everything I see. I PISTOIESI, LA PROCURA, LA GIP MARTUCCI E «LE STESSE AUTORITÀ COSTITUITE»

Un 26% di errori nel confezionamento delle indagini e dei rinvii a giudizio (dati forniti a Tvl dal Pm Coletta) è più di un quarto del lavoro che va in fumo. Provate solo a immaginare come potrebbe essere felice un macellaio che avesse un garzone di bottega il quale, di ogni manzo, riuscisse a sprecarne così tanto…


Sempre le stesse domande, sempre lo stesso silenzio. La procura pistoiese
garantisce o no la legalità?


OSSERVO BENE E COME SAN TOMMASO

CREDO A QUELLO CHE VEDO E NON A CASO


 

Ecco perché mi sento molto San Tommaso del dito nella piaga e ben poco Calandrino il credulone davanti a due truffatori impenitenti come Bruno e Buffalmacco nel Boccaccio.m

Mi ci sento sempre meno ogni volta che ricàpito a battere la faccia contro quello che scrisse – per fare di me uno stalking – l’improvvida Gip Patrizia Martucci; lei sì pronta a riconoscere le «autorità costituite», ma le sue; quelle della sua specie, nei fatti incarnata all’epoca, da Claudio Curreli e Giuseppe Grieco, che avevano – evidentemente – le spalle coperte da Tom Col, un Pm di cui (e chiedo venia, ma esprimo il mio libero pensiero ex art. 21 Cost.) non ho fiducia alcuna dopo averlo misurato sui fatti e non sull’albagìa di cui si contorna e si compiace.

La Signora Martucci (e mi perdoni Gaspari, suo collega e «prossimità sociale»; Gaspari, il giudice che la seguì pedissequamente da vero fidus interpres dei diktat senza senso né logica di Claudio Curreli, inaffidabile quanto all’art. 358 cpp – sempre ex art. 21) onde accreditare, senza prove, la mia tracotanza sociale, scrisse che io presentavo «manifestazioni di una elevata pericolosità… che, anche di fronte alla formalizzazione delle accuse a mio carico (interrogatorio innanzi al Pubblico Ministero), ha continuato a tenere il proprio comportamento di molestia e offesa attraverso nuovi articoli, così dimostrando di non voler rispettare in alcun modo le stesse autorità costituite».

E certo non le rispetto, se rispetto non meritano, come hanno fatto vedere finora!

Mi piacerebbe sapere, a questo punto di una persecuzione personalizzata che è a livelli di vergogna irremissibile, chi – secondo la Gip di cui sopra – avrebbe rappresentato il ruolo della pubblica accusa (Pubblico Ministero) fra Curreli e Coletta: il primo con alle spalle lo sconcio dell’accusa contro Padre Fedele Bisceglia; il secondo con il fardello maleodorante di protezione offerta alla sorella del procuratore aggiunto di Firenze Luca Turco, la dottoressa Lucia Turco.

Ci sono più nervi in questa vicenda di quanti siano quelli del corpo umano, che ho scoperto essere 43 paia «composti da una parte sensoriale e una motoria. Di questi, 31 si trovano nel midollo spinale e 12 nel tronco cerebrale. Oltre a questi, sono presenti anche migliaia di nervi associati».

I have no faith in the judiciary; in this judiciary. Do you want to behead me because I don’t believe in great deceptions? Ritoccandole un po’, queste parole diventerebbero dei bei pentametri giambici (apocrifi) shakespeariani: non ho fiducia nella magistratura; in questa magistratura. Volete forse decapitarmi perché non credo ai grandi inganni? Perfino il suono dell’inglese assurge a toni solenni e tragici: cònsoni alla nostra “questa magistratura”.

È stupefacente, infatti, vedere i filosofi del diritto, i Salomoni della morale, che, lordi di loro mali che ne deturpano l’aura, stanno seduti su troni imbottiti non di velluto ma di albagìa; e pronunciano le loro sentenze: «Tu non sei degno non per come tale, ma perché non credi che io sia santo, giusto, intoccabile, inviolabile datoché, nel corso della vita della Costituzione, sorella di Mattarella, noi magistrati ci siamo arrogati il potere di fare, impunemente, quel che vogliamo».

È da una vita che combatto contro il galleggiamento della nazione sui liquami della corruzione e dell’ignominia. Ed è dal 2020 che sto gridando che il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi è un favorito da Comune di Quarrata e – probabilmente – anche dalla procura di Pistoia (come del resto il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti). È dal 2020 che metto sotto il naso di tutti, da Coletta in giù, fogli, carte, leggi, regolamenti, decisioni dei Tar, che nessuno di loro vuole leggere: e se non lo fa, significa che è d’accordo ad allevare e crescere l’illegalità ammantata di falsazione del diritto.

Non est mea culpa se in Italia si viaggia per famiglie, sia sia proprie che figurate. Famiglie di sangue e di giuramenti di sangue. Di affinità elettive/prossimità sociali e/o di dis-affinità anaffettive nei confronti di chi, quando gli pestano i piedi, non si ritira più in là per far posto a persone – a mio parere – di moralità se non dubbia, quantomeno dubitabile…

Non tutti hanno intenzione di ingoiare lo sterco, tappandosi il naso e facendo finta che sia gulash: vedi certi avvocati che sul malaffare «c’han da vive’»; o non pochi giornalisti iscritti non all’ordine, ma agli ordini di un Bartoli o di un Marchini; o di certi medici o notai o periti di tribunale o chicche & sia alla Totò.

Mi spiace per chi ha fiducia nella magistratura, ma ho scelto di non temere la fine di Tommaso Moro sotto la mannaia di Enrico VIII e la sgualdrinaggine di Thomas Cromwell, primo conte di Essex.

Per i grandi inganni non sono portato. E, di solito, se devo proteggere qualcuno, non amo farlo con gli arroganti, i millantatori, i lerci morali dalle pubbliche virtù. Preferisco gli umili, i semplici e le vittime dei palazzi del potere – oggi super-moltiplicati per eccesso di democrazia, utilizzata per far nascere «orti sociali» forieri di «prossimità sociali».

Ce lo vedete Curreli «al servizio esclusivo della Nazione»? Eppure impartisce lezioni di legalità anche alle giovani generazioni di Agesci-scout

Oggi, domenica 26 novembre 2023, dico, affermo, ribadisco e sottoscrivo, in piena coscienza e libertà di pensiero, che la procura di Pistoia tutto fa fuorché onorare quella Costituzione e quelle leggi che le permettono di poter dichiarare la propria verginità, riscuotendo stipendi d’oro ma catafottendosene di certo operare fuori-legge e contro-legge quando e come vuole, certa che nessun cittadino mai potrà torcere un solo capello dei magistrati che vi circolano come in una sorta di rapina del vento, di bufera infernal che mai non resta da canto quinto dell’Inferno dantesco.

È per gente come quella che colà vive e vegeta, che da quasi trent’anni io e i miei familiari e amici, non possiamo vivere in pace dove siamo sempre vissuti in pace prima che intervenissero, con violazioni d’ogni sorta (sull’ambiente e sulle persone), gente protetta e favorita dal Comune di Quarrata e da molti dei Pm e sostituti pistoiesi.

Ecco cosa penso in assoluta libertà da uomo libero e non da stalker pericoloso siccome definito dalla Signora Martucci:

  1. dopo aver provato quasi tutti i Pm e sostituti locali (alcuni anche del passato), ho la certezza che violano allegramente l’art. 358 cpp;

  2. dopo aver fatto queste esperienze, per come mi sono state imposte a mo’ di violenza afflittiva attraverso l’uso distorto della legge e del diritto, ho anche la certezza che nessuno dei Pm e sostituti (alcuni anche del passato) sono terzi e imparziali;

  3. dopo aver visto e toccato con mano (anche attraverso la nolontà di certi magistrati di leggere le carte: troppo faticoso…) ho la certezza che non solo la giustizia non funziona per niente o quasi, ma che può anche fregiarsi della spocchia di sentirsi impunita e impunibile.

Il Pm Coletta al Canto al Balì. Che medico è quel medico che cura gli altri senza prima curare se stesso?

 

Insomma, franca grazie non solo alle consorterie e alle logge che dovrebbero garantirne il corretto operato (l’elenco è sempre lo stesso: Anm, Csm etc. etc. etc.); ma anche allo stesso nuovo governo Meloni per via del Ministero della Giustizia che, pur se avvertito, sui magistrati mantiene un profilo non basso, infimo.

Su questo tema del profilo, in un prossimo futuro semplice darò saggio e prova concreta alla maniera di Linea Libera: atti ufficiali. Alla maniera di Linea Libera che, contrariamente a chi la accusa di non rispettare le «autorità costituite», le osserva, le misura, le cataloga e le descrive realisticamente in everything I see.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]

 


 

SENATORE RAZZI,

DEVO AVERE FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA?

 


Print Friendly, PDF & Email