FABBRI: «IMMIGRATI ALL’ABETONE FRA PROTESTE E MINACCE?»

Giorgio Fabbri
Giorgio Fabbri

ABETONE. Dopo il programma televisivo di Rete 4 Dalla vostra parte dove i cittadini di Abetone hanno manifestato la loro contrarietà nell’avere la presenza di circa 60 immigrati, si è visto strumentalizzare l’accaduto: nessuno dei partecipanti alla trasmissione ha strumentalizza questi rifugiati, il giornalista di Rete 4 di sua iniziativa ha intervistato questi profughi e sono stati loro stessi a evidenziare il loro stato di disagio e nel filmato si vede benissimo che si lamentavano dei pochi viveri che gli venivano passato, la preoccupazione per i documenti personalmente in mia presenza e del tecnico della troupe televisiva dove evidenziava che non vedevano un dottore da un anno, e sinceramente quella loro dimostrazione la sera bloccando la statale non è stata proprio capita.

Se la motivazione che l’ha fatta scatenare era il disagio che sopportavano da oltre un anno allora è capibile certamente che il clima non èra sereno già da qualche giorno visto che un operatore è stato aggredito.

Leggiamo poi il goffo tentativo da parte del Sindaco Danti di voler buttare le responsabilità dell’accaduto addosso alla destra politica e alla minoranza del suo comune, cosa ridicola di un piccolo uomo: sappiamo benissimo che siamo figure che hanno messo e continueranno a mettere il sindaco in difficoltà visto che non riesce ad amministrare un comune.

Consigliamo di nuovo al sindaco di dare risposte e spiegazioni ai suoi cittadini, visto che è nato un comitato dal nome con tanto significato “Abetone vuole vivere “ e che sta combattendo per la democrazia e contro la dittatura, cosa che avvilente facciamo anche noi della minoranza, nato contro una fusione forzata e una convivenza che non vogliono avere con gli immigrati, ma no perché sono razzisti ma solo perché vogliono che si pensi prima agli italiani cosa che non avviene.

E suggerisco al sindaco (nuovamente ) che faccia quello che ha dichiarato circa un anno fa “se mi mandano gli immigrati mi dimetto”, ma come al solito quelli sono arrivati ma lui non si è dimesso.

Lo metto alla pari del Premier Renzi, ha imparato bene da un così grande maestro, signor sindaco; oramai sono i suoi cittadini che gli chiedono di dimettersi.

Capisco la difficoltà dell’operatore della Misericordia che ha in gestione questi immigrati; sono contento quando dice che loro sono volontari e non rientrano nel business della tratta degli immigrati evidentemente anche lui ritiene che ci sia questa nuova attività, e come da lui dichiarato svolgono questo servizio come volontariato, in questo caso lo Stato risparmia i 35,00 euro pro capite per ogni immigrato: sarei curioso di sapere quante persone gestiscono nella provincia di Pistoia per capire quanti soldi lo Stato risparmia, oppure c’è qualcun altro che li prende?

Quello che non capisco è che dopo tanto manifestare di questi immigrati avvenuto la sera prima e il giorno dopo, avendo la possibilità di dirlo direttamente al Prefetto, si sono ravveduti e per loro ora va tutto bene, non vorrei che li abbiano intimoriti con chissà quali minacce, ma forse sono tutte cose inventate la sera prima.

Giorgio Fabbri
Capogruppo di Minoranza

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2 thoughts on “FABBRI: «IMMIGRATI ALL’ABETONE FRA PROTESTE E MINACCE?»

  1. Questi politici la devono smettere di dire “se succede questo mi dimetto, se succede quest’altro mi dimetto” senza poi dimettersi all’avverarsi della condizione. O non dicono niente o si dimettono davvero facendo vedere almeno che sono coerenti!

  2. il Danti che si lamenta delle strumentalizzazioni????

    senti da che pulpito.

    ahahahahahahah

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