everything I see. LETTERA A MARIA, CHÉ LA NEBBIA DELLA PROCURA SPAZZI VIA

Ascolta, o Immacolata, il grido delle vittime delle tante forme di violenza del potere costituito. Dirada le nebbie della sopraffazione e apri la mente e il cuore dei tiranni al rispetto della verità e della legge!



Maria Mater Gratiæ, Mater Misericordiæ,
Tu nos ab hoste protege et mortis hora suscipe.
Jesu, tibi sit gloria, qui natus es de Virgine,
cum Patre et almo Spiritu in sempiterna sæcula.
Amen.


A Pistoia la legalità si spreca

 

A Pistoia si sprecano le iniziative per la legalità. Anche il sostituto Curreli si è occupato e impegnato per addottrinare i giovani con la cultura della Costituzione. Ma non c’è luogo che sia più bisognoso di Pistoia, di ritrovare una via persa non dopo la fine del fascismo, 76 anni fa, ma fin da quando ladri e massoni bazzicavano in chiesa.

Impegnarsi non basta: bisogna soprattutto fare.

Quello che Pistoia mastica oggi, è l’erba ruminata nel medioevo; erba di cui i concittadini di Cino non si sono mai sfamati e da cui non hanno mai preso le distanze.

Questa Immacolata di oggi ripropone il tema che noi di Linea Libera – perseguitati da tutti – stiamo trattando da ben quattro anni: la pesantezza del piombo che schiaccia questo borgo di inurbati entro le mura. Il piombo osceno dell’illegalità come fattore determinante della disgrazia dei cittadini «gente comune».

Sinistra o destra, differenza non v’è a Pistoia. E perfino lo stato centrale, quella cosa che va in interminabile disfacimento, gratifica Pistoia inviandovi (sembra di capire anche dalle affermazioni di Palamara) i magistrati con i peggiori risultati della loro carriera. Insomma, Pistoia sembra essere una specie di Caienna da Papillon per chi non sa o non vuole fare il giudice terzo e imparziale.

Ma di quale mafia viene a parlarci il dottor Gratteri?

Gratteri, che stamattina La Nazione ha illuminato con i suoi riflettori, è piovuto nel luogo giusto al momento giusto: basta pensare alle parole del luogotenente della GdF, Daniele Cappelli, dinanzi al Csm a Roma nella testimonianza contro Tommaso Coletta.

Se Gratteri si permette di dire che «la mafia fa schifo», cosa pensare del signor procuratore di Pistoia che – a detta del suo accusatore – si espresse come si espresse perché lui non intendeva assolutamente intercettare la sorella del suo superiore gerarchico fiorentino, il procuratore aggiunto Luca Turco? Quante giustizie si vogliono amministrare, in nome del popolo italiano? Quella legale e quella illegale contemporaneamente?

ASCOLTATE COSA DICE IL LIOGOTENENTE CAPPELLI
SUL PM CAPO DI PISTOIA
DOTTOR COLETTA DINANZI AL CSM

La Gip Patrizia Martucci

E se un magistrato, con la sfrontatezza di Coletta per come ci è stata narrata, osa dire parole come queste; e la procura di Genova, competente per i suoi comportamenti, mette agli atti che la ricostruzione dei fatti del luogotenente Cappelli è vera, ma non prende alcun provvedimento ed archivia: è legittimo o no pensare che la mafia non è soltanto quella che sta fuori delle mura dei tribunali e delle procure, ma anche – e ancor più dannosamente e pericolosamente – dentro di esse, bella tranquilla impunita, tranquilla e protetta.

La Gip Patrizia MartucciGip Martucci, non siamo noi che non rispettiamo le sue «autorità costituite»: siete voi magistrati che, spesso, fate violenza e punite ingiustamente la gente che chiede solo quella legalità di cui voi tanto parlate, ma solo per mascherare certi vostri inconfessabili “disegni criminosi”.

Come Gip, Signora Martucci, glielo ricordi e glielo spieghi ai suoi colleghi. A partire, ovviamente, dal ferreo Claudio Curreli!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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