estasi & ridicolezze. GLORIA AL ROMITI SUCCUBO A MAZZANTI, SINDACO DI [S]FACCIATA DA DAVANTI!

Stasera la marcia in fa per la giustizia: quella cosa che la procura di Pistoia sembra che non sappia proprio cosa sia o non agirebbe come è solita agire danneggiando la «gente comune»…


Il Romitino è una figura buffa: s’emoziona e poi spara solo fuffa!


SI MARCI PER GIUSTIZIA, È COSA NOBILE:

MA TANTO LA PROCURA RESTA IMMOBILE


 

 

C’era una volta un saggio di Eugenio Levi dal titolo di Il comico di carattere da Teofrasto a Pirandello. Gira ancora sul web: lo potete acquistare qui. Ed è anche adattissimo alle manifestazioni di comicità che si rilevano, giorno per giorno, nei festeggiamenti del Settembre Quarratino.

Dove il sindaco recita, di volta in volta, la parte del picchio (Dendrocopos Major = rompipianta maggiore) e per Giunta (anche quella comunale) emotionatus: traduzione adatta ai pensierini del Romitino, che ha un cuoricino che pàlpita, poverino, come quello di Pollicino.

Come vedete il comico di carattere, in questo inaffidabile Comune (vergognosamente protetto dalla procura pistoiese di Coletta & sostituti vari), è all’ordine del giorno. Specie per bocca del Gabriellino che, fra estasi mistiche e bombe a bocca, percùla (traduzione: piglia per il culo) e sméla (neologismo da smelare, abbreviazione di smeleggiare) il popolo che cade nella tela, dove gli fan la mela.

La cosa da segnalare stamattina, a pippo per stasera, è la marcia (ma il temine da quale verbo viene? Da marciare o da marcire?) della giustizia.

Sindaco, ma perché un’illuminazione pubblica sulla via Vicinale di Lecceto e Bindino? Per l’Agriturismo degli Arancini? Allora i favoritismi a Quarrata esistono anche se il giudice Gaspari sentenzia che io non sono attendibile…

In realtà ci vorrebbe una bella passata a suon di ghigliottine in piazza e senza troppe indagini (di quelle fasulle, peraltro) che fra il luogotenente Maricchiolo e i CC polizia giudiziaria di Pistoia, mettono in piedi, cucite non con la lunetta dei tappezzieri di un tempo, ma con uno stecco; e riservate a Pm e sostituti, tutti iper-garantisti – come da norma Martucci – nei confronti delle corrottissime «autorità costituite». Costituite, senz’altro, di menzogne. Come quelle di Quarrata. Insisto e persisto.

Quarrata, o caro sindaco della marcia della giustizia di oggi 9 settembre (l’uva è matura e il fico pende), a che non ti vergogni?

Come sindaco sei solo di facciata (o meglio: da facciata, contro il muro) e come assessore ai lavori pubblici, se non sbaglio, sei stato proprio tu a realizzare l’impianto di illuminazione sulla via Vicinale di Lecceto e Bindino. E per chi, di grazia? Per l’Agriturismo degli Arancini che pianta siepi a sbarramento sulla pubblica via e ha snaturato i luoghi del Montalbano protetto non solo da tutti i vincoli, ma perfino da quelli cimiteriali? Ma tu, forse, non ci arrivi. Non sai abbastanza né leggere né scrivere. E poi il Mazzanti ti dirige…

Sicuramente lo facesti quell’impianto. Perché quello che era allora il tuo sindaco (il Mazzanti, che lo è ancora di fatto alle tue spalle) ti dette l’ordine insieme al falsario e falso testimone in aula, ingegner Iuri Gelli, assunto a Quarrata solo perché sicuramente imposto da Dario Parrini, suo cognato segretario toscano Pd. Ti dissero «fallo e zitto». E fosti fritto.

La riprova c’è. Quando infatti io chiesi l’accesso agli atti, il falsario inaffidabile piddino che oggi è stato trasferito da Quarrata all’Asl di Empoli (ché così è più vicino a casa sua e non sciupa benzina…), dapprima Iuri Gelli, caro al giudice Gaspari, mi passò quattro fogliacci per darmi a bere che si trattava solo di un punto luce deciso e realizzato dall’inaffidabile architetta Nadia Bellomo. Poi, quando gli feci capire che non ero cretino quanto credeva lui, fu costretto a cedere.

Consigli per chi si emoziona

E venne fuori che su quella via vicinale (Lecceto e Bindino) era stato realizzato davvero un impianto-luce come se la strada fosse pubblica. Lì sì perché c’era un Agriturismo, ovviamente caro alla politica democratica mazzantica.

Ci sarebbe da chiedere al sostituto Giuseppe Grieco: qual era, dottore, l’interesse pubblicistico per piantare una serie di lampioni in mezzo al bosco a spese del popolo quarratino?

Sulla prima parte di via di Lecceto, invece, quella tua stessa amministrazione di pseudo-comunisti di cui fai parte, fece, Gabriellino, chiudere al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi tre strade interpoderali, intoccabili per legge e per regolamenti edilizi; nonché due piazzole di sosta pubblica che comunque, per norma specifica regolamentare, c’erano sempre state e se non c’erano state dovevano comunque esserci.

Fàlla la marcia della giustizia. Oppure segui la giustizia marcia di Pistoia, Romitùncolo! Ma porta anche un bel cartello con lo stemma del tuo Comune con su scritto: «Anch’io marcio protetto dalla Procura di Pistoia».

Non ci credi, Gabriellino? Fatti illustrare il tutto da queste persone: Franco Fabbri, Oliviero Billi, Fiorello Gori, Giorgio Innocenti. Ma non sono i soli.

E non emozionarti e basta. Chiappa la scopa e spazza tutta la cacca che hai nel tuo Comune di corrotti incalliti e protetti dalla giustizia alla cui marcia ti piace fare pubblicità nel Settembre Quarratino! La Caivano pistoiese vi aspetta.

Edoardo Bianchini
[dirttore@linealibera.it]


UNA MARCIA IN FA


Print Friendly, PDF & Email