FIRENZE. Abbiamo conosciuto il rigore, la competenza e correttezza professionale – e dunque istituzionale – dell’architetto Fabio Zita quando era dirigente dell’ufficio Via (Valutazione Impatto ambientale) della Regione Toscana e poi venne epurato da Rossi per aver usato diligenza e competenza nella (dovuta) critica richiesta nell’esame di in una pratica che non doveva ricevere note (critiche) perché pinta dalla politica.
Noi che non dimentichiamo questi imbarazzanti episodi, vi riproponiamo l’articolo del luglio 2012 che è ancora attuale e interessante, soprattutto per l’effetto pedagogico che potrebbe portare in dote a quei medici – presenti nei vari servizi degli organi di controllo – che sono contestati dai Comitati per una ipotesi di costante “basso profilo” nelle valutazioni di merito a loro richieste nell’istruttoria e nel rilascio di pratiche autorizzative.
Questa è una nota redatta dallo stesso architetto Zita per i contraddittori interventi del Sindaco Nardella, costretto a fare dietrofront sull’incredibile vicenda della linea Tav con retromarcia sulla costruzione della stazione Foster.
La pubblichiamo per esteso dal momento che è davvero poco probabile che la stessa si possa leggere su qualche quotidiano organico.
Il titolo è emblematico: Questi fantasmi.
Una famosa commedia di Edoardo De Filippo (un vero capolavoro) racconta di un appartamento di Napoli frequentato (si dice) da una famiglia di fantasmi (presunti tali) che si palesano al nuovo inquilino.
Ebbene, oggi, dalle dichiarazioni sulla stampa del Sindaco Nardella, scopro che, non solo i fantasmi esistono davvero ma anche che non alloggiano solo nei palazzi di Napoli bensì, a guardar bene, anche nei palazzi del potere a Firenze.
E questa è una notizia bomba (termine già in uso a Firenze dai tempi di Renzi) se risulta rispondente al vero quanto da Nardella stesso affermato in merito alle centinaia di camion che hanno circolato per anni in città trasportando non si sa bene cosa (terre di scavo o rifiuti) e che lui, come Sindaco intende, da subito, bloccare tale trasporto per tutelare la salute della cittadinanza.
Perché, se così fosse, allora mi chiedo (e chiedo al Sindaco) se l’Ing. Giacomo Parenti, Presidente dell’Osservatorio nazionale per la Tav sia un essere vivente, un ectoplasma o un fantasma come nella commedia di De Filippo.
Forse è appena il caso di ricordare che l’Ing. Parenti, Direttore generale del Comune di Firenze è stato nominato (su indicazione del Sindaco Renzi) Presidente di un così importante Istituto, proprio per vigilare, nell’interesse della collettività sul buon andamento dei lavori della Tav, e sul rispetto delle norme e delle condizioni imposte dal Ministero dell’ambiente inerenti la compatibilità dell’opera.
Se il Sindaco, solo oggi, alza tutto questo polverone sul trasporto delle terre (e polverone è termine quanto mai appropriato visto che di camion si parla) allora c’è da pensare che:
- o l’Ing. Giacomo Parenti non esiste (e con lui l’intero Osservatorio di cui, è bene ricordare, fa parte lo stesso Ministero dell’Ambiente chiamato in causa da Nardella)
- o è talmente inesistente il lavoro dell’Osservatorio, che il Sindaco si è dimenticato di coinvolgerlo e conseguentemente di citarlo
Vorrei sommessamente sottolineare che in entrambe i casi la cosa è assai grave perché sostanzia un pensiero che alberga nella testa di molti e cioè che gli Osservatori ambientali, non servano assolutamente a niente.
Per essere più chiari e diretti, in tanti ritengono che essi sono la classica foglia di fico dietro cui i nostri politici – e i burocrati da loro nominati – si nascondono per giustificare ciò che non sono in grado di fare o che non intendono fare: controllare.
Quello che è certo è che questi organismi (gli osservatori) producono solo carta che viene spostata da un tavolo all’altro, da una sede istituzionale all’altra, come nell’editto borbonico facite ammuina per dire: “fate finta di lavorare”.
Carta che non produce alcun effetto, tanto da obbligare un illustre Sindaco a dover dimostrare personalmente, con le sue esternazioni, quanto abbia a cuore l’ambiente e la salute dei suoi concittadini.
Se così fosse, come molti pensano, si smetta allora di prendere in giro gli Italiani con quei falsi proclami sulla corretta realizzazione delle opere controllate da tali istituti di garanzia (vedasi, ad esempio, quanto dichiarato dal Presidente della Regione in merito all’osservatorio sull’aeroporto di Firenze di cui lo stesso Rossi si è autoproclamato Presidente) e si abbia il coraggio di ammettere una volta per tutte che, fino ad oggi, i “palazzi” non sono stati frequentati da fantasmi veri o falsi, ma da chi ha l’obiettivo esclusivo di decidere senza dover render conto a nessuno delle proprie azioni.
Fabio Zita
[Alessandro Romiti]
Da centodieci e lode (se casomai ci fosse bisogno di confermarlo) la ricostruzione di Fabio Zita. Lo dico, tra l’altro, da ex collega di Zita, sia pure non dirigente e sia pure con compiti diversissimi. Cionondimeno, un certo numero di cose “interessanti”, in ventidue anni di Regione, è capitato di vederle anche a me. Soprattutto di come, a livello di dirigenti, la Regione stessa sia letteralmente infestata di “servi dei padroni” (termine usatissimo, negli anni intorno al ’68, da quegli stessi che, poi, entrati nel sistema, sono diventati, a loro volta, più che servi). A tal punto che (lo avevo già detto una volta, ma mi ripeto volentieri), quando sarebbe stato il momento, non un cane di dirigente, a qualunque settore appartenesse, alzò né la voce, né un dito in difesa di Fabio Zita caduto in disgrazia presso le alte sfere per avere fatto il proprio dovere.
Piero Giovannelli