PISTOIA. Siamo giunti in prossimità del giorno 11 giugno data elettorale che potrà finalmente dare un volto nuovo alla città di Pistoia. Dopo decine di anni di malgoverno delle sinistre è giunto il momento di cambiare.
Ho con piacere accettato la candidatura al consiglio comunale della città affinché in qualità di ingegnere possa dare una mano al vero cambiamento dopo le esperienze che ho avuto in Italia ed all’estero.
Analizzando Pistoia adesso si può facilmente riscontrare il continuo degrado occorso in questi anni, sia della periferia che del centro dove percorrendolo si trovano ogni pochi metri mendicanti e persone di colore (non sicuramente rifugiati) che chiedono qualche spicciolo ai passanti.
Un grosso problema per chi vuole arrivare al centro e posteggiare l’auto e per questo deve sicuramente lottare tra le aree vietate, le telecamere, sensi unici anche su grandi strade come ad esempio Viale Petrocchi, Via Dalmazia.
Insomma una gestione della sicurezza e del traffico irriverente alla dignità delle persone che vivono la città, più che altro la definirei “gestione della insicurezza” ogni giorno.
Una vessazione per chi guida e deve sempre guardarsi dalle multe, parcheggi solo riservati, una viabilità che per una media città è fallimentare. Tutta da rivedere. E credete che chi parla ha esperienza di questi fattori esistenziali. Traspare la mancanza di controllo del territorio.
Se poi ci rechiamo appena fuori dal centro, traspare ancora di più insicurezza percorrendo le vie della città. L’economia è stata completamente “uccisa”, “violentata” dalla incapacità politica di questa sinistra diventata poi “renziana” che ha ulteriormente aggravato la situazione economica.
Una cosa che si rileva subito è lo stato di abbandono della periferia vedi ad esempio la piccola tangenzialina che sfocia in Via Sestini. Le tangenziali (non solo quella sopra descritta) sono realizzate prive di qualsiasi abbellimento di piante o fiori piene di erbacce e questo è veramente uno scandalo per una città in cui l’attività dei vivai è fortemente portante.
Insomma una analisi fa trasparire impoverimento, trascuratezza del territorio. Come può una capitale della cultura fornire questo scenario? Parcheggi, strade, abbellimenti del territorio sono questioni essenziali affinché il connubio tra vivibilità e persona sia un traguardo raggiunto.
Ed il lavoro? Beh sicuramente in forte crisi. È l’ora che tutti gli abitanti delle frazioni anche montane facciano un bilancio degli interventi e delle attenzioni e della presenza negli anni passati sul loro territorio. Negli ultimi cinque anni i politici sono stati latitanti e nei precedenti 30 anni assenti.
Credo che questa volta gli elettori dovranno dare una forte spinta affinché il centro destra unito sia al governo del territorio per poter dare una impronta come quella che risulta molto necessaria.
Ing. Stefano Betti