FONDAZIONE MARINO MARINI, MODIFICA STATUTO: TAGLIATE FUORI SOPRINTENDENZA E INTESA SANPAOLO

Il sindaco Tomasi: “Atto grave e totale mancanza di collaborazione della fondazione verso la nostra città”

Il museo Marini a Firenze

PISTOIA. «La Fondazione Marino Marini ha modificato il suo statuto dimostrando una totale mancanza di collaborazione verso la città di Pistoia, i membri pistoiesi del Consiglio di amministrazione e la Soprintendenza. Con questa modifica, che segna il passaggio della Fondazione ad Ente del Terzo settore, e la conseguente nuova denominazione di Fondazione Marino Marini – ETS, sono stati tagliati fuori dal Cda due membri fondamentali: il soprintendente e il rappresentante dell’Istituto bancario Intesa Sanpaolo, espressione del nostro territorio; entrambi erano rientrati all’interno del Cda per disposizione prefettizia.

Un componente, secondo lo statuto modificato, dovrà essere nominato dal Consiglio comunale di Pistoia e scelto tra i cittadini pistoiesi che si siano distinti in Italia e nel mondo per competenza, impegno e valore nel mondo dell’arte. Si tratta del ruolo che finora ho ricoperto io. I quattro componenti nominati dal Comitato dei Garanti inoltre, in base alla modifica, sono designati a vita. Per noi si tratta di un atto molto grave».

Lo rende noto il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, dopo aver chiesto e ricevuto copia dello statuto modificato durante l’ultimo Cda della Fondazione, che per le modalità di convocazione e di svolgimento è stato fin da subito contestato dai tre membri di “parte pubblica” del Consiglio, ovvero sindaco, soprintendente e esponente dell’Istituto bancario.

La Fondazione Marino Marini ha infatti modificato il suo statuto durante una riunione del Cda convocata in tempi strettissimi e senza aver mai fornito ai consiglieri espressione del Comune di Pistoia, della Soprintendenza e dell’istituto bancario Intesa Sanpaolo, alcun documento, nonostante le richieste.

I tre consiglieri, dopo aver ricevuto la convocazione del Consiglio — arrivata solo pochi giorni prima dell’assemblea — hanno più volte chiesto al presidente Carlo Carnacini, visto il poco preavviso, di individuare una nuova data e soprattutto hanno chiesto di fornire la documentazione necessaria all’espressione di un voto consapevole: una mancanza che è stata determinante nella decisione dei tre di non prendere parte al Cda.

Museo Marino Marini a Pistoia

La modifica allo statuto non solo introduce delle differenze sostanziali ma, prima di tutto, segna una difformità rispetto all’atto testamentario e alle volontà di Mercedes Pedrazzini che sono alla base della nascita della Fondazione stessa.

«È questo uno degli elementi più gravi. Il Comune di Pistoia –sottolinea il sindaco Alessandro Tomasi – ha investito risorse per la progettazione degli interventi necessari alla presentazione della Scia antincendio del Palazzo del Tau. Ha ricevuto il parere positivo dei Vigili del Fuoco ed è pronto a farsi carico di tutti i lavori necessari alla riapertura e anche delle spese di guardiania.

Noi siamo in prima linea per riaprire il Museo del Maestro e già da tempo stiamo portando avanti un confronto con la Fondazione che ha come fulcro proprio l’impegno dell’Amministrazione a farsi carico della gestione del museo per poterlo restituire alla città, ai visitatori e alle scuole del territorio che lì svolgevano diverse attività. Il Comune, lo voglio sottolineare, sta facendo tutto ciò che è necessario alla riapertura del Museo impegnandosi non solo con i 269mila euro di lavori che abbiamo in ponte ma anche con la gestione degli spazi.

Proprio alla luce di tutto questo, ciò che la Fondazione ha fatto durante l’ultimo Cda è una mancanza di rispetto per la nostra città. Con la qualifica di Ente del Terzo settore – precisa infine il sindaco – di fatto la Fondazione passa dal controllo della Prefettura a quello della Regione.

Intraprenderemo ogni azione a tutela del nostro operato e delle volontà su cui si fonda la Fondazione pistoiese».

[comune di pistoia]

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