Per l’associazione Palomar la giunta di Alessandro Tomasi sta navigando a vista ed è incapace di tutelare gli interessi pubblici
PISTOIA. L’associazione Palomar interviene sulla situazione dell’area ex Breda a quasi due anni di distanza dalla proroga della vendita e pone una serie di quesiti alla amministrazione Tomasi.
“La nuova perizia richiesta per poter, successivamente alla proroga, procedere con il bando per la vendita dell’area, ha stabilito quale suo valore netto 10 milioni e 125.000 euro, mentre 7.500.000 euro quello delle opere di urbanizzazione. L’atto di compravendita del 2006 stabiliva in 11 milioni e 800.000 euro il valore delle aree di interesse pubblico, che la Giusti avrebbe pagato proprio con la realizzazione di quelle opere di urbanizzazione stimate di pari valore. Non c’è un danno erariale? Inoltre il Comune, prorogando, continua a cedere indici edificatori e quindi altri soldi a soggetti privati, in un momento di scarsità di risorse pubbliche.”
Questo avevamo scritto ormai due anni fa, pochi giorni prima che il Consiglio Comunale approvasse la proroga (ribadiamo, illegittima) per altri tre anni del piano attuativo ex Breda, sul presupposto del “rilevante e preminente interesse pubblico: affinché sia possibile il completamento delle opere pubbliche, di interesse pubblico e di tutte le opere di trasformazione previste … secondo gli obblighi assunti nelle diverse convenzioni; possano essere trasferiti al nuovo operatore … gli obblighi e i diritti contrattuali già definiti, così da ultimare le opere necessarie a porre fine alla situazione sopra rappresentata, costituente grave pregiudizio per la collettività” (sic).
La delibera proseguiva poi affermando che per l’interesse pubblico era più utile la proroga rispetto ad ogni altra iniziativa – compresa l’escussione delle fidejussioni – definita procedura “ben più complessa e di dubbia utilità” (sic 2).
Oggi, a quasi due anni dalla proroga:
1) Sono andate deserte 4 aste;
2) Il prezzo a base d’asta della quarta è precipitato a 5 milioni;
3) Si sta ipotizzando una quinta asta ad aprile, con importo chiaramente ancora ribassato;
4) Se la prossima asta andasse a buon fine, l’acquirente avrebbe 8 mesi di tempo (otto) per subentrare alle convenzioni e richiedere i permessi a costruire.
Ci sorgono spontanee le seguenti domande:
1) Come pensano i curatori fallimentari dell’azienda Giusti per l’Edilizia di gestire l’esposizione debitoria, realizzando dalla vendita così poco?
2) Perché il Comune si ostina a non procedere con l’escussione delle fidejussioni? Fino a quando avranno validità?
3) Quanti sono i crediti che il Comune vanta nei confronti di Giusti per l’edilizia per IMU, TARI ecc.? Posto che gli oneri di urbanizzazione sono stati tutti pagati nel 2013, pretesi dal Comune prima del piano di ristrutturazione del debito formalizzato da Giusti con le banche?
4) Si vuol ripetere alla città quali sarebbero gli obblighi contrattuali dell’eventuale acquirente e quali le opere che sarebbe chiamato a realizzare?
5) Tra gli obblighi, l’amministrazione comunale comprende anche il progetto della Spina e della riqualificazione di tutta l’area attorno alla Biblioteca San Giorgio?
6) Quali sarebbero gli interventi previsti su quello che avrebbe dovuto essere l’albergo Hilton?
7) Il Comune si è forse impegnato in qualche modo a modificare le previsioni urbanistiche dell’area per renderla più appetibile?
Questo è il testo di un’interpellanza rivolta da cittadini, che seguono e controllano, fuori dal Consiglio Comunale, gli atti di questa amministrazione.
Alla quale chiediamo, anche più in generale, come intende governare questo e tanti altri problemi urbanistici, ricordando che:
1) C’è un nuovo assessore all’urbanistica dopo che il primo se ne è andato in Regione;
2) È stato sostituito il funzionario che da anni segue la pianificazione territoriale;
3) È in arrivo il nuovo dirigente all’urbanistica, visto che l’amministrazione ha irritualmente deciso di cambiare – senza alcuna motivazione – a metà mandato la guida del servizio;
4) Non è stato ancora affidato alcun incarico per la redazione dei nuovi strumenti urbanistici.
Navigazione a vista e incapacità di tutelare gli interessi pubblici: questa è la giunta Tomasi.
[associazione palomar]