espropri. QUELLA BRUTTA VICENDA DI AGLIANA

AGLIANA. Il capogruppo di Fdi-An Maurizio Ciottoli, esce dall’aula consiliare indignato, negando il suo voto e denunciando la totale repulsione per ogni considerazione alla votazione all’argomento 5 del recente consiglio comunale, dedicato all’approvazione di un riconoscimento di debito fuori bilancio di ben un milione e mezzo.

Riceviamo e pubblichiamo il suo comunicato stampa:

Maurizio Ciottoli
Maurizio Ciottoli

Il Consiglio Comunale ha provveduto alla ulteriore allucinatoria trattazione dell’esproprio Gentili, approvando lo “scippo” della terza tranche di mezzo milione di euro deliberatamente sottratto ai cittadini (per un totale di un milione e mezzo ovvero quasi tre miliardi delle vecchie lire) dovuto alla mala gestione amministrativa delle precedenti giunte di sinistra e oggi, supinamente avallate da quella di Mangoni.

La vicenda ha radici lontane, ma certezze granitiche, senza l’individuazione nominativa dei responsabili. Nel Consiglio Comunale spiccava, per la seconda volta, la sedia vuota della consigliera ciampoliniana Lucia Salaris che è nota per aver tenuto le mani in pasta nelle precedenti amministrazioni: nessuno ha inteso procedere nell’individuazione delle responsabilità, perché “non potevano” demandandole alla Corte dei Conti che dovrebbe così presto stabilire l’individuazione di eventuali responsabilità amministrative.

Grave il silenzio tra i consiglieri di maggioranza ammutoliti, soccombenti e ignari apparendo così, agli occhi dei cittadini, un perfetto quadretto bulgaro. Patetica la relazione dell’Assessore Fontana che ha spiegato – cadendo in ridicoli e confessori confronti con altre giunte rosse, anche loro soccombenti (!) – che la vicenda è dovuta a una “inaspettata” modificazione dell’orientamento giurisprudenziale negli anni a cavallo della fine del ventesimo secolo.

Falsa ricostruzione e da contestare, essendo l’origine da ricercare negli indirizzi ideologici del comunismo, dove la “proprietà privata” è sempre stata vista come un privilegio da colpire e fagocitare nel patrimonio pubblico.

La tesi è stata smentita non solo dalla storia, ma anche dalla legge, ancorché ad Agliana, non bastano le sentenze di primo grado a ripristinare giustizia dare ordine e legalità come ha insegnato la vicenda Nesti/Goduto.

Su questa ultima storia, imperversano ancora i fanatismi della correttezza politica del residente Nerozzi, “ostaggio consenziente” di ben due Comandanti di Pm, che ha addirittura apposto la censura dei nomi sulla mozione volta a stabilire una più che tautologica “commissione d’inchiesta” su un argomento che ha solo dei risvolti penalistici e amministrativi, non certo più alcuna comprensione dei caratteri politici.

Decisamente romantica la posizione di “Agliana in Comune” che, con il capogruppo Guercini, riteneva utile approvare una “commissione d’inchiesta” dopo che ha annoverato, tra i suoi sodali più intimi, la stessa sindaca Ciampolini e illustri nestiniani quali sono Salaris, Fontana, l’ex assessore Fabrizio Magazzini e il consigliere Biancalani.

La sinistra aglianese, continua ad annodare misfatti, che arrivano inesorabilmente tutti al pettine, assicurando che l’amministrazione del Comune, chiuda questo anno con una serie di pesanti “ammanchi di cassa” indotti da iniziative deliberatamente irresponsabili.

Grave è che il Sindaco Mangoni non “cambi rotta” con una moratoria di nuovo indirizzo, condanna e critica, diventando quindi coinvolto sul piano della responsabilità politica se non colluso per eventuali danni erariali che saremo a contestare senza alcuno sconto.

Maurizio Ciottoli

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