FONDAZIONE MAIC, UN ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE

Fratoni (PD): “Approfondire meglio sulle spese sostenute e poi si arrivi alla regolarizzazione dei rapporti con la Asl”

Maic 

PISTOIA. Sulla delicata situazione della Fondazione Maic, e sulle criticità emerse nelle ultime ore, è stato presentato dalla Consigliera regionale del Partito Democratico, e membro della Terza commissione Sanità, Federica Fratoni un ordine del giorno del gruppo Pd che vede lei come prima firmataria all’interno del dibattito in aula di questi giorni sul Bilancio.
Fratoni ha ricordato che la Maic, ente senza scopo di lucro accreditato presso la Regione Toscana per l’erogazione di prestazioni riabilitative in regime di convenzione, rappresenta un punto di riferimento storico e fondamentale nell’ambito dei servizi socio sanitari del territorio pistoiese. Un prezioso pilastro per il costante impegno nel sostenere le persone con disabilità, un tassello imprescindibile per la nostra comunità.
«Sono emerse le rilevanti difficoltà economiche – ha aggiunto Fratoni – per fronteggiare i maggiori oneri sostenuti dalla Fondazione, in particolare nella gestione della residenzialità ed in merito ai ristori Covid: da qui si apprende della recente richiesta di cassa integrazione per 130 dipendenti».
Alla luce del preoccupante quadro presentato risulta necessario, sempre secondo Fratoni, un ulteriore approfondimento in merito alle maggiori spese sostenute, in particolare dai centri diurni per disabili durante la pandemia, al fine di predisporre un intervento analogo per questi operatori.
«Il documento portato in aula – conclude la consigliera – impegna la Giunta sia ad attivarsi per una ricognizione puntuale sui maggiori costi sostenuti per voci di spesa Covid dai centri diurni per disabili, i quali hanno continuato ad erogare le prestazioni anche presso il domicilio dei propri assistiti, sia per valutare con urgenza la predisposizione di un ulteriore intervento di sostegno economico al fine di garantire la continuità delle attività erogate.
Auspico che anche nei rapporti convenzionali con l’azienda sanitaria si giunga a una regolazione dei rapporti che renda pienamente sostenibile l’attività svolta e la possibilità di ampliare la gamma dei servizi resi sul territorio»

[federica fratoni]

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