PISTOIA Apprendiamo che sabato sera si svolgerà nella Sala Maggiore del Comune di Pistoia l’incontro Famiglia cultura o natura? Gender, istruzione o distruzione?
I proclamatori della “verità su teorie e ideologie che minano l’istituto familiare” — come si definiscono gli organizzatori dell’incontro— li conosciamo da lungo tempo.
Terrorizzati da un presunto fantasma che si aggirerebbe per l’Italia, per l’Europa, per il mondo intero e in combutta con l’imperialismo, attaccano le scuole che promuovono progetti di educazione alle differenze, discriminano unioni tra persone che non siano all’insegna dell’eterosessualità sancita dal vincolo della sacra romana chiesa, provano a censurare libri per l’infanzia, spettacoli teatrali, saggi di sociologia e chi più ne ha, più ne metta.
Naturalmente lo fanno per difendere i bambini, tranne quelli i cui nuclei familiari non siano conformi ai loro standard.
Anche a Pistoia li abbiamo visti in azione moltissime volte. Mai, però, erano stati presenti nella Sala Maggiore del Comune.
Sappiamo che tale Sala può anche essere concessa a titolo oneroso, dunque probabilmente con le loro laute finanze l’avranno affittata?
O è stata concessa gratuitamente dal Comune? E anche qualora fosse stata pagata, come giustifica il Comune di Pistoia il fatto che nella sua Sala di maggior pregio e rappresentanza si svolga un incontro promosso da persone che si arrogano il diritto alla verità e che lavorano per dividere, discriminare, ostacolare “il rispetto e la promozione della persona, la pratica attiva della tolleranza” che lo Statuto del nostro Comune annovera nei suoi principi?
[Rete 13 Febbraio Pistoia]