«FESTE PD, MA QUALE DEMOCRATICITÀ?»

Maria Elena Boschi
Maria Elena Boschi

PISTOIA. Ho letto su La Nazione le dichiarazioni della ministra Boschi riguardo ad alcune persone che la contestavano sulla faccenda di Banca Etruria.

Lei avrebbe risposto che, se non ci fossero le feste dell’Unità dove poter intervenire (infatti li hanno fatti allontanare dalle forze dell’ordine), loro non avrebbero saputo dove andare.

Quindi devo pensare che non esiste dialogo alcuno con il Pd, se non attraverso luoghi dove, i dirigenti, o come in questo caso il ministro, non possono sottrarsi al confronto con chi ha subito danni o quant’altro non in linea con i loro intendimenti.

Detto questo: si può dire veramente che le feste dell’Unità sono il solo posto dove si può fare una festa “democratica” anche perché l’uso dei circoli Arci è solo a loro appannaggio, in quanto vietano alle altre forze politiche di farne uso: e sì che non dovrebbe essere così in quanto Arci significa “Associazione Ricreativa Culturale Italiana”, cioè non circolo del Pd come tante volte sento sottolineare dai giornali o dalle televisioni.

E i loro bilanci in parte gravano sulla cittadinanza tutta, non solo quella della Boschi & Company. Di quanto affermo sono sicuro in quanto, come coordinatore eventi del M5S di Pistoia, in questi anni, abbiamo richiesto più volte gli spazi dei circoli per le nostre manifestazioni, pagando ovviamente. Ma ci sono sempre stati negati dicendo che loro non accettano manifestazioni politiche di nessun genere all’interno del circolo.

Chi non ci crede venga con me a farsi un giro per vedere se dico una castroneria… da Ponte alle Tavole a Santomato etc. etc.: un bel no in faccia non ce l’hanno mai negato, fatta eccezione per il circolo di Bonelle che, in forte crisi economica, a suo malincuore, solo per questo, ci ha accettato diverse volte, con disagio evidente dei soci abituali che gli hanno fatto pensare che il circolo è proprietà del Pd.

Infatti, dopo le nostre apparizioni in Bonelle, questo è diventato segreteria provinciale del Partito Democratico.

Tirate voi le conclusioni: fate una riflessione sulla democraticità delle feste dell’Unità.

Luca Giardina

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2 thoughts on “«FESTE PD, MA QUALE DEMOCRATICITÀ?»

  1. Intanto, mi mordo quasi le mani per non essere andato a Santomato domenica sera. Mi sarei senz’altro divertito a vedere e sentire la Maria Elena contestata.
    Per il resto, rimango esterrefatto per una frase che Luca Giardina riporta, così, con naturalezza, quasi senza accorgersi della enorme menzogna che contiene. Come sarebbe a dire: “Non si accettano manifestazioni politiche di alcun genere all’interno del circolo?” Come se manifestazioni indiscutibilmente politiche, ma allineate in un certo senso, non se ne fossero mai fatte. Se il sig. Giardina ci sta attento, ne potrà presto trovare quante ne vuole, e così sputtanare a dovere chi gli ha raccontato certe panzane. Ad es, voglio vedere se, all’avvicinarsi del referendum, i circoli ARCI non ospiteranno ad es manifestazioni per il SI. E se qualcuno dirà che quella non è politica, sarà il caso di chiedere, allora che cosa è.
    Piero Giovannelli

  2. …e le diro’, attento commentatore, che amici vicini di Santomato spergiurano che il momento di massima espressivita’ (politica, culturale, sociale, solidale, sodale) di tutta la congrega ARCIRENZIANSANTOMATESE esplode ogni qual volta l’economo della “Festa dell’Unita”, con squillar di sirene come se bruciasse la Chiesa, avverte la sonnacchiosa, sedata, comunita’ del borgo sulla progressivita’ degli incassi della “festa”.
    Come cantava De Andre’ “..storia diversa, per gente normale, storia comune, per gente speciale..”

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