empoli. LA MEMORIA E UN GEMELLAGGIO PER DIRE ‘MAI PIÙ AI DIRITTI UMANI CALPESTATI

Empoli. Un momento della commemorazione

EMPOLI. Da Ugo Morchi, 95 anni fra pochi giorni, ex giovane operaio della Vetreria Taddei di Empoli, deportato, agli studenti della scuola secondaria di primo grado Busoni-Vanghetti.

In mezzo almeno altre tre generazioni, tutti insieme per commemorare, in questo 8 marzo 2017, il 73° anniversario della deportazione. Furono sequestrati dai nazi-fascisti 55 cittadini di Empoli, tra cui 26 operai della ex fabbrica, quindi portati a Firenze e da lì in treno nei campi di sterminio nazisti: il rastrellamento iniziò l’8 marzo 1944.

La cerimonia si è sviluppata fra piazza della Vittoria, con la messa nel santuario della Madonna del Pozzo, officiata dal proposto Don Guido Engels, e via Fratelli Rosselli, al monumento che ricorda la deportazione, dove l’amministrazione comunale ha deposto una corona di alloro alla targa con i nomi dei cittadini che furono internati in rappresaglia allo sciopero del 4 marzo.

Presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche e dei deportati e i familiari delle persone che non tornarono dai campi di sterminio.

Alla cerimonia presente anche una delegazione della cittadina austriaca di Sankt Georgen an der Gusen, capitanata dal sindaco Erich Wahl.

Empoli. Alla messa

Il paese è gemellato dal 1997 con Empoli, come ha spiegato il sindaco Brenda Barnini, ricordando che «proprio da quel patto di amicizia con il paese che ospitava un campo di sterminio nazista nacque il seme che negli ultimi 20 anni ha fatto sbocciare il progetto Investire in Democrazia che coinvolge ogni anno decine di studenti, alcuni dei quali partecipano anche ai Viaggi della Memoria che io stessa, ragazzina di 13 anni, ebbi la fortuna di vivere e da cui trassi tante riflessioni».

Il gemellaggio sarà rinnovato venerdì 10 marzo, a partire dalle 9, nella Sala del Consiglio.

Alla cerimonia ha partecipato l’assessore regionale Vittorio Bugli, sindaco di Empoli quando il patto di amicizia fu intrapreso. A lui il sindaco Wahl ha donato l’anello d’onore simbolo della cittadina austriaca.

Nell’occasione l’Aned di Empoli ha donato al sindaco Barnini tre piante di rose che ricordano le rose rosse del lager di Ravensbruck.

La pianta sarà sistemata nell’area verde a fianco del monumento come simbolo di tutti i caduti nei campi di sterminio: nel 1959 sotto il tratto ovest del “Muro delle Nazioni” a Ravensbruck vennero riuniti i resti delle detenute precedentemente sepolte traslate in un’unica grande fossa comune che venne evidenziata da un campo di rose.

Empoli. Foto di gruppo

Alle celebrazioni hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Montelupo Fiorentino, delegato alla Memoria per l’Unione dei Comuni, Paolo Masetti, il gonfalone del Comune di Vinci con l’assessore Claudia Heimes, quello del Comune di Capraia e Limite col consigliere Valter Evangelista, il presidente del consiglio comunale di Empoli Roberto Bagnoli, gli assessori del Comune di Empoli Eleonora Caponi e Arianna Poggi, alcuni consiglieri comunali, vari rappresentanti dell’Aned locale fra cui il presidente Alessio Mantellassi e Sauro Cappelli, rappresentanti del commissariato di polizia di Empoli, della Compagnia Carabinieri di Empoli, il comandante della polizia municipale dell’Unione dei Comuni Annalisa Maritan, altre forze dell’ordine, l’associazione degli ex carabinieri.

Prima della commemorazione il Silenzio suonato dal trombettista Giuseppe Alberti, al termine tutti hanno intonato Bella Ciao insieme ai musicisti del CAM Piero Zannelli, Manuele Mecca e Federico Ferrara.

LE DICHIARAZIONI

BRENDA BARNINI, sindaco di Empoli

Questa commemorazione e il gemellaggio che stiamo per rinnovare sono il risultato di una lavoro prezioso fatto a più mani. Il patto di amicizia di 20 anni fa fu l’inizio di un percorso che mise un punto fermo sulla modalità di ricordare e di vivere la memoria di questa città all’interno delle nostre scuole, vale a dire il progetto ‘Investire in Democrazia’.

La memoria della nostra città che è caratterizzata dal sacrificio enorme di vite innocenti, alcuni deportati e altri protagonisti nella guerra di Liberazione. In questi vent’anni sono cresciute tantissime generazioni di empolesi. Tanti ragazzi hanno potuto visitare quei luoghi di dolore. Ognuno di noi deve farsi carico di un pezzettino di quella storia che ci appartiene.

E con gli amici austriaci abbiamo deciso di rinnovare le nostre responsabilità, coesi per non dimenticare. Questa ciminiera – ha detto rivolgendosi agli studenti – ha un valore enorme per noi empolesi. Ancora oggi dobbiamo ‘Investire in democrazia’ più di ieri. Dovete conoscere da dove veniamo, i percorsi fatti nel tempo.

ERICH WAHL, sindaco di St.Georgen/Gusen

Siamo qui riuniti per commemorare insieme le vittime del terrore nazifascista. Soprattutto le tante vittime dell’empolese che lottarono per la libertà. A causa di questo capitolo incredibile e indescrivibilmente terribile della nostra storia ci dobbiamo sentire obbligati di rappresentare insieme il ‘mai più.

Dobbiamo essere vigili e evitare con ogni mezzo che la dignità e i diritti delle persone siano calpestati come allora, durante il regime nazista. Il gemellaggio ha permesso di sviluppare comprensione reciproca, di fare amicizie, affinché inimicizia e rifiuto tra le persone dei popoli europei non trovino più posto. Se lo facciamo insieme, in amicizia tra le nostre comunità, possiamo riuscire a dare il nostro contributo a una pacifica convivenza dei popoli.

VITTORIO BUGLI, Assessore della Toscana

Ringrazio per questo gesto che commuove profondamente. Fu una bella esperienza quella che facemmo venti anni fa. Avevamo sempre coltivato nel tempo il ricordo dei nostri concittadini, grazie ad associazioni come Aned il legame con i nostri concittadini che persero la vita nei campi di sterminio è rimasto stretto.

Questo gemellaggio lo ricercai con forza e se dopo 20 anni va ancora avanti significa che si può migliorare ulteriormente. A S.Georgen c’è una bella amministrazione e lo si vede da questo gesto che dà valore a quello che facemmo nel 1997, dandone continuità oggi.

È importante tornare a Mauthausen e in quei luoghi col treno regionale della memoria per vedere il lato orribile di quel passaggio storico. Una lezione importante solo se si visitano quei luoghi.

[comune empoli]

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