FIRENZE. Ha quarantatre anni il primo paziente che soffre di insufficienza renale cronica e da ieri, 16 gennaio, potrà seguire nella propria abitazione il trattamento dialitico.
Dovrà farlo cinque volte a settimana ma, la differenza sostanziale, e che la terapia potrà essere svolta nella sua casa, sul divano, dopo cena, magari davanti alla Tv, con accanto la moglie, anche lei quasi quarantenne e i due figli.
Non sarà più necessario andare direttamente al centro dialitico del Santa Maria Annunziata, dove da ormai vent’anni il giovane paziente, si recava tre volte a settimana trascurando così gli impegni di lavoro e quelli di padre e marito.
Ieri, nel day service dell’ospedale Santa Maria Annunziata il paziente e sua moglie sono stati addestrati dai medici e dagli infermieri ad utilizzare l’apparecchiatura automatizzata, messa a disposizione per la dialisi domiciliare che ha praticamente le stesse caratteristiche di quella ospedaliera.
È il primo paziente ad effettuare un trattamento di emodialisi di questo tipo, alternativo anche alla dialisi peritoneale, che apre nuove prospettive, sociali e riabilitative, per tanti pazienti cronici, in particolare per i più giovani e anche professionalmente attivi come nel caso specifico.
“L’emodialisi domiciliare – ha evidenziato il direttore del dipartimento specialistiche mediche dottor Giancarlo Landini – è un altro intervento di eccellenza che la Azienda Usl Toscana Centro sta mettendo in atto. Anche le dialisi di Prato e Pistoia si stanno attrezzando in tal senso dato che le competenze e le tecnologie necessarie sono presenti in tutto il territorio aziendale. Il dipartimento di Medicina vuole sviluppare questo tipo di trattamento che gestisce in sicurezza a domicilio pazienti che prima dovevano recarsi in ospedale con miglioramento della qualità di vita del paziente e costi contenuti dato l’alto impegno tecnologico che la metodica richiede”.
Attualmente sono 85 i pazienti che svolgono il trattamento dialitico nel centro dell’OSMA; 55 nei centri tra l’ospedale di Figline e quello di Borgo San Lorenzo e sono in totale 40 coloro che sono in dialisi peritoneale. L’intera struttura è diretta dal dottor Pietro Claudio Dattolo il quale ha evidenziato che grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più sicure ed affidabili questo genere di trattamenti si sta progressivamente sviluppando con risultati molto confortanti e postivi per i pazienti”.
L’addestramento per il trattamento emodialitico domiciliare è condotto in particolare dal personale infermieristico.
“La moglie svolgerà il ruolo di caregiver e assisterà il marito durante il trattamento a casa, che avrà un durata di circa due o tre ore ed inoltre – spiega il coordinatore infermieristico David Caiani – per qualsiasi problema sarà possibile il collegamento telefonico con il nostro centro 24 ore su 24”.
“Il nostro Centro – ha aggiunto il dottor Dattolo – in collaborazione con il personale del 118 garantirà ogni tipo di intervento sanitario nella maniera più tempestiva. Tra l’altro –ha annunciato il nefrologo – sono stati selezionati altri tre pazienti da avviare a questo trattamento al Santa Maria Annunziata e altrettanti nel centro dialitico dell’ospedale del Mugello, dove usufruiranno di tale metodica”
Il dottor Dattolo ha ringraziato tutti i collaboratori che hanno seguito con grande impegno l’intero percorso ed in particolare i dottori Giuseppe Ferro e Marco Lombardi oltre al coordinatore infermieristico Caiani, annunciando che è già è già stato presentato in Area Vasta centro un progetto di “teledialisi”: il collegamento via webcam diretto con i centri dialisi sarà attivato sia per i pazienti in dialisi peritoneale che domiciliare.
[ponticelli – ausl toscana centro]