everything I see. MAFIA IN TOSCANA E MAFIA D’AGLIANA: GUARDA LA LUNA, GUARDA LE STELLE, VEDI GUIDINO CHE FA LE FRITTELLE (E LE PIZZE)

«Guidino non fa solo le frittelle… Fa anche le pizze al Circolo Antonio Gramsci di Via Santini alla Catena di Agliana… Pizze per tutti i soci e anche ai non soci… Cecco Rivolta che rivoltava i maccheroni», così un lettore di Agliana


Appartenere a quel partito ci autorizza a dire che siamo democratici senza macchia e senza paura


L’ESSENZIALE È AVERE

LA TESSERA DEL PD


Era un santo. Anche il papa lo ha benedetto…

 

E in onor di chi ci legge e apprezza le nostre libere opinioni che contrastano con il cervello a IA (non il verso dell’asino, ma l’Intelligenza Artificiale), voglio raccontare una stoia vera di mafia e Pd, ancora di area agliano-agrumiènse. E sempre legata alla figura di un* sindac* di cui non farò né nome né cognome per non offendere il Garante della Privacy: un prim* cittadin* sempre conness* alla mafiata del favoreggiamento del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti.

Guidino, per favore, ascolta e impara cos’è la mafia in Toscana, a Pistoia e in provincia!

Un cittadino che, a onor del Garante Privacy chiamerò Gian Bruno, s’era sposato con una medichessa di Ferrara: per cui Ella – che a onor del Garante della Privacy chiamerò Sacha – aveva fatto le pratiche di emigrazione dalle terre degli Estensi a quelle panaio-pistoiesi.

Ora accadde, caro Guidino, che un* de* tu* individu* della sinistra agrùmica cara alla Blimunda e a suo marito Andrea Alessandro Nesti, fosse interpellato sulla pratica di emigrazione.

La signora Sacha, infatti, giunta fra i discendenti di Vanni Fucci e compagnia briscola, si trovava dinanzi a un problema.

Congedata dai lidi ferraresi, non era più cittadina estense; non era però ancora trascritta in quelli pistoiesi del LungoBrana-Ombrone/Piana. Così non poteva votare (era, infatti, il tempo elettorale dei bugiardi matricolati).

Sacha era, insomma, una apòlide come Gad Lerner, pur non essendo focatamente comunista come costui, né con costosi Rolex al polso da fare invidia a Ilary Blasi.

Gian Bruno, allora, visto quello che accadeva, si rivolse a chi ho detto: la figura di un* sindac* di Agliana ben legato ai giochi mafiosi a favoreggio di Andrea Alessandro Nesti.

Claudio Curreli. Lui lavora contro lo stato

Ed ebbe una risposta utile a comprendere che rapporti passino tra mafia e Pd – in perfetta linea con le dichiarazioni su quanto affermato da Ingroia circa gli intrugli politici di Giorgio Napolitano.

Il/la maestr* della democrazia rossa aglianese antimafia rispose così a Gian Bruno: «Non farla tanto lunga. Di’ a tua moglie che prenda la tessera del Pd e vedrai che la faranno votare subito!».

Sia chiaro a tutti – da Libera, alla procura della repubblica di Pistoia, al progressista Claudio Curreli, agli antifascisti iscritti all’Anpi etc. – che di quello che ho qui detto e scritto, come il Ceccherini in Il ciclone, c’ho le prove.

Senza prove, senza indagini e sempre pronte a sentenziare comunque, nell’Italia democratica e che ha fiducia nella magistratura (soprattutto in quella deviata), ci sono solo quelle anime caste e pure che si sono fatte tatuare il monogramma del Pd, chi sul glande e chi nel cervello (se lo avevano).

Un cervello con un solo neurone, s’intende…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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