PISTOIA. Riceviamo da un lettore:
Meno male che l’Unesco, l’organizzazione Onu che si occupa di educazione, scienza e cultura non si interessa di noi altrimenti sarebbero guai seri sia per l’amministrazione sia per gli organizzatori dei cosiddetti “eventi”.
Un centro storico come il nostro, antico e architettonicamente importantissimo, lasciato completamente allo sbando, abbandonato alle iniziative di persone e sodalizi che non hanno né lo stile elegante che il cuore della città meriterebbe né le conoscenze indispensabili della storia e dell’arte per poter unire, senza contrasti stridenti a queste prerogative ineludibili, gli interessi economici del comparto commerciale.
Chi organizza è responsabile come coloro che dovrebbero valutare se una determinata manifestazione sia o meno in sintonia con le aree interessate.
Dopo l’indimenticata pessima trovata della luminaria che ha condannato il Tribunale alla invisibilità e piazza del Duomo a piazza da baracconi, si è dovuto ingoiare un altro venefico rospo, quello dell’erba sulla Sala.
Ieri pomeriggio lo spettacolo era agghiacciante. Un odore nauseabondo ti raggiungeva ben prima di giungere in piazza, era quello del substrato di coltura dell’erba che la calura contribuiva a diffondere impietosamente anche a distanza.
Una moltitudine di ragazzi e ragazze scalzi e abbigliati “sobriamente” (ciascuno è ovviamente libero di indossare quello che vuole, ci mancherebbe, ma è chiaro che anche questo è un segno di distinzione del luogo che si frequenta).
Molti stesi per terra tra mozziconi di sigaretta, bicchieri di plastica, cannucce, ecc.. Due complessi musicali che inondavano l’etere con scariche impressionanti di decibel tali da rendere impossibile qualsiasi dialogo ed, eventualmente, poter apprezzare le “melodie” proposte. Il Leoncino, ormai abituato, ha assistito con rassegnazione a tanto degrado.
Non chiedo quali siano stati i costi dell’“evento” ma sarebbe interessante sapere come sono state distribuite le spese e confrontarle ai benefici ottenuti al di là dei panini e delle bibite vendute che sembrano ormai essere l’unico, globale, interesse dinanzi al quale si sacrifica la storia, l’arte, la tradizione.
Ultima notazione ma potrei seguitare per ore, il fatto che quei tre o quattro barboni stabilmente residenti giorno e notte sulla Sala e presenti anche ieri sul “terreno” erano perfettamente integrati con quanto si stava verificando al punto di non essere riconoscibili come invece si verifica nei normali giorni della settimana.
Almeno un risultato positivo è stato ottenuto, l’abbattimento della diversità con buona pace dell’Unesco.
Fiore Di Monozzo
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CI PERMETTIAMO solo di aggiungere che un evento come quello di ieri dimostra ancora, se mai ce ne fosse bisogno, il livello di sciocchezza generalizzata e trasversale (cittadinanza in primis, e giù a seguire categorie, giovani, istituzioni, politici etc.) di Pistoia.
Basta infatti andare in una città per davvero a misura d’uomo, come Ferrara, per esempio, per vedere che il verde urbano viene vissuto autenticamente là dove esso è: appunto nei parchi urbani.
Non serve portare l’erba e qualche albero in una piazza per un giorno, con la sbandierata retorica dell’importanza del verde nelle città, quando poi per tutto il resto dell’anno quasi nessuno si ricorda dei tanti spazi “di natura” in degrado, in abbandono o sottoutilizzati, da quelli interni alle mura fino a quelli di periferia…
l.f.
Perchè lamentarsi? E’ la politica del tutti uguali che affonda le sue radici in quella riforma scolastica – e dei costumi – di inzio anni settanta. I profeti di questo sconcio, quelli che propagandavano l’uguaglianza ed il 1° Maggio, per dare il buon esempio, andavano in centro a vendere l’Unità , sicuramente non c’erano. Altri erano a “premiare” gli amici di ventura nella Sala di Grandonio contro il doping, senza rendersi contro che la droga mentale elargita a piene mani proprio da loro, faceva bella mostra nel centro – orinatoio storico. Così è, se vi pare!
“Fortunatamente” non ho avuto occasione quest’anno di partecipare a questa iniziativa ma che l’organizzazione sia stata fatta nel peggiore dei modi posso dirlo egualmente basandomi su ciò che molti cittadini mi hanno riferito telefonicamente per rendermi partecipe di come un’iniziativa tanto lodata, volta all’aggregazione e all’attrazione anche turistica non solo della movida pistoiese, sia risultata un mero angolo di verde posticcio pieno di vomito, urina, escrementi e mozziconi di sigaretta.
L’educazione è una gran cosa ma dal risultato finale, si direbbe che questa virtù non faccia parte di tutti i frequentatori della Sala.
Non voglio nemmeno immaginare a che cosa avrebbero potuto pensare della nostra città eventuali turisti che si fossero affacciati sulla Sala durante l’evento…
Auspicando che chi ha organizzato lasci spazio ad altri più freschi e intraprendenti, auspico anche che le prossime iniziative siano fatte con un po’ più di sale in zucca, ricordando che Pistoia NON è solo la Sala.