fake news. LA PAGLIACCIATA DEL PRESEPE NEL GOMMONE

Nuovi arrivi di migranti e rifugiati

PISTOIA. Siccome c’è sempre il rischio che una cazzata ripetuta molte volte divenga, alla fine, una riconosciuta verità, è necessario tornare più volte sulla medesima questione.

Gesù Cristo niente ha da spartire con gli immigrati clandestini che, da troppi anni, si riversano sulle nostre coste senza per altro ottenere alcun riconoscimento valido per essere protetti a livello internazionale. Si calcola che solo il 15% degli arrivati siano reali profughi.

Il posizionamento delle statuette del Bambin Gesù, di Giuseppe e di Maria dentro un canotto da spiaggia è, oltre che esteticamente osceno, una balla storica. Una bugia, insomma. La vita “movimentata” del Figlio di Dio, con le persecuzioni da lui subite, e da pochissimi realmente conosciuta, viene tirata un po’ in qua e un po’ in la per soddisfare le esigenze degli invasionisti: aumentare la già scarsissima solidità della tesi secondo cui qualsiasi disgraziato che presenti sulle nostre coste vada accolto e coccolato.

Devono essere nervosetti e malinconici, dopo il totale insuccesso della proposta di legge sullo ius soli, sballottata e poi naufragata come un gommone in alto mare. Perdonateci la battuta, ma si deve rispondere con dell’umorismo di dubbio gusto alla sceneggiata del presepe nel canotto da bambini. Soprattutto se l’iniziativa viene presa da preti che si rifanno alle prediche di Jorge Bergoglio.

Ma fanno anche sorridere, oltretutto, perché Gesù Cristo nacque mentre i suoi genitori si dirigevano verso la città natale di Giuseppe per un censimento. Dunque le autorità del tempo intendevano prendere coscienza del numero esatto di abitanti e del patrimonio che ognuno di essi possedeva, così da imporre la giusta quantità di tasse.

Oggi solo a sentir parlare di “immigrazione regolare”, e del suo contrario ovvero di “clandestinità”, si rizzano i capelli sulle teste di molti, perché è diventato un tabù pretendere che il proprio Paese organizzi in modo razionale le ondate storiche di immigrati africani e mediorientali caratterizzanti questa epoca. In pratica le camarille in toga ambiscono a vivere in un Paese privo di confini, senza quindi che lo Stato centrale possa far valere la propria autorità, generando una situazione di totale anarchia.

La conseguenza principale a questo Nuovo Ordine Mondiale consisterebbe nell’azzeramento della

Don Massimo Biancalani, uno dei sostenitori del presepe dentro il canotto

civiltà occidentale, e non stiamo vaneggiando: demograficamente ci troviamo già sotto assedio, e culturalmente siamo di certo la parte più debole. Il meticciato culturale di cui molti parlano sarebbe solo una fase transitoria prima di approdare ad un Califfato mondiale. Se qualcuno ritiene sbagliata questa previsione, che provi il contrario.

Per quanto poi riguarda la fuga in Egitto per scampare alla strage degli innocenti, c’è poco da dire: Giuseppe intendeva tornare in Giudea ma, temendo il figlio del re Erode ormai salito al trono, si recò in Galilea, a Nazareth. Gli storici tergiversano, ma la permanenza della famiglia di Gesù in Egitto come “profughi” durò assai poco.

Si parla quindi di ritorno a casa, nella propria terra, dopo esser fuggiti in quanto veri perseguitati. Il resto sono balle. Il resto sono predicozzi travestiti da omelie. Il resto sono le parole al vento dell’Assemblea antiqui e antiqua.

Ad alitare sul Bambin Gesù per scaldarlo metteranno da un lato Soros e dall’altro gli scafisti. Amen.

[Lorenzo Zuppini]

Print Friendly, PDF & Email