fàmola finita. RIVINCERÀ IL BERTINELLI E LA SUA NON-POLITICA?

Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia
Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia

PISTOIA. I politici di oggi sono molto meno intelligenti di quelli di “allora”, per i quali, quando arrivava il momento delle scelte, l’obbiettivo della vittoria era preminente su molte altre componenti.

A Pistoia assistiamo già a posizionamenti falsamente ideologici e tesi più a rimarcare ciò che non unisce rispetto al suo contrario.

La lista civica, che ha già fatto la sua apparizione, che civica non è, targata già erroneamente “di sinistra”, ne è la prova.

Rivincerà il Bertinelli e la sua non-politica, con lo scarso 30% di voti che il suo Pd, oramai strasputtanato a livello nazionale e locale, riesce ancora a carpire fra tutti coloro che ha messo a posto negli enti pubblici e derivati e che, solo per paura di perdere posizioni già acquisite o minacce subliminali, buttano nel calderone il loro voto e la loro volontà. Come i democristiani d’un tempo.

Se lista civica ha da essere, e dovrebbe, perché non riunire persone e capacità di schieramenti vari con un programma snello e fattibile?

Un programma che riguardi la scuola, la sanità, la viabilità e tutte quelle necessità che non hanno colore e rigida impostazione partitica.

Possibile che Pistoia, apripista “allora” del compromesso storico a livello nazionale, non riesca a comprendere che solo eliminando il Pd, che da settanta e più anni sta martorizzando questa città, sarà possibile ridare ossigeno a un territorio semi-cadaverico, pronto a litigare sulle pisciate dei gatti o di qualche sub-umano nelle viuzze del centro, e non invece sui problemi reali che affliggono il territorio e la gente?

Se qualcuno afferma che il progetto è impossibile, sarà opportuno ricordare che in altri Comuni della Provincia, a suo tempo, per levarsi di torno comunisti e frattaglia varia, uomini di varia provenienza partitica e di ancor più varia cultura sociale e civile, si “aggregarono” e raggiunsero l’obiettivo.

Furono esperienze che non ebbero poi una evoluzione più estesa per il predominare delle ideologie a livello regionale e nazionale: ma furono un segnale che la popolazione, quando vuole, sa scegliere.

Il carcerato? Una finzione gastronomica come le elezioni della Provincia
Il carcerato? Una finzione gastronomica per fare voti per il Pd?

Con tutto il dovuto rispetto, se l’intelligenza, la cultura e la capacità politica che questa Giunta esprime sono irraggiungibili, beh, allora, mettiamoci l’anima in pace.

Se ci verranno a dire che a mezzogiorno in piazza Duomo pioverà minestrone di fagioli o carcerato (quello vero e non farlocco), che faremo? Andremo tutti con il pentolino in trepida attesa?

Appurato che, purtroppo aggiungo, le idee sono morte; stabiliti i doverosi distinguo, la società pistoiese ha il dovere di compattarsi e fare piazza pulita di una sinistra che opera da destra codina e liberal capitalista senza scrupoli o limiti.

De Benedetti, tessera n. 1 del Pd è un signore che attraverso una società in pre-fallimento o già fallita a lui riconducibile e della quale, si dice, il responsabile del terzo settore nominato da Renzi, di nome Manes, sembrerebbe essere l’amministratore delegato e quindi in palese contrasto di interesse, ha ciucciato al Monte dei Paschi, senza restituirli, una valanga di euro. Due miliardi?

Il futuro dell’area ex-Breda
La grande bellezza, il futuro fasullo dell’area ex-Breda che ha garantito finanziamenti stile-De Benedetti

E perché Pistoia e la sua area ex Breda è da anni in perfetto disastro e si sono garantiti mutui a una ditta che poi si è dimostrata insolvente?

Chi ha garantito questo sfacelo urbanistico e queste operazioni da manette se non la politica, quella solita e targata Pd?

Dunque non sarebbe arrivato il momento, anche solo per esclusivo dovere civico, di superare certe divisioni anche aspre, e cercare di “rivestire” a nuovo Pistoia?

Sentite: sognare non costa niente. Almeno per ora. In futuro, con l’aria che gira, chi lo sa?

[Felice De Matteis]

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