federfuni. “APPREZZATO IL LAVORO DI GOVERNO E PARLAMENTO”

Istituito per la prima volta un Fondo specifico per le aziende che gestiscono impianti di risalita, i Maestri di sci e tutte le attività collegate al mondo della neve

ABETONE. Federfuni Italia ringrazia il Governo ed il Parlamento per la volontà politica espressa con la creazione di un fondo specifico per le aziende ed i maestri di sci operanti nel settore della montagna italiana.

Auspica che in vista dello stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro sia definita la creazione di un fondo perequativo per rendere più equa la ripartizione territoriale dei fondi.

Evidenzia che ritiene necessario l’utilizzo dei criteri dettati dalla Commissione Europea per la definizione delle stazioni concorrenziali o meno a livello di Aziende di stati membri al fine di poter garantire alle aziende medie e piccole situate soprattutto nelle regioni a statuto ordinario ma non solo, di poter esser destinatari dei fondi già assegnati con riferimento al 49% dei ricavi con certezza e rapidità lasciando possibilità di utilizzo alle aziende di maggiori dimensioni di essere libere di scegliere tra le diverse opzioni garantite ad oggi dalle norme sulla concorrenza.

Nell’analizzare la possibilità di introdurre questa norma semplificativa ci siamo avvalsi della collaborazione del Prof. Baldi, la più autorevole voce nel campo degli aiuti di stato nel settore degli impianti a fune che fornendoci una dettagliata relazione ci ha confermato la possibilità di intraprendere questo percorso

Infine rileva una serie di casi particolari che necessitano l’applicazione di piccole modifiche legislative, per poi essere oggetto di interventi specifici nell’emanazione del Decreto Attuativo.

Esprime la necessità di una prossima riapertura degli impianti di risalita anche adottando le Linee Guida attualmente in vigore.

Abbiamo concluso i lavori del nostro consiglio esprimendo all’unanimità un forte riconoscimento al Ministro Garavaglia, al Governo ed alle Forze politiche per la sensibilità dimostrata verso il settore emanando il provvedimento di sostegno ed intervenendo con successivi miglioramenti significativi, che, se uniti, agli ulteriori interventi da noi evidenziati renderanno questo articolo di Legge una delle Pietre Epocali per lo sviluppo e la crescita della Montagna Italiana.

Il Consiglio nazionale di Federfuni Italia riunitosi in videoconferenza ha esaminato le diverse situazioni che oggi sono all’ordine del giorno del nostro settore e della montagna in generale dopo l’approvazione in Senato del Decreto Sostegni che tra pochi giorni diventerà legge dopo la sua approvazione alla Camera.

È stato apprezzato il lavoro svolto dal Governo, dai Senatori e dalla Conferenza delle Regioni in merito alle modifiche apportate all’art. 2 che istituisce per la prima volta un Fondo specifico per le aziende che gestiscono impianti di risalita, i Maestri di sci e tutte le attività collegate al mondo della neve. Aver deciso di destinare 700 milioni di euro per sostenere le aziende colpite pesantemente dalla pandemia ed aiutare la ripartenza di questo settore che rappresenta una parte importante, se non fondamentale per l’economia di questi territori con l’occupazione che garantisce ed il reddito che crea in luoghi dove difficilmente è possibile ipotizzare forme alternative di sviluppo economico.

Non possiamo però non rilevare il mancato raggiungimento di una vera equità del provvedimento stesso che vede ancora molte aziende e molte zone del paese non adeguatamente oggetto di quel sostegno economico necessario per garantirne la sopravvivenza e la continuità nel loro esercizio.

Auspichiamo infatti che in sede di emanazione del Decreto Sostegni bis sia data continuità all’ordine del Giorno firmato da tutti i capigruppo della Commissione Bilancio del Senato, in sede di conversione in Legge del Decreto Sostegni, che impegna il Governo ad incrementare il fondo per la montagna di almeno 100 milioni di euro ed auspichiamo che una parte di detto fondo sia destinato a rendere meno iniqua la ripartizione effettuata con il criterio dei Ricavi alle aziende del settore degli impianti a fune e che lo strumento che possa essere utilizzato sia la creazione di un fondo perequativo che intervenga sia per un riequilibrio delle chiare e troppo differenze di destinazione territoriale che in questo momento penalizzano fortemente tutte le aziende appenniniche.

Sarà importante anche dare seguito all’Ordine del Giorno, accettato dal Governo, dei Senatori Mallegni e Gallone che mette in evidenza diverse necessità del settore così come quello che richiede, vista la mancata apertura, la proroga di un anno delle scadenze tecniche degli impianti di risalita, già proposto in sede di conversione in legge dell’ultimo decreto ristori. Ed a cui non è stato dato seguito.

Rileviamo anche la necessità di piccoli aggiornamenti nella norma in vigore per dare delle risposte positive a tutte le criticità che stanno emergendo anche rispetto al criterio adottato ad oggi che è quello dei ricavi in merito alla continua evoluzione delle diverse realtà del territorio italiano, si pensi alla impossibilità di confrontare gli incassi tra società che nel corso degli ultimi anni sono subentrate nelle diverse gestioni, o a casi di interventi di miglioramento importante nel corso della passata stagione estiva che non hanno potuto utilizzare tali interventi per aumentare il proprio fatturato, è il caso di realizzazione di nuovi impianti, e che quindi si troverebbero penalizzati per aver creduto ed investito nella propria attività, si pensi alle aziende più piccole che hanno difficoltà utilizzare questo criterio e che potrebbero essere invece destinatarie di un minimo contributo fisso infine alle realtà non collegate a non sciistiche ma che comunque hanno subito danni dalla mancata apertura.

Ma dobbiamo anche rilevare che il provvedimento per essere esecutivo deve avere una conformità alle norme europee in termini di concorrenza tra aziende di stati membri ed abbiamo ormai diffusamente constatato, anche attraverso una parametrazione, effettuata da valenti studi commercialistici, dello stesso sui bilanci di molte aziende del settore, che il metodo francese è fortemente penalizzante per le aziende di piccole e medie dimensioni, cosi come l’utilizzo dello schema di aiuto temporaneo previsto per la Pandemia, e quindi abbiamo cercato di evidenziare la necessità, per queste aziende, che generalmente si trovano in realtà con maggiori difficoltà e non concorrenziali di far studiare la possibile applicazione dei criteri che definiscono le stazioni “local” e cioè con una clientela strettamente legata al bacino territoriale in cui si trovano l’area sciabile e le stazioni “no local” che per le proprie caratteristiche, per la presenza di posti letto alberghieri, per il numero di biglietti settimanali venduti o per il numero di impianti sono considerate concorrenziali con le altre stazioni dei paesi comunitari.

Ci riferiamo in particolar modo alle aziende dell’Appennino e delle Prealpi ma anche di molte aziende Alpine che se non ci sarà un intervento legislativo in merito alla ripartizione dei fondi ed alla modalità di erogazione degli stessi rischiano di trovarsi nell’impossibilità di essere destinatari di questo fondamentale intervento economico finanziario.

Abbiamo quindi conferito un incarico al Prof. Baldi, autorevole esperto, se non il più autorevole visto il suo curriculum, che ci ha fornito una dettagliata relazione che invieremo al Governo ed ai rappresentanti delle forze politiche che individua proprio in questa classificazione indicata dalla Commissione Europea nel corso di questo ventennio come lo strumento più adatto, rapido e non conflittuale con le norme europee per dare immediata risposta alle esigenze di liquidità, sostegno alle aziende meno strutturate che ormai sono da oltre 24 mesi senza la possibilità di poter lavorare adeguatamente (per l’Appennino sia la stagione 2019/20 che quella appena trascorsa sono state drammatiche da un punto di vista economico finanziario).

Per le aziende che rientrano invece nella categoria “no local” e che quindi sono anche quelle che hanno i maggiori incassi siamo a proporre invece che possa essere utilizzato uno dei due metodi ad oggi utilizzabili e che sembrerebbero adattarsi alle loro esigenze o prevedere una nuova norna che però avrebbe però l’handicap della necessità di notifica alla Commissiona Europea.

Da parte nostra crediamo che questa formula possa incontrare il parere favorevole del Ministro del Turismo, del Governo e del Parlamento rendendo così immediatamente attuabile l’erogazione dei fondi previsti con l’art. 2 in modo tale da poter sostenere le aziende che altrimenti in caso di ritardi correrebbero il serio rischio di dover affrontare delle procedure legali che renderebbe impossibile garantire la continuità aziendale.

Infine crediamo sia anche importante che in sede di emanazione del nuovo Decreto si intervenga modificando, per quanto riguarda la identificazione dei gestori degli impianti di risalita la territorialità ad oggi definita nei comprensori sciistici con una definizione che non escluda nessun esercente, riprendendo quindi anche le realtà che sono in aree sciistiche e con percentuali minori anche gli impianti che pur non essendo collegate ad alcuna realtà sciistica svolgono la funzione di impianti di risalita turistici escludendo però quelli rientranti nel trasporto pubblico locale e quelli di proprietà pubblica.

Il Consiglio nazionale nel concludere i propri lavori ha ribadito anche la considerazione già fatta questo inverno che il primo ristoro è la riapertura degli impianti e quindi ha evidenziato la necessità che almeno per l’ultimo fine settimana di maggio possa essere consentita la apertura della stagione estiva degli impianti di risalita sia per l’attività sciistica, sia sportiva che amatoriale, sia per le attività di trasporto degli appassionati di Bike sia, e questa è sicuramente la parte più rilevante, per coloro che decidono di trascorrere le proprie vacanze, anche giornaliere, sulle nostre montagne e vogliono utilizzare gli impianti di risalita per le escursioni o per raggiungere i rifugi in quota.

[federfuni]

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