fondazione tronci. ANCORA UNA SERATA A TUTTO SWING

Bob Jay and ABC swing

PISTOIA. Ancora grande Jazz alla Fondazione Luigi Tronci nella tredicesima serata del Festival organizzato dall’associazione Culturidea come elemento qualificante della mostra Believing in Soul Power dedicata al Sweet Soul Porretta.

Ad esibirsi i fantasmagorici Bob Jay & ABC Swing Band — Roberto Uggiosi : voce & chitarra; Emiliano Tozzi: sax; Nicola Cellai: tromba; Davide Biagini: piano; Leonardo Tozzi: contrabbasso; Gabriele Gai: batteria.

Una band che ha già calcato il palco di corso Gramsci 37 e torna più che volentieri in quella piccola nicchia della musica che è la Fondazione Luigi Tronci.

Il concerto sarà come sempre di giovedì. Precisamente il roboante swing del gruppo capitanato dall’estroso Roberto Uggiosi si innalzerà giovedì 31 maggio a partire dalle 21.30.

Quale modo migliore per chiudere un mese ricco di successi e di fascinosi ritmi se non con uno spettacolo che richiama alla memoria le migliori tradizioni statunitensi ed italofone di cantato vellutato e travolgenti ballabili?

Bob Jay e Emiliano Tozzi

Così la scelta è caduta sulla ABC Swing band che è da sola garanzia di coniugare perfettamente l’accattivante rincorrersi di note conosciute esattamente come quello di fornire una loro versione ironica, personale, quanto rispettosa.

Con il groove di Daniele Biagini, Nicola Cellai, Gabriele Gai, Emiliano e Leonardo Tozzi, la voce di Bob Jay è come se si attivasse una macchina del tempo e si tornasse all’immediato dopo guerra.

Nell’immediato dopoguerra, la canzone italiana sembrò travolta dall’invasione della musica e dei balli americani, portati dalle truppe d’occupazione: lo swing, il jazz e il nuovissimo boogie woogie, ma si dovette aspettare la fine degli anni ’50 per vedere queste melodie scalare le classifiche.

Nel 1958 Renato Carosone allestì un sestetto che nel 1955 inaugurò La Bussola in Versilia (per molti anni il locale notturno più alla moda).

Con uno stile originalissimo, Carosone innestava le novità musicali americane sulla tradizione napoletana partenopea, spettacolarizzava le performances e impregnava di ironia le canzoni, alcune delle quali divennero celebri nel mondo: Tu vuo’ fa’ l’americano (1957), Torero, ‘O sarracino.

Interpreti della canzone da night, ma in versione confidenziale (crooning), furono anche Fred Buscaglione (con il suo look da duro alla Clark Gable e con canzoni da bulli e pupe come Che bambola, Eri piccola così) e Nicola Arigliano (Amorevole, Carina, I sing ammore).

Non bisogna qui dimenticare la validissima orchestra di Marino Marini con la sua versione rumba di Parlami d’amore Mariù, come di una voce influente come quella di Ermenegildo Carosio.

Così chi desidera fare un salto indietro nel tempo, rivivere quei momenti in cui il Belpaese era lanciato in un’estasi di felicità e benessere, giovedì 31 maggio alle 21.30 corra in corso Gramsci 37.

[culturidea]

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