farisei & pubblicani. SIMONE INNOCENTI HA IL NOSTRO SOSTEGNO, MA L’ORDINE DEI GIORNALISTI, SIA TOSCANO CHE NAZIONALE, È ANTIMATERIA DELL’INFORMAZIONE

L’ordine di Bartoli e di Marchini è, come il potere di fatto delle procure, una forza devastante deviata che dello stato di diritto e della legalità fa, come Curreli direbbe, strame. Io dico, più appropriatamente, carta igienica…


Ma si vuole capire o no che i primi a tradire sono proprio i Pm e i loro sostituti? C’è bisogno di andare a rompere le scatole ai giornalisti che fanno solo il loro mestiere? La dittatura dei Pm deve essere eliminata. Le procure sono lì per difendere la legalità, non per seminare il terrore secondo il loro spesso sbagliato punto di vista e di fede politica!

LA LEGGE È SOLO UN INGANNO

SE I TIRANNI NE SONO PADRONI


 

Fermano Simone Innocenti – che io conosco, anche se lui non lo ricordava – ed ecco partire il piagnistèo delle prèfiche della libertà di stampa violata.

Prima i giornalisti si finiscono la lingua a leccare il lato B dei magistrati perché devono fare vedere che loro lavorano fianco a fianco con le «autorità costituite»: poi, quando i magistrati si comportano da mamba neri, si mettono a piagnucolare come delle femminucce, di quelle detestate dalla Boldrini e dalla Monica Cirinnà con 24 mila euro nella cuccia del cane. Italiani brava gente, mia faza mia raza

Qui, di frignate/fregnacce, ne avete un’antologia che potete scaricare anche in forma più leggibile. Si parte dalla Fnsi che si strappa i capelli, e si arriva alle pie donne della Toscana – Caro Bartoli per il nazionale; Giampaolo Marchini per Firenze e zone collegate –, le quali sono la cosiddetta antimateria del giornalismo e dell’informazione. E vi spiego perché.

La causa è presto detta. Poiché questi «poteri del cazzo» (gli ordini professionali) sono tutti aspetti dell’unica sostanza pericolosa, il potere, sia esso istituzionale dei magistrati (leggi: procure), sia esso para-istituzionale delle associazioni tutte, più o meno indegne, quali ordini, disordini, contrordini-compagni, massonerie, Lions, Rotary, Opus dei etc.; poiché, dicevo, fanno parte indistintamente dello stesso giro, piangere sulle disgrazie del fascismo che ci soffoca è del tutto fuori luogo per chi, quel fascismo, lo mantiene con ogni mezzo, pur di far parte del potere.

Esiste davvero un sindacato giornalisti? Ha mai fatto qualcosa la famosa bella addormentata dell’Ast (Associazione Stampa Toscana)? Non mi risulta. Eppure io sono vecchissimo in questo più o meno lurido ambiente dell’informazione o mascherata per tale, tanto caro a Marchini e Bartoli.

E l’ordine? Lo avete mai sentito fare qualcosa? Io sì. Ma – l’ho visto e ne conservo tutte le prove nel cassetto: quindi attenzione… – solo in negativo.

L’ordine di Bartoli e di Marchini è, come il potere di fatto delle procure, una forza devastante deviata che dello stato di diritto e della legalità fa, come Curreli direbbe, strame. Io dico, più appropriatamente, carta igienica.

Qualche anno fa, ad esempio, dietro una mia risentita osservazione circa la violazione di certi diritti degli iscritti all’albo dei giornalisti della Toscana, non solo Carlo Bartoli fece il furbetto facendo cancellare tout-court un’intera pagina del sito dell’OdG Toscana dalle 11 alle 12:30 della mattina; e poi facendo finta di cadere dal pero come se niente fosse.

Ma proprio in séguito a questo disturbo da me riservato al manovratore, mi guadagnai anche l’inimicizia personale sia di Bartoli (appunto) che di Marchini; quest’ultimo strenuo protettore (non solo lui) dei tesserati e/o simpatizzanti del Pd.

Questa, signori ordinati dell’ordine, che viaggiate a testa china, non è stampa e informazione, ma semplicemente merda. Com’altro chiamarla?

Per questo motivo, quando la zucca vuota del superprotetto e blindato sostituto Claudio Curreli mi fece arrestare – per proteggere, io penso (posso?), dei suoi «prossimi sociali» come il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi – l’ordine fiorentino girò la faccia dall’altra parte, perché gli stavo (e me ne faccio un vanto) sui coglioni. Le carte, ripeto, sono ancora tutte nel mio cassetto e prima o poi ve le pubblico per dare a ciascuno quel che si merita.

All’epoca – era il 12 dicembre 2020 – poiché conoscevo Simone Innocenti, gli scrissi e gli feci presente cosa stava accadendo a me.

Non ci vuole un Cristo Giudicante per prevedere che, quando una procura diventa aggressiva ed esce dai binari della legalità con qualcuno, lo farà anche con altri. Basta solo aspettare. Oggi a me, ma domani a te…

Mi aspettavo che qualcuno del Corriere Fiorentino scrivesse almeno quattro parole in fila contro le porcherie di Curreli e non solo. Ma la risposta fu quella che potete leggere coi vostri occhi. Alla faccia dell’art. 2 della legge 69/63 sulla collaborazione fra colleghi!

Oggi che a essere toccato è un cavaliere della tavola rotonda, ben strutturato e ben noto agli ordine del Menga, allora ci si muove in tromba e tutti insieme a ranghi serrati.

Ogni mossa si fa solo per le «prossimità sociali»: e Coletta, con la Lucia Turco, ce lo ha ampiamente dimostrato.

Ma ancora non è nulla, cari cronisti della carta (igienica) toscana. Verranno le procure e avranno i vostri occhi. E mi pare che questo sia democraticamente giusto e distributivo.

Non contenti dell’inimicizia contro me personalmente, sono stati proprio Bartoli e Marchini a far di tutto perché quel signore di rigorosa moralità che non intercetta gli amici e le loro sorelle (Coletta), con l’aiuto di tutti i suoi sette nani morali, nessuno escluso, mi facesse sequestrare – illecitamente – per ben due volte l’unico giornale libero e vero della Toscana: Linea Libera.

Sia chiaro: non sto piangendo per me. Sto semplicemente raccontando i fatti. Sicuro che, dopo i periodi fascisti, c’è sempre il momento in cui la testa può essere tirata fuori dell’acqua per tornare a respirare. È solo questione di tempo.

Nel frattempo, signori giornalisti ordinati, come disse Dante nella famosa Alluvione di Firenze di Riccardo Marasco: prendete la merda che Dio v’ha mandato!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


Cronaca di una morte annunciata

L’Italia costituzionale e antifascista dei Pm, Marchini e Bartoli. 1

L’Italia costituzionale e antifascista dei Pm, Marchini e Bartoli. 2

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