Per i vicofarini (e non solo) la vita consiste nel prendere sassi in faccia come nella famosa canzone di Antoine, Pietre. Nella città di Cino vivi bene solo se sei un cittadino prostrato al rispetto di fasulle «autorità costituite»…
Nonostante le evidenti incompatibilità se non anche attività antilegali,
il tribunale di Pistoia naviga intatto nel suo mare delle nebbie. Ma nessuno lo ferma?
PISTOIESI, MA QUANDO DECIDERETE
DI NON VOLER PIÙ CHINARE IL CAPO?
L’altro giorno, 6 febbraio, nel pomeriggio, una signora di Vicofaro, uscita di casa per andare in farmacia, è stata fatta segno di alto apprezzamento da parte di uno dei neri della colonia cittadina.
A un certo punto, mentre se ne andava per i fatti suoi, la signora si è sentita “palpeggiare le natiche” (così poi è stato verbalizzato nella denuncia rilasciata alla polizia di stato), e con molto gusto, da un individuo di colore che, dinanzi agli strilli e alla reazione incontenibile della vittima, se l’è svignata per rifugiarsi nel porto sicuro dell’accoglienza.
La signora ha chiamato la polizia. E sono giunte due auto. Nel frattempo, il palpeggiatore di natiche, a sfottò, correva verso il suo rifugio irridendola col dire: «Ti sei inventata tutto, signora!». A uso: «Lo stai facendo apposta, scema! Io non ti ho fatto nulla». E intanto, quelli che passavano in auto, pur vedendo la signora stravolta in mezzo alla strada, la evitavano accuratamente e se ne andavano per le minchie loro: una reazione da pistoiesi senza frontiere e figli della capitale della cul-tura 2017.
In canonica, peraltro, il tocca-natiche nero può starsene tranquillo e beato, dato che è, e resta, uno fra molti e per giunta indistinguibile – quanto a fenotipo – agli occhi dell’Occidente maschilista, stronzo e patriarcale che vota a sinistra, fa benedire le coppie gay, applaude all’utero in affitto e lascia fare quello che vogliono a magistrati progressisti delle procure (penso a Claudio Curreli) che possono vivere in pace, tanto nessuno li tocca: come ci ha assicurato per ben due volte il capo-rabbino della sinagoga di piazza Duomo, l’indiscutibile Maurizio Barbarisi, che tifa non per il rispetto della legge, ma per la prevaricazione di essa da parte di certi suoi liberi lanzichenecchi.
Davvero Pistoia è la capitale della cul-tura del 2017. E per quali meriti? Per quelli di permettere beatamente qualsiasi infamia e mettere agli arresti solo noi di Linea Libera, giornalisti veri e seri. Unici ad avere il coraggio civile di mettere il dito nella piaga, perché tutti gli altri scappano come lepri e sanno solo esercitare un vomitevole culilinguo dinanzi alle cosiddette «autorità costituite», nemiche dei cittadini comuni che le mantengono a carriòle di €!
È possibile che nessuno osi alzare la testa e rivendicare i propri diritti costituzionali quando, vittime di una procura inerte dinanzi ai problemi di ordine pubblico che partono dal 2016, tutti i Pm – e per ultimo Coletta – hanno permesso e permettono a loro subordinati di essere pagati dallo stato, ma di lavorare, come Curreli, a favore dell’immigrazione clandestina?
E il Comitato di Vicofaro? Denuncia don Biancalani per diffamazione. Quand’è che, invece di “grattarsi le natiche” senza sapere che strada prendere, deciderà di prenotare un intero vagone di Italo o di Etr per presentarsi a Roma da Nordio, dal Csm, dall’Anm, dall’Anticorruzione, dall’Antimafia, dal muto non-presidente bianco – che quest’anno non ha potuto selfieggiare con la Ferragni –, per ricordare a tutti che la giustizia deve essere amministrata in nome del popolo e non contro il popolo se, certi campioni noti a Pistoia, di tutto fanno fuorché servire la repubblica e le sue leggi «con disciplina ed onore»?
Dottori della legge… Non sarà il momento di doversi svegliare e darsi una mossa senza perseguitare gli italiani che, in quanto coglioni perché timidi come i conigli, se li pesti si spostano tre passi più in là senza neppur dire ahi?
Edoardo Bianchini
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