QUARRATA. Metti una sera in consiglio comunale… a Quarrata. Può succedere di tutto. Ad esempio che una mozione presentata da un gruppo di minoranza venga stravolta con emendamenti dai gruppi di maggioranza e alla fine venga approvata senza il sostegno dei proponenti. Dopo le lunghe sospensioni del consiglio comunale richieste per la riunione dei capigruppo ma che non sono state altro che due riunioni di maggioranza (Pd-lista per Quarrata-Gruppo Misto) allargate ad alcuni cittadini. Il tutto è partito da una chiara volontà del capogruppo di Insieme per Quarrata, Alessandro Cialdi, di portare all’attenzione il problema inerente alla tassazione Imu richiesta ai cittadini per i terreni edificabili attraverso i piani attuativi di iniziativa privata senza che ce ne siano i motivi in quanto dal 15 ottobre 2013 si è verificata la perdita di efficacia del Regolamento Urbanistico.
“In più – ha spiegato Cialdi – con sentenza del Consiglio di Stato, sezione quarta, del 10/1/2014, si è affermato che la decadenza quinquennale delle previsioni del Regolamento Urbanistico, attuabile mediante piano attuativo, interviene indipendentemente dal contenuto del piano stesso (previsioni espropriative o conformative) qualora nei cinque anni non sia intervenuta la stipula della convenzione o atto unilaterale d’obbligo”. L’esponente di “Insieme per Quarrata” si è riferito in particolare alle famigerate aree Apd (1, 2, 3) ma anche alle aree Pc, tutte soggette a piano attuativo.
“La nostra Giunta, con proprie delibere (l’ultima la 76 del 3/6/2013) – ha spiegato Cialdi – ha attribuito a tali aree dei valori minimi ai fini del versamento della tassa Imu ma secondo noi dette aree, a partire da metà ottobre 2013, anche se ricomprese all’interno del limite di crescita urbana del Piano Strutturale, non presentano alcuna potenzialità edificatoria, e pertanto sono da considerare inedificabili a tutti gli effetti ed equiparabili alle zone agricole”.
I gruppi consiliari, in attesa che la Regione Toscana predisponga la nuova legge sul governo del territorio “che prevederà – ha detto – un utilizzo pressoché nullo di nuovo suolo con la conseguente certezze che le aree oggi classificate Apd non potranno essere riconfermate” secondo la mozione avrebbero dovuto impegnare il sindaco e la giunta a “adottare un provvedimento con il quale dette aree, pur ricomprese all’interno del limite di crescita urbana, siano considerate come non edificabili ed equiparate alle aree agricole e quindi escluse dall’imposta Imu”.
Il capogruppo del Pd Gabriele Giacomelli, pur non essendo contrario alla mozione Cialdi, si è detto a favore di un rinvio della decisione (annunciando quindi un voto negativo) in attesa dei dati “per valutare il bilancio”. “Vogliamo capire quanto si può far pagare”. “Se si ritiene ingiusto che i cittadini continuino a pagare l’Imu per queste aree come se fossero edificabili quando non lo sono più e al 99 per cento non lo saranno – ha aggiunto Alessandro Cialdi – non comprendo perché l’amministrazione comunale intenda aspettare il bilancio di previsione. Tutto è nato da un peccato originale dovuto all’abnorme applicazione del limite di crescita urbana deciso solo per fare cassa. In realtà adesso queste aree sono a tutti gli effetti agricole e pertanto i cittadini dovrebbero pagare meno. Quello che sta accadendo dunque a Quarrata è un furto autorizzato”.
Il capogruppo della lista Per Quarrata Fiorello Gori – favorevole all’avvio di una riflessione per l’individuazione di una soluzione per non chiedere ai cittadini “costi superiori rispetto al dovuto” – ha presentato un emendamento perché la giunta ridetermini un valore unitario inferiore a quello già previsto.
È a questo punto che è stata richiesta la sospensione del consiglio per permettere evidentemente ai gruppi di maggioranza di ritrovarsi attorno ad una proposta comune vista la volontà iniziale del Pd di votare contro al provvedimento e la proposta di mediazione lanciata da Fiorello Gori.
“Per andare oltre – ha detto Alessandro Cialdi alla ripresa dei lavori del consiglio, proponendo a sua volta un emendamento a quanto presentato da Gori – poiché riteniamo che questi terreni non siano più edificabili, toglierei dal corpus della mozione queste parole proprio per non prendere posizione sulla edificabilità o meno, facendo riferimento piuttosto ad un coinvolgimento della commissione urbanistica perché da tutti i gruppi consiliari giunga alla giunta la richiesta di rideterminazione dei valori dei terreni”.
Da qui una ennesima e lunga sospensione della seduta che ha portato la maggioranza alla formulazione di una mozione in cui, eccetto la premessa (corrispondente alla versione originale presentata da Insieme per Quarrata), è stato attraverso un nuovo emendamento stravolta gran parte del testo (le considerazioni) .
“Vorrei sperare – ha affermato Alessandro Cialdi – che sia l’ora tarda e la poca lucidità. Ricordo che la mozione era stata presentata dal nostro gruppo. Ora si chiede di togliere tutto il corpo della mozione. È quindi umanamente impossibile che si accetti un emendamento che è l’opposto di quello voluto da noi. C’è l’impegno a rivedere le cifre e tutti siamo d’accordo, ma pensare che ora si voti una cosa del genere vi porta ad un livello di arroganza fuori dal mondo. Sono molto deluso. Avevo chiesto di fare una riunione dei capigruppo e avete fatto tre riunioni di maggioranza aperte a cittadini. Onestamente non abbiamo la voglia di partecipare a queste manfrine”.
Resoconto ineccepibile. Quanto accaduto ieri sera, non solo durante questa mozione, è semplicemente vergognoso. Ho chiesto due volte la sospensione della seduta per riunire i capigruppo perché avevo proposte da comunicare, e il sindaco le ha trasformate in riunioni di sola maggioranza, addirittura con la presenza di politici locali del PD! L’arroganza e il disinteresse verso l’opposizione di questo sindaco (e a malincuore devo dire anche dei suoi consiglieri e assessori) è senza limiti!!! Vergogna!
Riceviamo e pubblichiamo:
“Certamente la cronaca, come sempre, è precisa e proprio per questo ancora più amara la constatazione che sembra una messa in scena da teatro dell’assurdo, con rispetto per Ionesco – che come letterato sapeva fare il suo mestiere. Constato, purtroppo, e non è la prima volta, che la maggioranza assume a sé le istanze della minoranza, e , come gesto di “apprezzamento” le svuota di significato. Se da una parte è atto di arroganza da mentalità egemonica che nulla vuol lasciare agli altri, dall’altra sentenzia la fine di ogni confronto dialettico e la mortificazione della democrazia. Mi chiedo, per il bene di Quarrata e dei suoi cittadini: c’è consapevolezza istituzionale fra chi ci dovrebbe rappresentare? e ci possiamo permettere una democrazia certificata solo dall’espressione muscolare della maggioranza che più che al confronto dialettico punta all’esercizio ginnico?”
Renata Fabbri