Popolazione italiana, più di 50 milioni di individui che urlano come lupi contro tutto e tutti, ma che finiscono per scodinzolare dinanzi alle “autorità costituite” anche se, come accade nella procura e nel tribunale di Pistoia, esse sanno solo costruire una strettissima rete di indecenze giuridico-legali che strozzano i cittadini
Massimo Cacciari ha sempre detto: «Primum vivere deinde philosophari»
« AVANTI E INDRÉ »
CHE BEL DIVERTIMENTO
In questo mestiere montanelliano (peraltro avversato aspramente da due colonne più un plinto della procura di Pistoia: i sostituti Grieco e Curreli e il grandioso Coletta delle resistibili «prossimità sociali», finito sotto inchiesta perché, per «prossimità sociale» non intendeva intercettare la dottoressa Lucia Turco, sorella del suo superiore fiorentino Luca Turco), ne ho viste e continuo a vederne di tutti i colori.
La gente – tutta, tranne qualche rara eccezione – fa “avanti e indré che bel divertimento” da un istante all’altro. Hanno tutti il terrore di prenderlo in culo, ma poi, quando si trovano accaprettati sul tappeto da preghiera di certi magistrati filo-Hamas, rossi (ma cattolici) come l’erős paprika ungherese, il peperoncino che porta via la bocca; a quel punto, con le chiappe scoperte, iniziano a tremare – non dicono di paura perché sono tutti degli indiscutibili eroi – dicono di freddo. E balbettano.
Mi torna in mente la famosa barzelletta dell’inglese, del francese, del tedesco e dell’italiano che si sfidano per mostrare, e dimostrare, la propria superiorità di razza: perché le razze, checché ne dicano la Boldrini e il politicamente corretto, esistono eccome. Anche le razze dei somari.
L’inglese si fa avanti con il suo solenne inno nazionale, proclamando God save the Queen/King. Parla poco, ma pensa parecchio. Infatti, anche ultimamente, ha dato dimostrazione del perché un popolino, che sta su un’isola poco più grande della Sicilia, sia riuscito a fondare un impero che regge ancor oggi. È infatti uscito dsll’Europa, senza avere mai rinunciato alla sua gloriosa moneta, e ci fa marameo: a noi, a quel mortadellone di Prodi un po’ ammuffito e a chi, senza Europa non riesce a vivere (tutta la sinistra green e double face).
Il francese avanza con l’orgoglio rivoluzionario e napoleonico (e pensare che Bonaparte era toscano…!). Canta la Marsigliese, dà fuoco alla capitale, blocca la Francia intera e, se del caso, va perfino in culo a Macron (con sua, si dice, somma soddisfazione…).
Il tedesco, rinomatissimo per la sua zucca tecnologica – “Remigio alla legge ligio” anche se qualcuno gli ordina di sterminare gli ebrei – procede a passo dell’oca cantando Das Lied der Deutschen (l’inno nazionale, La Germania sopra tutto). Poi, «con disciplina ed onore» (cosa che non fanno molti dei nostri magistrati rosso-paprika) obbesdiscono alla Volkswagen; costruiscono motori diesel inquinanti abbéstia, falsificano le certificazioni e vanno in culo all’Europa con quella minchia della Von der Leyen, che, sfruttando tale nullità politica o pseudopolitica fatta per i gonzi, campa i suoi 7 figli come Delrio ci campava i suoi 9.
E siamo finalmente all’italiano. Che non arriva cantando Fratelli d’Italia perché non conosce le parole oltre il s’è desta. Conosce tuttavia tutti gli inni di tutte le squadre di calcio. Ama tale sport alla follia e, pur spesso abituato a prenderselo in culo e a dire remissivamente grazie, siccome è nato nella terra-stivale e come la Schlein si vanta di avere il profilo nasale etrusco, poi romano, poi rinascimentale etc., fa il mestiere del filosofo-tuttologo che – secondo un ben noto adagio popolare – è «come la potta delle cagne: si rifinisce in leccature».
L’italiano parte all’arrembaggio quando gli sfiorano l’occhio pollino (o di pernice) del mignolo del piede destro, ma torna con la coda fra le gambe quando l’autorità costituita gli fa un abbaione ovvero lo minaccia in stile mafioso: fingendo di adoperare la legge. Talora un abbaione anche solo ossimoricamente sussurrato.
L’Italia, per duemila anni, ha avuto ed ha due grandi nemici: la chiesa cattolica apostolica romana da una parte e l’ideologia ghibellino-sinistrorso-comunista dall’altra. Entrambe impegnate nel reprimere e deprimere le funzioni cerebrali tipiche del libero pensiero.
In Italia sono tutti intelligenti. Troppo inelligenti per poter andare d’accordo con chi – e io mi metto fra questi – è poco intelligente, ma pragmatico e convinto che, per costruire un mobile come faceva mio padre, di parole e di dubbi ce ne vogliono pochi: occorre invece la volontà e la capacità di fare. Parlando il meno possibile.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Edoardo Bianchini
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