FERRARI E NUVOLARI SI SFIDANO SUI TORNANTI DELL’ABETONE [1a PARTE]

Il passo delle piramidi dell’Abetone

La Montagna Pistoiese è stata teatro di storiche battaglie non solo combattute armi in pugno, ma anche con le ruote: le due delle biciclette e le quattro delle automobili.

Storie di sport della Montagna Pistoiese:

Gare epiche, entrate a pieno titolo nella storia delle competizioni sportive.

Una di queste si svolse il 9 agosto del 1931, quando sul Circuito delle Tre Provincie si sfidarono “il più grande corridore del passato, del presente e del futuro”1 e il più grande costruttore di auto sportive: Tazio Nuvolari e Enzo Ferrari.

Momenti della vittoria di Nuvolari al Circuito delle Tre Provincie

IL CIRCUITO DELLE “TREMILA CURVE”

Il Circuito delle Tre Provincie è stato un tracciato automobilistico su cui si sono disputate tre edizioni dell’omonima corsa: la prima risale al 1929, la terza e ultima è del 1931.

Il nome, come è ben facile intuire, deriva dalle tre provincie attraversate, quelle di: Bologna, Pistoia e Modena.

“La corsa non è lunga, sono 128 km, ma si tratta di 128 km spaventosi”2, con partenza e arrivo a Bagni della Porretta, l’attuale Porretta Terme.

Un tracciato estremamente impegnativo e selettivo su strade ancora “bianche”, il cui fondo, riportano le cronache dell’epoca, era uno strazio pieno di buche3 con centinaia di curve impossibili da memorizzare, capace di mettere a dura prova la resistenza dei mezzi meccanici e quella dell’equipaggio.

Questa sua caratteristica gli valse infatti l’appellativo di “circuito delle tremila curve”.

Ogni chilometro un’incognita, ogni curva un potenziale pericolo.

Nell’abitacolo oltre al pilota, sedeva anche un meccanico tutto fare e se questo pesava poco, tanto meglio.

Entrambi “recitavano a soggetto” ed erano chiamati ad improvvisare nella guida e nel trovare soluzioni rapide ed efficaci ai guasti e agli inconvenienti che immancabilmente si verificavano.

Gare non solo di velocità, ma di resistenza, ardimento e soprattutto di invettiva ed estro, dove la componente umana faceva spesso la differenza.

Porretta Terme

UNA TARGA FLORIO IN MINIATURA

La modalità di svolgimento della gara erano del tutto simili a quelle delle più celebri Mille Miglia e Targa Florio, con i “bolidi” che giravano in senso orario, sfrecciando a tutta velocità tra gli alberi e i muretti dei piccoli paesi attraversati, e partenze a tempo distanziate da alcuni minuti.

Per le caratteristiche del percorso con un susseguirsi di salite e discese e solo qualche raro tratto di falso piano era come gareggiare sulle strade delle Madonie in Sicilia anche se con molta più vegetazione.

Una mini Targa Florio del centro Italia, con un unico terribile giro da percorrere.

Si entrava in Toscana a Pracchia, dopo aver percorso l’insidiosa e pericolosa omonima traversa a picco sul sottostante fiume Reno.

Al bivio di Pontepetri si proseguiva a destra per San Marcello affrontando la prima impegnativa salita che conduce al passo dell’Oppio (m. 821); discesa, non meno difficile fino a La Lima (m. 454).

Qui, attraversato il magnifico ponte Ximeniano, distrutto dai tedeschi in ritirata durante la Seconda guerra mondiale, iniziava il tratto più duro fino ai 1388 m. dell’Abetone.

Veloce discesa verso Pievepelago, quindi in successione: Montecreto, Sestola, Fanano e Lizzano in Belvedere; ancora un ultimo tratto, sempre in discesa e finalmente il traguardo di Porretta.

Enzo Ferrari

TERZA E ULTIMA EDIZIONE

Pur essendo una corsa di recente istituzione e non certo blasonata come altre del panorama nazionale, la terza edizione del 1931, ultima disputatasi, è tappa fondamentale e di svolta per i due protagonisti e per questo ricordata negli annali dell’automobilistico sportivo.

Di prim’ordine l’elenco degli iscritti con, oltre ai già citati Enzo Ferrari e Tazio Nuvolari, Mario Umberto Borzacchini, Luigi Fagioli, Clemente Biondetti e Umberto Klinger famoso più, che per le imprese automobilistiche, per quelle aeree compiute come pilota militare e imprenditore.

Non era la prima volta che Ferrari e Nuvolari affrontavano le stesse curve.

Come piloti si erano affrontati altre 3 volte e in tutte aveva prevalso la maggior esperienza di Ferrari, pilota affermato e in pianta stabile nell’organizzazione della squadra corse dell’Alfa Romeo rispetto a Nuvolari che, proveniente dalle motociclette, era agli inizi con le quatto ruote.

[Continua…]

[Marco Ferrari]
marcoferrari@linealibera.it

1 Così definito da Ferdinand Porsche

2 Aldo Santini, Nuvolari il mantovano volante

3 Aldo Santini, Nuvolari il mantovano volante

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