finanziamenti revocati. “ACCUSE ASSOLUTAMENTE INFONDATE”

Daniela Belliti,

PISTOIA. Con un nuovo intervento l’ex vicesindaco di Pistoia Daniela Belliti ricostruisce la vicenda del mancato rinnovo dei finanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio. 

Ancora in relazione alle presunte revoche dei finanziamenti di Girandola e Palazzo Fabroni, abbiamo compiuto gli approfondimenti necessari e acquisiti tutti gli elementi utili.

Su ciascuno di questi atti e documenti, torneremo a parlare, dandone pubblicamente conto e avendone tratto tutte le conseguenze.

Intanto siamo a confermare l’assoluta infondatezza delle accuse del Sindaco lanciate improvvidamente verso la precedente amministrazione, in particolare verso l’ex Sindaco e la ex Vice Sindaco.

Ci limitiamo per ora all’essenziale.

1. Alla prima lettera di sollecito della Fondazione Cassa di Risparmio su entrambi i progetti del 21 novembre 2014, il Comune di Pistoia aveva debitamente e diffusamente risposto in data 30 dicembre 2014.

2. La seconda lettera della Fondazione del 23 gennaio 2015 si fondava pertanto, all’evidenza, sull’erroneo presupposto di una mancata risposta alla prima, che aveva invece avuto puntuale riscontro il 30 dicembre.

3. La seconda lettera della Fondazione non costituisce quindi e neppure può essere intesa come comunicazione di revoca del contributo, in primo luogo perché superata dalla risposta data il mese prima dal Comune; in secondo luogo perché nel bilancio 2015 della stessa Fondazione le risorse erano state confermate. Per accertare che di questo si tratti, sarebbe peraltro bastato interpellare l’autore di quella lettera, il Prof. Ivano Paci.

4. Conseguentemente, e correttamente, nessuno tra i soggetti competenti del Comune ha interpretato quella lettera come revoca: non solo e non tanto gli organi politici, quanto il dirigente ai Lavori Pubblici, che ha avviato le procedure, e il dirigente del Servizio Finanziario che ha confermato le risorse a bilancio nel 2015 e negli esercizi successivi fino al 2018, autorizzando gli impegni di spesa per la gara.

5. La gara, l’aggiudicazione dei lavori e i lavori della Girandola sono stati eseguiti quando i soldi erano appostati nel bilancio sia del Comune sia della Fondazione Cassa di Risparmio, durante il 2015 e il dicembre 2016 (si vedano i numerosi comunicati stampa del Comune di Pistoia che davano conto dell’andamento dei lavori, alcuni dei quali addirittura posteriori al dicembre 2016, e come già detto mai smentiti dalla Fondazione).

Daniela Belliti e Samuele Bertinelli

6. La decisione, quindi, di stralciare le risorse in sede di bilancio consuntivo nel dicembre 2016 può essere stata presa dalla Fondazione, che aveva nel frattempo rinnovato gli organi, soltanto come mera operazione contabile, senza alcuna ulteriore verifica; producendosi così un ingiustificato disallineamento tra il lavoro dell’amministrazione comunale, che continuava legittimamente a fare affidamento su quelle risorse, e il comportamento unilaterale della Fondazione.

7. Comunque sia, tale operazione di natura meramente contabile non può in alcun modo essere considerata una revoca, non solo per i fatti già richiamati, ma soprattutto perché mancante della formale deliberazione, preventiva e motivata, del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, come previsto dall’art. 7.8 del Regolamento per gli interventi istituzionali della Fondazione medesima.

8. Per di più nemmeno il mero atto contabile è stato mai in alcuna forma comunicato all’amministrazione comunale.

9. Tale evidente spiacevole circostanza può a questo punto essere risolta tra il Comune e la Fondazione con la conferma del contributo, che è dovuto per le suddette ragioni. E ciò riguarda la Girandola, i cui lavori sono conclusi, ma anche il Palazzo Fabroni, oggetto di un accordo di programma con la Regione Toscana e finanziato anche con risorse europee, all’interno del progetto di Pistoia Capitale della Cultura.

10. Occorre pertanto che il Comune faccia ciò che non ha fatto fin qui: richiedere, come può e deve (pena, in questo caso davvero, incorrere in un danno erariale) la conferma delle somme attribuitegli, per due opere di indubbia utilità per l’intera comunità pistoiese.

11. Da ciò deriva come il Sindaco, anziché imbastire infondate e pretestuose polemiche, sia chiamato semplicemente a svolgere la propria funzione risolvendo la questione per la via che le cose stesse indicano.

12. Va da sé che, per quanto riguarda le affermazioni menzognere e calunniose, da chiunque fatte, a partire dal Sindaco, se non adeguatamente ritrattate, dovranno essere discusse dagli avvocati nelle sedi appropriate”.

[belliti —pd pistoia]

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