PISTOIA. Etica classica ed etica cristiana pur con innumerevoli tentativi di conciliazione non hanno effettivamente percorso sentieri assolutamente paralleli.
Il termine etica fu introdotto nel linguaggio filosofico da Aristotele. Esso indica quella parte di filosofia che studia la condotta dell’uomo, i criteri in base a cui si valutano i comportamenti e le scelte che proprio l’uomo compie. Nella maggior parte dei casi la filosofia non si è limitata a descrivere la condotta morale ed i valori che la orientano, ma si è costantemente proposta il compito di fornire indicazioni su quali fossero i criteri ed i valori da rispettare ed osservare. Si possono dunque distinguere un aspetto descrittivo ed uno normativo dell’etica, anche se, tale distinzione ha, alla fine, valore solo orientativo di massima.
Un’altra distinzione che vale come orientamento di massima è quello tra moralità ed eticità. L’etica classica, ad ogni modo, nasce con Socrate e con i Sofisti che per primi pongono il tema del problema morale in senso filosofico. Tale tema è quindi sviluppato prima dalla filosofia delle idee di Platone e quindi introdotto e analizzato con dovizia proprio da Aristotele. Un mutamento di impostazione cui non rimane insensibile Dante Alighieri è quello che interviene con il pensiero di sant’Agostino.
Per sant’Agostino ciò che accade nella storia appare come una vicenda legata da nessi, misteriosi, ma effettivi, con il piano redentivo di Dio: la storia della città terrena rinvia a quella della “città di Dio”. Tutta l’etica cristiana nei secoli successivi darà particolare sviluppo al rapporto tra salvezza ultraterrena e costruzione della città terrestre. In questa visione che ha come cardini sant’Agostino e san Tommaso si colloca il pensiero dantesco. Dante Alighieri da una parte vede la città terrestre come proiezione della città di Dio, dall’altra una legittimazione della moralità umana in relazione ad una totalità in cui ogni uomo è inserito. La Chiesa e la storia della salvezza sono gli orizzonti in cui, secondo l’Alighieri, si inquadra l’esistenza umana. Un’esistenza umana che ha due luoghi fisici ove vivere la propria costruzione della salvezza, Chiesa ed Impero.
Questi temi, in modo approfondito ed affascinante, saranno trattati martedì 18 febbraio in corso Gramsci 37, ingresso libero, dal prof. Marino Balducci (docente di Italianistica Università di Cracovia) alle 21.15 nell’ambito della scuola di pensiero “Pensando ad Atene, riflessioni sulla democrazia contemporanea” organizzata e voluta da Associazione Culturidea, Amici di Groppoli, Conservatorio San Giovanni Battista.
[comunicato culturidea]