«Ciò che davvero mi preme oggi è agire nella maniera più giusta. Ed il modo migliore è quello di aiutare gli altri»
Ripensando alla canzone Emozioni di Lucio Battisti…
Rebecca. Se lei pensa alle sensazioni che viveva mentre scriveva e viveva l’emozione dei brani che scriveva e ciò che invece è l’emozioni di adesso, cos’è cambiato?
Mogol. Adesso non provo più le stesse cose, ho molti più anni, una persona ragiona in base a gli anni che ha vissuto, alle esperienze che ha fatto e la cultura che può avere più o meno assimilato. Ma di diverso in me adesso c’è la prospettiva… prima avevo di fronte la vita; adesso, fra due anni avrò 90 anni, sono vicino alla morte. Ciò che davvero mi preme oggi è agire nella maniera più giusta. Ed il modo migliore è quello di aiutare gli altri. E trovare il nostro benessere attraverso la mente, come ne parlo nel mio libro “La rinascita” dopo 30 anni di studi.
Rebecca. Chiedo all’autore Mogol, quale fosse l’elisir per vivere in maniera genuina.
Mogol. La tranquillità interiore, cercare di non vivere situazioni che ci feriscono, che ci annientano, cercare di non entrare mai in contrasto con gli altri, pregare e pensare che, siamo tutti fratelli. Tienilo presente sempre. Non dobbiamo usare il prossimo per le nostre necessità.
Rebecca. L’essere umano ha bisogno di umiltà, di essere vero…
Mogol. L’umiltà è la più grande delle virtù, per me un uomo che si crede importante è uno che non ha capito molto dalla vita.
Rebecca. Cosa provava mentre scriveva quei testi.
Mogol. Seguivo solo la melodia della chitarra e le parole venivano da sole, perché la melodia già le cantava nella sua forma.
Come ha detto l’autore Giulio Rapetti, in arte Mogol, esistono energie sulla terra, date anche dalle persone che non ci sono più, ma che conservano indizi ed emozioni in cose che la vista non vede, ma l’animo percepisce.
La nostra mente, il nostro credo, può fare la vera differenza. Tutti noi toccati dall’arcobaleno, esattamente come Mogol dopo aver scritto “Arcobaleno” nell’ultima chiacchierata con Lucio Battisti.
Rebecca Bessi