everything I see. PISTOIA COME L’ITALIA, UNA TERRA (APERTA DA CURRELI) DOVE IL POTERE PUÒ E PERSEGUITA CHI NON OBBEDISCE AL PADRONE

La realtà dissociata di un popolo che ha delegato se stesso alla saggezza di chi fa soltanto il proprio interesse a danno dei diritti umani civili. Meta-fore e metà-fuori (di cervello)…


La parabola poco evangelica della «Terra di Mezzo»


CHI DICE DI VOLERE IL NOSTRO BENE

ALLA FINE CI INFLIGGE TRISTI PENE


Non è un particolare secondario sentirsi dire che guidare senza patente è un reato e disobbedire a una norma di legge, da parte di un magistrato, è cosa benvista, tollerata e protetta dal CSM. Che ne dite?

 

Lo sapete che il chiodo è fisso. Ma sapete bene anche che chi scrive, nonostante quello che intende fare di lui la procura di Pistoia, non è né malato di mente né, men che mai, stupido. È solo un povero essere qualunque, scomodissimo, che non ama fare la fine del rospo: spiaccicato dalla macchina che passa a tutta velocità sulla strada e si diverte a fare frittelle delle vite altrui.

Purtroppo questa Pistoia/Sarcofago è un asfalto continuo su cui corrono, come pazzi (ma soprattutto, a mio parere, in perfetta malafede) una serie di personaggi poco raccomandabili. Infatti, a ben vedere, sono uno meno affidabile dell’altro.

Si parva licet… se è possibile far confronti tra macro e micro-cosmo, a Roma c’è un Bergoglio che pontifica nell’illegalità canonica; che benedice i gay; che legalizza ogni ben (ma forse meglio ogni mal di Dio, che fortunatamente per lui non c’è) di Dio: e a Pistoia abbiamo una serie di anomalie incompatibili con l’affermazione secondo cui l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. L’élite che guida tutto e distrugge ogni cosa.

Vogliamo essere maligni alla maniera nostra o andreottiana? L’Italia è una repubblica (questo termine viene anche usato ironicamente per indicare un casino istituzionale), ma come quella di Masaniello; democratica sì, ma della democrazia delegata solo al Pd e alla sinistra deteriore, amica di Soumahoro e protetta dalle procure deviate; fondata sul lavoro, non il proprio, ma quello del popolo, che paga tutti i parassiti, dalla politica alla pubblica amministrazione – di cui (parola di giudice Luca Gaspari) anche la “giustizia” fa parte. E si vede.

Non potrete negare che le cose non vadano così, perché allora significa che non solo siete ciechi, ma forse, e peggio, deficienti e incapaci di capire cosa accade intorno a noi.


Anche il contado a volte ha i suoi Pulcinella


Vi riepilogo, perciò, brevemente due o tre fatti che, pur se non sfuggendovi, voi pistoiesi respingete di continuo in fondo alla vostra coscienza; nell’ultimo angolo proprio dove non arriva alcun raggio di sole:

  1. A un cittadino di Monsummano, che ha presentato 5 querele contro i disservizi dell’Asl Toscana per abbandono di disabile senza assistenza domiciliare, nonostante una sentenza pienamente favorevole del giudice Nicola Latour, il tribunale penale fa passare una semplice querela dell’Asl che lo accusa di aver ridotto la madre in fin di vita e di rifarsela con la beata sanità toscana di Rossi e Giani. La cosa finisce in mano al sostituto Giuseppe Grieco, da sempre emerito «defensor Aslae Toscanae».
    Il cittadino di Monsummano, le cui querele (basate su decine di foto e di fatti concreti segnalati e provati) vengono spedite all’archivio.
    L’unica doglianza dell’Asl, invece, e nonostante la decisione di Latour, viene mandata avanti e ieri l’altro – come vi avevo accennato – l’uomo è stato rinviato a giudizio.
    Sulla madre morta in cancrena nelle strutture pubbliche, la richiesta autopsia (da Grieco stesso) è lì a marcire in un cassetto. Nessuno si muove. Si aspetta, forse, che l’uva faccia i fichi e si prende tempo «per far tornare – come si dice – il babbo a casa»?
    Il cittadino si rivolge alla procura di Genova per additare i comportamenti della procura pistoiese: purtroppo esistono linee Tim e cellulari e magicamente quasi 100 foto e un sacco di documenti finiscono fra la carta straccia. Ma a Pistoia – ce lo ha confermato Barbarisi in persona, il CSM protegge i giudici (e ci ha parlato solo del duo Curreli-Curci!).
    Lode a te, o Coletta!
  2. La procura della repubblica mi vuole strizzare perché – dice – dopo aver fatto le sue indagini (fare le indagini a Pistoia significa non fare una beata minchia, ma dare aprioristicamente ragione alle lingue dei culilingui cari al potere), ha scoperto che ho fatto il giornalista abusivo. Che botta, dé – dicono a Livorno.
    Lode a te, o Coletta!
  3. Il sostituto Claudio Curreli, stranoto per fare ciò che gli passa per la testa (sia a lui che anche alla moglie, giudice/ia delle esecuzioni – anche capitali), mi perseguita dal 2020 perché ho rotto le uova nel paniere a suoi, in ipotesi, «prossimi sociali».
    Per Coletta questa definizione, nei fatti, corrisponde al termine «raccomandati»: vedi la storia della Lucia Turco.
    In questo caso sto parlando, come vedete senza mezzi germini, del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, del mai-comandante dei vigili di Agliana Andrea Alessandro Nesti e della di lui moglie, Milva Maria Cappellini, scrittrice e soprattutto disturbatrice dei sonni altrui.
    Lode a te, o Coletta!
  4. Nel marasma del tribunale civile pistoiese, accade che per un debito di 88 mila euro, una ultraottuagenaria ci rimetta la testa (e la vita) con l’esecuzione provvida, attuata dalla signora Curci-Curreli, di un patrimonio di 3 milioni di euro. Bastavano 4 terreni, gli sono stati sottratti e venduti 11 immobili e 8 terreni.
    Come si fa a credere a un tribunale delle esecuzioni che per neppur 100 mila auro di debito, prosciuga ben 3 milioni di litri di sangue e poi li svende – mi si dice – per 1 milione e 200 mila euro, di cui circa 700 mila spariscono per pagare la “parassiteria” collaterale dei curatori e quant’altro di natura vampiresca che vi s’appiccica sopra? Ce lo sa spiegare la procura (forse no, per la presenza, in essa, di Curreli, marito della signora Curci) o lo stesso presidente Barbarisi che, al contrario, ci rende edotti del fatto che il duo Curci-Curreli gode di condiscendenti «prossimità sociali» fra i beati del Consiglio Superiore della Magistratura il cui capo è un non-presidente appellato Mattarella?
    Lode a te, o Coletta!
  5. In contemporanea, la signora ultraottantenne esecutata di 3 milioni, vede mandare all’archivio da parte della procura, tutte le segnalazioni di usura messa in atto da parte delle banche; il loro anatocismo sfrenato; la persecuzione da parte della signora Curci-Curreli che – dicono – ha serenamente bypassato le norme anti-truffa sia nazionali che europee.
    Nonostante tutto questo, e nonostante che la signora abbia segnalato anche al presidente Barbarisi, che Claudio Curreli e Nicoletta Maria Caterina Curci sono incompatibili sotto il tetto del medesimo tribunale, noi, cittadini paganti tutti questi servizi di contenuto eminentemente sadico, ci siamo sentiti rispondere che lo stesso CSM – vedi sopra – protegge la coppia la coppia felice.
    Lode a te, o Coletta!
  6. La signora Luciana Ferretti perde il suo garden, grazie all’attività della signora Curci-Curreli.
    Chiede – a mani giunte – di concederle una dilazione dell’esecuzione da luglio a novembre, non perché deve andare in ferie alle Maldive, ma per salvare tutte le piante della sua micro-azienda.

    I coniugi Curci-Curreli

    De minimis Curcia non curat. Niente dilazione. La Ferretti ribatte: ma se mi togliete tutto, dove vado, io, a mangiare? E la risposta è del livello della saggezza giuridica salomonica: «Può rivolgersi ai servizi sociali». Mario Monti non era nulla, quando dichiarò, da buon cattolico: «È sempre successo che in periodi di difficoltà economica, gli imprenditori si tolgano la vita».
    Il sostituto Curreli, suo marito, è per Terra Aperta, ma non abbiamo ancora visto nessun nero di Vicofaro accolto in casa del persecutore di Padre Fedele Bisceglia. Neanche per un semplice pranzo di Natale.
    Pauper retro pellitur: e se non sapete cosa sto dicendo, studiate, dato che in procura, non di rado, non sembra sappiate neppure leggere i princìpi elementari della Costituzione, tipo l’art. 3!
    Lode a te, o Coletta!

Diteci pure, infine, che dobbiamo vivere, con tachipirina e vigile attesa, tutta questa vostra democrazia progressista e questa vostra cura del gregge pistoiese.

Mistero della fede. Annunziamo la tua morte, Giustizia, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta, anche se non siamo scout dell’Agesci. Amen!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Come credere a Bergoglio – che s’espande come il loglio? – E affidarsi ancor di più – a chi niente ha di Gesù? – E onorare la giustizia, è possibile, Patrizia? – No. Vietato è specie a chi – lègge e adopra l’abbiccì…


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