VERNIO. Si è ben conclusa anche quest’anno a Vernio l’antica fiera di San Giuseppe.
Un annuale appuntamento del paese della montagna pratese che, insieme agli altri comuni della Valbisenzio rinnovano una antica tradizione legata agli animali e ai prodotti tipici di una valle ricca di cultura, culinaria e non solo.
Il ricco programma, iniziato il 23 marzo, tra mostre fotografiche e convegni dedicati ai temi dell’agricoltura e della zootecnia è terminato ieri domenica 24 con la tradizionale fiera del bestiame.
Un appuntamento divenuto ormai imperdibile per grandi e per piccini.
Partendo da Mercatale, zona stazione dei treni, abbiamo ammirato animali come la mucca della Calvana, la famosa Calvanina, la Pisana, la Garfagnina, le imponenti Maremmane o le familiari Limousine, tanto per citare le razze più famose.
“La fiera offre spazio a 130 espositori, che animeranno le vie di Vernio da Mercatale a San Quirico con prodotti tipici toscani e anche fuori regione” hanno annunciato gli organizzatori e così è stato: oltre che dal vicino Mugello e dal Casentino, espositori dall’Emilia e anche dalle lontane Sardegna e Calabria.
Una festa a misura di famiglia, insomma. Con spettacoli equestri al campo sportivo di Serilli, dove i più piccoli hanno potuto fare il battesimo della sella sopra un bel ciuchino, mentre gli adulti erano impegnati a terminare un panino con la porchetta sorseggiando una delle tante birre artigianali.
Questa antica manifestazione della primavera Valbisentina oltre a vantare una lunga tradizione è ormai diventata uno degli appuntamenti più importanti della zootecnia in Toscana e forse anche in Italia.
Sicuramente per noi è un balsamo di dolcezza e malinconia: per i prodotti di una qualità sublime e per quel mondo perduto che ahimè possiamo rivivere solo nei ricordi dei nostri nonni.
[Massimiliano Barni – lettore]