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l’ascolto delle ricche musiche di Nino Rota.
Dopo una cinquantina di metri di percorsi in sezioni blindate, si arriva nell’improvvisato teatro predisposto nella palestra dove il gruppo di giovani musicisti si sono associati per un evento di grande piacevolezza e suggestione che ha anche avuto momenti pedagogici nei confronti della platea, composta da una trentina di reclusi di diverse nazionalità, età ed esperienze, appunto, musicali.
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I musicisti hanno introdotto l’esecuzione con una preliminare presentazione degli strumenti presenti in due sezioni, ad arco e fiato, rompendo il tradizionale aplomb dei professori d’orchestra e configurando così, la più insolita versione d’orchestra smart, senza pregiudizio alcuno per la qualità dell’esecuzione molto distinta nonostante la breve consociazione.
L’ensemble dei musici ha eseguito in modo davvero encomiabile il Nonetto (dal numero dei nove strumenti impegnati) di Nino Rota riscuotendo applausi sostenuti e facilitando la conoscenza degli strumenti singolarmente presentati alla platea, costituita in quota del 40% dell’intera popolazione carceraria.
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Sollecitata a fare le loro domande che non sono mancate, hanno espresso – divenendo comprensibile la discriminazione dei cinque fiati – il loro apprezzamento per i violini e le violiniste, non solo brave, ma anche carine.
Anche il Prefetto Ciuni, presente allo spettacolo ha sottolineato con soddisfazione la bravura dei musicisti, rimarcando positivamente l’insolito e felice approccio confidenziale con la platea, certamente coinvolta e pronta alla partecipazione del prossimo concerto programmato per il 1 Maggio.
[Alessandro Romiti]