FIRENZE. “Il Presidente Rossi si impegni davvero per ridurre i danni dell’intramoenia, al di là degli annunci di sapore propagandistico sull’imminente proposta di legge di iniziativa popolare per la sua abolizione. La materia è di competenza statale, ci ha detto oggi l’Assessore Saccardi rispondendo alla nostra specifica interrogazione, noi rispondiamo che ci lavoreremo ma che in Toscana possiamo fare comunque molto, come ci hanno dimostrato altre Regioni” affermano Paolo Sarti e Tommaso Fattori (Si Toscana a Sinistra).
«L’intramoenia ha fallito, è stata da un lato fonte di disuguaglianze fra chi può e chi non può pagare, ed è stata incontrollata occasione di guadagno dall’altro. Ha fallito ma anche perché chi doveva governarla e monitorarla non c’è stato, e pensiamo ai mandati da Assessore alla Sanità dello stesso Presidente. Ora su Facebook ci dice: “… chi lavora nel pubblico non può aprire bottega in proprio”. A noi di sinistra ci ruba le parole di bocca!».
“Fin da subito la Toscana può fare molto, innanzitutto bloccare l’attività di intramoenia nei settori dove ci siano lunghe liste di attesa. Per ridurre queste liste non basta però snellire il centralino del Cup facendo fare ad altri le prenotazioni (vedi l’idea dell’Assessore Saccardi di spostare le prenotazioni di alcune malattie croniche sui medici di famiglia): troveremo il centralino meno occupato ma non le liste! Occorre invece un miglior utilizzo dei macchinari, impiego di maggior personale e incentivazione degli operatori coinvolti, oltre che una maggior appropriatezza delle prestazioni. Altre regioni lo hanno già fatto, perché la Toscana no?”.
[braccaloni – sì toscana a sinistra, regione toscana]