florovivaismo. IL WWF BACCHETTA BALDI E NICCOLAI: «SIATE RESPONSABILI»

PISTOIA. Sulla pagina facebook e sul sito del Comitato per il Wwf di Pistoia e Prato, è comparsa una nota in risposta ai recenti interventi sulla legge regionale 41/2012 in materia di florovivaismo. Ecco il testo:

Niccolai-Baldi
I Consiglieri Regionali Pd Baldi e Niccolai

Alcuni giorni fa abbiamo letto sulla stampa locale che i Consiglieri Regionali Baldi e Niccolai hanno presentato una mozione con la quale invitano la Giunta Regionale a dare attuazione, in particolare, all’art. 13 della legge regionale numero 41 del 2012. In ultima analisi chiedono di verificare la coerenza degli strumenti urbanistici degli enti locali con le finalità della legge medesima, in modo da evitare che i comuni inibiscano l’espansione delle imprese floro-vivaistiche.

La nostra Associazione ha affermato da tempo, in tutte le sedi, che il territorio vocato al vivaismo nel comune di Pistoia e nei comuni limitrofi ha ormai raggiunto la saturazione. Pertanto non ha mai espresso plausi per la Legge 41, poiché la diffusione territoriale di tale attività avrebbe significato impianti di vasetteria o in piena terra nelle aree collinari e pedemontane e nelle aree agricole prospicienti il Padule di Fucecchio.

Questo al fine di proteggere dall’utilizzo di prodotti fitosanitari, oltre la salute degli abitanti, il peculiare paesaggio e le sorgenti di acqua delle nostre colline ed un patrimonio ambientale come l’area palustre di Fucecchio, dichiarata zona umida di importanza internazionale in base alla Convnzione di Ramsar.

Da sempre troppo poco si è discusso della questione florovivaismo, sia perché è il settore che rappresenta la principale fonte di reddito dell’area pistoiese, sia perché mancano, o non sono divulgati integralmente, dati tecnici e scientifici che permettano di inquadrare il fenomeno, oltre che dal punto di vista economico, anche da quello ambientale e sanitario.

Paolieri, Sessa e Palandri
Paolo Paolieri, Antonio Sessa e Pier Luigi Palandri (Wwf)

Sono ormai ricorrenti i casi in cui associazioni e cittadini inviano esposti all’amministrazione comunale o si presentano al pronto soccorso dell’Ospedale per sintomi allergici da ricondurre alla irrorazione dei terreni con prodotti chimici. Allarmi per la salute pubblica e per l’ambiente sono venuti spesso anche da medici e organi preposti ai controlli.

La regione Toscana ha peraltro posto il divieto dell’utilizzo del diserbante “glifosate”, definito dall’Oms (organizzazione mondiale della sanità – n.d.r.) “probabile cancerogeno” nelle aree extra-agricole. La Regione ha però lasciato in sospeso la questione degli utilizzi in campo agricolo che invece, secondo il nostro parere, andrebbe disciplinata immediatamente anche il virtù di quel principio di precauzione sancito dal Consiglio di Stato con sentenza n. 4227 del 2013.

Ci corre infine l’obbligo far presente ai Consiglieri Regionali che il D.Lgs. 150/2012 (Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari) prevedeva, a partire dal primo gennaio 2014, che gli operatori agricoli attuassero nelle loro attività i principi della difesa integrata e che conseguentemente le Regioni mettessero in atto le azioni per l’applicazione di tale metodologia al fine di arrivare in un futuro non troppo lontano alla graduale diminuzione dell’uso della chimica in agricoltura.

Ebbene, poiché ad oggi non ci risulta che nessun atto formale in tal senso sia stato deliberato dalla Regione Toscana, sarebbe opportuno che qualche Consigliere Regionale interrogasse sul punto la Giunta al fine di conoscere lo stato di avanzamento di questo importante procedimento normativo.

Comitato per il Wwf di Pistoia e Prato

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