
MONTECATINI. Sono in molti, in Valdinievole, ad essere stanchi e stufi di sentir parlare della loro zona come una semplice località turistica da rilanciare sul mercato termale. Ieri, per tutta la giornata, fino a notte fonda, se ne è avuto un’insindacabile dimostrazione di come la gente del posto e parecchia delle zone limitrofe, abbia anche altre necessità, con la realizzazione della seconda edizione della Festa europea della musica.
È vero, si è tenuta al Mercato coperto, lontano dalle passeggiate e dai clamori della movida diurna, ma è stata felicemente frequentatissima, da quel nugolo di musicisti (oltre cento) che si sono esibiti, in sincronia, sui due palcoscenici allestiti all’interno dello spazio, posti uno di fronte all’altro: allo scadere dell’esibizione di un gruppo, dalla consolle, centrale, è scatto il via per dare inizio alla performance dei colleghi che stavano di fronte.
Uno dei vecchi che non poteva in alcun modo mancare, a questa manifestazione, è stato Luigi Tronci, Presidente della Ufip e dell’omonima fondazione di Pistoia di corso Gramsci, che ha brevemente raccontato, nella conferenza stampa pomeridiana tenutasi nella libreria dello spazio sottratto al commercio e reso all’allegria, la storia delle sue percussioni, del fior fiore dei maestri che ne sono testimoni mondiali on the road e di come la sua idea sia sistematicamente a disposizione di chi ne voglia far tesoro.

Al suo fianco, sul tavolo dei relatori, Gennaro Scarpato, batterista e percussionista napoletano che vive ad Altopascio, Presidente dell’associazione Hangar nonché direttore artistico dell’evento e Alessandra De Paola, in rappresentanza di un’altra associazione, In the name of love, fiera di esserci, ieri.
Le scalette degli orari delle esibizioni dei vari gruppi non sono state tassonomicamente rispettate, naturalmente, ma l’orgia musicale senza veti anagrafici ha avuto inizio alle 10, come da brochure, e si è conclusa, con la speranza e la certezza di rivedersi, nello stesso posto, alle stessa ora, il prossimo anno, per la terza edizione, poco dopo la mezzanotte, tra boccali (di plastica) di birra, hot-dog e la solita allegria che caratterizza e contamina certe reunion.
Musica per tutti i gusti, ovviamente, con una predilezione per quella ritmica animata dalle percussioni, una sorta di ostracismo da parte di Gennaro Scarpato che è stata benevolmente accolta e condivisa tanto dai musicisti che ci sono esibiti, quanto dal pubblico che durante la lunghissima giornata di esibizioni non è voluta mancare all’appuntamento.

Una giornata per stare tutti insieme, sotto la benedizione della musica dal vivo, che resta la punta di diamante di un meccanismo, quello sonoro, che senza l’espressione diretta rischia davvero di essere soltanto un’arma in più in mano del mercato che si muove e si regola azionando altri e misconosciuti meccanismi. Dalle 10 alle 12:30 il primo step di artisti, una no-stop senza alcun criterio strumentale che si è fermata per il primo aperitivo e la pausa-pranzo, quella assicurata dal cibo di strada portando in comunione al Mercato coperto dall’associazione Aristopolis.
Le dimostrazioni e le jam sono riprese alle 14, fino alle 20, con la parentesi della conferenza stampa che si è comunque consumata mentre su uno dei due palcoscenici erano in funzione gli Allumax.it, gruppo di jazz e fusion che ha avuto l’onere di esibirsi con gli addetti ai lavori riuniti nelle stanze dei bottoni. Alle 20, pausa-cena, con analoghi ingredienti utilizzati per quella del pranzo e poi, l’ultimo rush, fino alla mezzanotte, con la Triad vibration.
Il risultato? Nullo, per i crismi di valutazione imperanti: magnifico, per quello che riguarda i coefficienti morali e umorali, che non fanno borsa, ma aiutano a vivere. Meglio.