fatti un regalo. ROTARY EMPOLI E ROTARY VALDELSA ADERISCONO ALLA CAMPAGNA

La consegna dei libri alla biblioteca Fucini

EMPOLI. “Le biblioteche non vanno lasciate sole. Sono un punto fondamentale per la formazione dei giovani, dei cittadini; qui chiunque può istruirsi, documentarsi, accrescere la propria conoscenza. Ecco perché abbiamo deciso di aderire all’iniziativa Fatti un regalo: dona un libro alla tua biblioteca”.

Questo il pensiero condiviso da Andrea Mazzoni, presidente del Rotary Club di Empoli, e da Maria Antonietta Cruciata, presidente del Rotary Club Valdelsa.

“La Biblioteca, con la b maiuscola, toglie quel senso di solitudine e di isolamento che pervade la nostra società, diciamo così, avanzata. Si dice che sia il progresso, ma a me mette malinconia vedere le persone che stanno sempre con gli occhi rivolti verso il basso, a puntare un telefonino, senza parlare più tra di loro: è questo quel che intendo per solitudine. Penso che sia compito di tutti salvaguardare e sostenere le biblioteche. Siamo tutti debitori nei confronti delle biblioteche. Pensi che quando ero piccolo, all’arrivo dell’estate, la biblioteca era il mio punto di riferimento.

Il logo della campagna

“I miei genitori avevano la bottega e quindi, a parte una decina di giorni di villeggiatura, ero costretto a rimanere a Empoli. Ecco, in quel periodo, la biblioteca era il mio rifugio. Tutti i più grandi romanzi dell’Ottocento, li ho letti qui d’estate: I Tre moschettieri, Ivanhoe, L’isola del tesoro, Sandokan. Oggi sono in pochi a sapere chi sia Yanez o Kammamuri”.

“Oggi non vengo spesso in biblioteca. Ci sono venuta molto quando studiavo, poi ci sono ritornata quando ho avuto bisogno di ricercare dei testi per relazioni, tesi, seminari e la cosa che mi ha sempre colpito è che la biblioteca di Empoli è sempre piena di gente. Il giorno in cui le biblioteche saranno deserte, vorrà dire che avremmo perso noi stessi”.

“Sono dell’idea che come gli ebrei avevano l’obbligo di andare al Tempio e i cristiani in Chiesa, anche noi dovremmo avere l’obbligo di venire nel tempio della Cultura per alimentare lo spirito e la mente” chiude Mazzoni.

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