fedeli o relativisti dominanti? MA IL SINODO È DAVVERO FIGLIO DELLA CHIESA? E DI QUALE? 1

Proseguono i lavori del sinodo pistoiese e la sessione del 15 ha messo in luce alcune “perturbazioni” che stimolano a intervenire per come, anche noi, “convocati dallo Spirito Santo”


 

Mons. Fausto Tardelli, si ricorda della minaccia della “dittatura del relativismo” di cui parlava Benedetto XVI?

 

PISTOIA. I lavori sinodali sono nel pieno svolgimento e i partecipanti sembrano tutti davvero impegnati alle più accurate qualificazioni raggiunte con la votazione dei vari “modi di pensare”: ci piace constatare che il sinodo diocesano pistoiese è richiamato – e dunque vi è legato in una relazione biunivoca – anche con l’imposizione del Codice di Diritto Canonico.

Un elemento questo niente affatto marginale, come sanno bene i teologi e la generalità dei presbiteri che hanno fatto gli studi seminaristici (ce ne sono tre a Pistoia, che non li hanno fatti: indovinate chi sono).

Il recente articolo di denuncia di alcuni parrocchiani di Montale e Agliana, che ci portavano delle doglianze perché le benedizioni delle case sono oramai lasciate ai laici, ci impegna a fare altre e più sostanziose osservazioni sulla Chiesa di oggi, ovvero riferibile a una comunità di parrocchie diffuse nella diocesi.

E chi scrive lo fa non potendo essere accolto nel gruppo della propria parrocchia, dalla qualè stato discriminato due lustri fa.

Se è vero, purtroppo – vista la schleinizzazione imperante –, che la Chiesa (come del resto la Coop…) siamo noi (Giordano Frosini dixit), ecco che vogliamo portare il nostro contributo più critico, perché suscitato dalle grosse e preoccupanti vicende della città dei sepolcri imbiancati, Sarcofago City, come scrive spesso il direttore.

Come dimenticarsi di don Manone – ovvero dell’accrocchio Tvl/Aias/Apr/Maic sul quale dovrebbe essere chiamato a spiegare la vicenda proprio don Diego Pancaldo, assai prima di presentare il suo contributo* (che è probabilmente in contraddizione con i pronunciamenti su Aias del Tribunale di Pistoia) e la totalità dei catto-comunisti perbenisti e affini, ovvero alle più incredibili vicende vicofarine (tollerate oltre ogni ragionevole possibilità logico-giudiziaria) o dei preti progressisti e deregolamentati che ottengono elargizioni lauti da sindaci e Fondazioni, come don Paolo Tofani?

Don Diego Pancaldo porta dei contributi al sinodo: ma sull’accrocchio Tvl/Aias/Maic niente da dire?

Dunque, ci pare che l’argomento topico sia la discussione sulla Parrocchia: che cos’è questo oggetto? È davvero una comunità cristiana soggetta al Codice Canonico o è una mera estensione territoriale con dei fabbricati che ricordano degli antichi templi e che è solo da usare per finanziare le spese di condominio con i presbiteri che sono da relegare a funzioni folcloristiche, svolte con una cadenza pseudo rituale? La parrocchia è un club di sofisti che possono introdurre nuove regole di life style a seconda delle personali convenienze?

Scusate se siamo tranchant, ma la proposizione che abbiamo trovato sul sito della Diocesi e che riportiamo pedissequamente ci ha seriamente preoccupati: Si fa presente, inoltre, l’esigenza di promuovere e sostenere il valore del matrimonio sacramentale indissolubile tra uomo e donna, per trasmetterne la bellezza e il fondamento nella rivelazione. Una mozione che ci risulta “non accolta”, un eufemismo per dire “respinta”. Scrivetelo in chiaro, respinta, sepolcri imbiancati!

Un’altra prevede la trattativa sulla morale familiare, nell’intento di difendere e promuovere il matrimonio sacramentale e indissolubile, proposta da Laura Dabizzi e, chiaramente, è stata respinta.

Dobbiamo forse intendere che siamo giunti alla riformattazione della Chiesa che sarà fatta in salsa LGBTIQ+? Qual è il significato di tale respingimento: siamo troppo cattivi a intendere che la “famiglia biblica” dovrà essere adeguata ai nuovi criteri della dittatura del relativismo denunciato da Benedetto XVI? **

Alessandro Galardini, eminente cattocomunista e progressista, propugna l’ingresso delle donne nella Chiesa. Tutte approvate le sue mozioni: ma non srà mica un po’… sessista?

E che dire della “terza proposizione” che vede protagonista anche l’ex assessore catto-com di Montale Alessandro Galardini che rivendica di parlare dell’impegno dei credenti in ambito sociale: anche le offese alle forze dell’ordine con ipotesi di vilipendio (poi chiaramente sgravato dalla Procura della Repubblica: che volevate?) fanno parte di tale impegno moral-civil-religioso?

A presto per la seconda parte, guidati anche noi reietti, come tutti gli altri dallo Spirito Santo. Ne avete dei dubbi visto che proprio Francesco dice che il diavolo c’è e lavora di nascosto?

*: ci dicono che don Diego abbia pubblicato un contributo dal titolo: La corresponsabilità dei laici e la ministerialità. Bene bravo: ma dunque, nella questione Aias/Apr/Maic dove lui è da sempre assai impegnato non ci sarebbe appunto proprio da censurare la generalità dei laici che hanno permesso il traghettamento in Maic contra-legem e chiudendo entrambi gli occhi sulle malegestioni descritte da QuarrataNews querelato dal don Manone e assolto in tribunale proprio da quel Luca Gaspari che, negli articoli del nostro direttore, altro non aveva visto che «il fatto non costiotuisce reato»?

**:Benedetto XVI si esprime così: «Il relativismo diffuso, secondo il quale tutto si equivale e non esiste alcuna verità, né alcun punto di riferimento assoluto, non genera la vera libertà, ma instabilità, smarrimento, conformismo alle mode del momento». Insomma: la fotocopia del mondo di oggi.

[continua]

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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