PISTOIA. Un centinaio di pagine con righe sbilenche, scritte con il pennino inchiostrato o a matita ma con la grafia incerta, caratteri grandi e sgraziati, punteggiatura improbabile che rivelano mani più avvezze a lavori manuali piuttosto che alla scrittura, un’opera a tutto tondo proveniente da un’epoca passata.
È il diario della famiglia Corsini mezzadri in Valdibrana a Pistoia, in cui per oltre 150 anni, dal 1796 al 1950, i capifamiglia o i figli maschi primogeniti del casato annotano fatti e circostanze importanti o ritenuti al tempo tali nella vita quotidiana. Il quaderno viene iniziato il 24 giugno 1796 da Luigi Corsini di Francesco all’epoca ventinovenne, l’ultima annotazione risale invece ad un giorno imprecisato tra settembre ed ottobre 1950 «anno Santo molto caldo ma i raccolti sono andati bene il grano estato 700 crocetti…».
Tra queste due date brevi o brevissime annotazioni su conteggi di soldi, malattie di familiari o di animali della stalla, lamentele sul rincaro dei prezzi, un tentativo di albero genealogico nel 1811, avvenimenti locali, la segnalazione dei passaggi da Pistoia della «regina» Maria Luisa e di papa Pio VII il 7 novembre 1804 ed il 28 maggio 1814.
Una parte del diario è poi dedicata alla Prima guerra mondiale con un titolo in stampatello (“Ricordi dei tempi di guerra”), «nel mese di luglio dell’anno 1914 la Germania insieme all’Austria provocarono la guerra alla Francia poi alla Russia al Belgio all’Inghilterra alla Romania al Montenegro (…) Molte lagrime e molto sangue venne versato (…) Durante questo tempo di guerra i denari se ne guadagnavano tanti ma i generi divennero in poco tempo molto cari e alfine non si trovava più nulla da mangiare (…) il comune dovette metterci tutti a razione ossia ci dava 300 grammi di pane al giorno pane miscelato con riso cattivo e granturco bianco e saggina e in questa crisi di tempo è venuta la peste detta febbre spagnola il quale fece vittime quante la guerra…».
Nell’opera anche considerazioni storico-politiche e precisi elenchi dei prezzi dei generi di prima necessità nei «tempi di guerra», ovvero «il sapone lire 7 al chilo, la farina dolce lire 150 al quintale, una aringa lire 1, un vestito L. 200, una capra L. 300…» e dei richiamati alle armi in famiglia «Ettore carabiniere della classe 1885 il 24 Maggio 1915 fino al termine della guerra. Omero fu chiamato il 21 marzo del 1917» anche lui nei Carabinieri.
Il diario è stato presentato da Sauro Corsini, discendente della famiglia della quale ha ricostruito l’albero genealogico fino al XIII secolo, nella sede dell’Istituto di ricerche storiche e archeologiche (Irsa) in via di Bargi 148 a Pistoia.