everything I see. CAUSE E EFFETTI. MA LA CANCRENA DI VICOFARO È COLPA DEL PARROCO O DELLE «AUTORITÀ COSTITUITE» E DELLE LORO «PROSSIMITÀ SOCIALI»?

Fermo restando che niente si crea e niente si distrugge dal niente secondo la legge di Lavoisier, se Pistoia versa nelle condizioni in cui versa, sarà colpa di pericolosissimi criminali come noi di “Linea Libera” o don Biancalani, o piuttosto il risultato cagliato di un’ultra-settantennale mancata diligenza nel sorvegliare gli affari e i traffici della città da parte dei magistrati dell’ordine del Terzo Piano?



 


La messa è finita, diceva Nanni Moretti. Ed erano tutti d’accordo. I progressisti in primissima linea.

Poi la chiesa, dopo i primi scossoni, ha continuato a sbandare: e ora è nella stessa condizione in cui possiamo ammirare il suo stato con «animo perturbato e commosso», come scriveva il napoletano Giambattista Vico, che non si era laureato alla Federico II, ma che, quanto a indagine filosofica, batteva i suoi coetanei e i laureati, anche quelli di là da venire…

Quando si verificano situazioni come quelle che stiamo vivendo da decenni in terra pistoiese, è lecito, Signori Procuratori e sostituti che vi occupate di garantire il corretto informare a pro del popolo (che spesso tradite), chiederci di tener traccia del percorso degli eventi e delle responsabilità, oppure – a vostro insindacabile e insindacato giudizio – è il caso di favorire i decreti speciali con cui l’Urss di Stalin istituiva i campi di lavoro e di sterminio nella Siberia, da Magadan in là? È forse questa la Costituzione italiana nella lettera e nello spirito?

Dal dopoguerra ad oggi – come ho sempre sostenuto e ancora sostengo, perché questa, a mio parere, è la verità fattuale – il Terzo Piano ha tenuto, d’accordo con i poco scrupolosi poteri economici locali, atteggiamenti difformi da quello che sarebbe dovuto essere il pieno rispetto della legalità.

Vicofaro. Il Tirreno, 11 dicembre 2023

Solo per citare alcuni esempi, Pm Coletta & sostituti, è il caso di rammentare ancora:

  1. bassi profili sull’inceneritore, con – alla fine – una dottoressa Gambassi che manda tutto in malora e chiede l’archiviazione dei danni conclamati e clamorosi dell’impianto di via Tobagi, caro ai comunisti pistoiesi e alle loro evoluzioni fino agli ultimi eventi schleiniani;
  2. bassi profili sulla discarica del Cassero, che non ha fatto altro che ingrandirsi come di solito fanno i tumori;
  3. bassissimi profili sui tumori dell’area Casalguidi-Cantagrillo e correlazioni con il cloruro di vinile-tumori;
  4. bassissimi profili – se non sviamenti di potere – sullo scandalo della Comunità Montana Pistoiese. E non per come sono spariti i quattrini, ma per come è stata massacrata e fatta fallire la Comunità con l’unico scopo (a mio parere) di salvare la sinistra pistoiese di marca Pd;
  5. bassissimi profili sulle vicende Aias-Apr a partire già dai tempi del Consorzio Socio-sanitario (presidente Giampaolo Pagliai) allo scoppio dello scandalo, mai visto né perseguito dalla procura di Giuseppe Manchia, all’epoca in cui tanta brava gente cattolica truffava il Servizio Sanitario Nazionale addebitandogli fatture per cure mai rese a pazienti in vita, ma tanto più già morti e stecchiti da un bel po’;
  6. la vergogna degli occhi chiusi della procura sull’operato delle amministrazioni locali su (esempi) Carbonizzo di Montale; protezionismo di Agliana verso il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti e Signora; favoritismi del Comune di Quarrata sullo sventramento e la violenza quasi carnale da parte degli uffici tecnici sulle aree protette del Montalbano, fatte massacrare da molti cittadini eccellenti oltre il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi o Mara Alberti (con il suo avvocato Roberto Ercolani), Gionni Dainelli, Margherita Ferri, Sergio Luciano Giuseppe Meoni – gente pur cara a Giuseppe Grieco;
  7. il disgustoso silenzio del Terzo Piano sulle attività di un iperattivo e mai controllato Curreli nelle sue opere anti-stato a favore dell’immigrazione clandestina (ed ecco Vicofaro, anche);
  8. il silenzio del sostituto anziano Grieco sui temi degli infortuni sul lavoro mai indagati nell’area Asl-Toscana Centro di sua competenza;
  9. gli errori macroscopici delle non-indagini messe in ponte delle sostitute Serranti e Contesini;
  10. e per emulare le tavole di Mosè, i problemi di Vicofaro, mai sfiorati dal Terzo Piano, mai visti dall’Asl, mai riportati sui binari della decenza umana, civile e legale.
Come non capire che un magistrato non può fare il censore e il violatore della legge a fasi alterne? O siamo dinanzi all’incapacità o in mezzo alla inaffidabilità di chi ha giurato fedeltà alle leggi e alla Costituzione e poi rompe il trotto in qualsiasi momento. È un ragionamento sbagliato, questo? È un’offesa all’onore e al decoro della persona o piuttosto alla dignità dei cittadini?

Siete tutti a conoscenza del fatto che in questo giornale non siamo né fascisti né razzisti. Se mai, a voler essere più chiari, queste qualità sono vostre – delle «autorità costituite» e degli uomini che possono ciò che vogliono – quando, con un Coletta che giunge a Pistoia con la fama di “esperto nei reati della pubblica amministrazione”, si scopre che procuratore capo favoriva la dottoressa Lucia Turco, sorella del procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco.

Siete tutti a conoscenza del fatto che, personalmente, ho sempre sostenuto che don Biancalani fa quello che può e che vuole: nessuno mai, da questa parte, in questo giornale, si è scagliato contro di lui in maniera personalistica.

Da cristiano, come crede di essere, Biancalani si comporta di conseguenza e agisce anche contro la legge umana: ma non è certo un rapinatore che viene freddato da un gioielliere di Grinzane Cavour e che deve essere risarcito, come messo bene in luce dall’irragionevolezza di questa giustizia che stiamo vivendo e subendo contro la nostra volontà di cittadini maltrattati dalla giustizia (?).

Se nella filiera pistoiese un difetto c’è, è un evidente difetto di Terzo Piano: l’empireo che tutto vede, tutto sente, ma si muove solo a capriccio.

Orbene, Dottori della legge che trattate la «gente comune» di Coletta non certo come i dottori del Tempio che discutevano alla pari con un Gesù di 12 anni.

Non credete, onestamente, che anche per voi sia giunta l’ora vostra pro nobis per dover fare ciò per cui siete pagati di fare?

Non credete che sia l’ora di farla finita di mandare la gente agli arresti; di perseguitarla; di avvilirla; di schiacciarla, e solo perché chiede qualcosa che sembra che voi non conosciate: la legalità con cui ogni giorno cercate di rimbombarci la testa, come se fossimo dei dementi incapaci di intendere e di volere?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Volete che il diritto sia logica o abuso di potere?


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