltre” la sua visione settaria che, graficamente, avrebbe gradito un riferimento più preciso e meno pauroso, come se dichiarare una appartenenza, oggi, sia politicamente scorretto.
  • A Alessio Cioni ed al suo sconosciuto raggruppamento giovanile: no, non è morta la goliardia… w la democrazia.
  • A Francesca Barontini che se avesse, fra le persone, un decimo della considerazione che ha il Padre, potrebbe ambire al massimo  e, invece, dovrà accontentarsi degli scarti dei furbastri in attesa di pensionamento ben retribuito.
  • A Nicola Maglione che è stato “sbatacchiato” in una contesa che non lo riguarda e lo ha dimostrato nei suoi pubblici interventi. Non si parla di ciò che non si sa.
  • Ad Alessandro Sabella del quale abbiamo già scritto: Sabellè, Sabellè, dimmi tu che lista è? La politica è altro.
  • A Lorenzo Berti dicendogli che l’Utopia è il sale della vita e del futuro anche se “l’attualità” sembra contraddire questo concetto e dicendogli pure che quando viene suonato l’inno nazionale, la mano non si mette fisicamente sul cuore, come gli americani che hanno già smesso perché fra poco se la metteranno da altre parti…
  • Ad Alessandro Tomasi che ha lo spregevole difetto di vivere del suo lavoro e che ha dovuto sopportare una compagnia politica non troppo odorosa. Se vincerà o andrà al ballottaggio, si adoperi a fare pulizia senza troppe delicatezze. A furia di delicatezze, un certo mondo ha dovuto subire Berlusconi e Fini; è un mondo che ne ha abbastanza.

Tirando a sorte fra l’esercito dei candidati al Consiglio Comunale, quasi un candidato ogni cento elettori, mi capita un certo  Giampaolo Pagliai; non so se è quel Pagliai di quasi mezzo secolo prima, ma è comunque quello che in un suo comizio ha toccato un argomento che ritengo fondamentale: “la moralità” che “l’affaire Forteto”, volutamente fatto passare sotto traccia dai catto comunisti italiani e pistoiesi, ci dovrebbe proporre in questo Stato falsamente o forse veramente laico e corrotto: quello della pedofilia contrabbandata come assistenza, la famiglia allargata a delinquenti e pedofili pluricondannati ed ancora in attività di servizio e le connivenze relative che partono da don Milani, circuitano  da un defunto Giudice di nome Meucci, transitano dai notabili Pd ex Pci e, probabilmente, visto “il business” sono ancora operanti.

In bocca al lupo a tutti, detto da chi scrive, un pluri-trombato politico (domani vo in Tribunale e mi auto denuncio per auto oltraggio); se non vi votano vuol dire che non vi meritano! Anche se resterete dei “trombati politici”, e sarete la maggioranza, ricordatevi che potrete sempre applicare il principio che se è vero che quattrocento e più candidati non entrano in quaranta (quanti saranno i consiglieri comunali), chi gioirà saranno i quaranta che entrano nei quattrocento e passa. Chi si accontenta, gode!

Se avete compreso l’antifona, applicatela alla quotidianità.

Si dia inizio ai ludi cartacei!

[Felice De Matteis]

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