MONTAGNA. Lo scorso giovedì 21 luglio si è riunito A San Marcello il consiglio dell’Unione Comuni Montani Appenino Pistoiese, con all’ordine del giorno la funzione della forestazione.
FORESTAZIONE
Per mesi i Sindaci hanno suonato la grancassa mediatica facendo credere di aver riportato sui monti l’importante funzione della forestazione, per anni motore trainante dell’ecosistema, mandato al macero, della ex-Comunità Montana.
Sul finire del 2015, l’Unione non essendo in grado di gestire la funzione, sottoscrisse una convenzione con la Provincia di Pistoia per affidargliene la gestione. L’atto venne approvato dal consiglio dell’Unione il 17 dicembre 2015.
La versione originaria, redatta dalla maggioranza, prevedeva l’affidamento alla Provincia di Pistoia almeno fino al 31 dicembre 2016 con la possibilità di rinnovo.
Come opposizioni emendammo il temine proponendo, come data ultima e senza possibilità di rinnovo il 31 luglio 2016, con il chiaro obbiettivo di spronare la maggioranza a darsi da fare per organizzare la gestione del territorio.
Nell’urgenza di approvare il dispositivo e non avendo i numeri per forzare una decisione autonoma, la maggioranza buttò giù l’amara medicina.
I mesi sono però passati invano e con la scadenza ormai imminente urge una soluzione per salvare capra, cavoli ma soprattutto, l’immagine.
Il messaggio veicolato è trionfalistico e dal 1° di agosto, ci raccontano, sarà finalmente l’Unione a gestire la forestazione. Ma come verrà gestita?
Iniziamo col dire che la gestione amministrativa rimarrà alla “sgangherata” Provincia di Pistoia, così ridotta da una riforma fatta da un non-eletto, Graziano Delrio, nominato ministro da un personaggio che, all’indomani del “mai al governo senza il consenso popolare” si ritrovò a Palazzo Chigi. Anche lui scelto.
Saranno però loro a gestire e decidere i lavori da fare e l’erba della montagna ovunque rigogliosa sarà finalmente tagliata. Questa è la solita demagogia “sinistrorsa”, la realtà dei fatti è ben diversa.
L’Unione dei Comuni ha infatti stipulato fino al 31 dicembre 2016 due convenzioni da 100 e 300 mila euro con cui “presterà” i dipendenti, che dovrebbero lavorare sul territorio, all’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio e al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.
E questa la chiamate “gestione” della forestazione? Se non fosse una cosa drammaticamente seria e importante per la montagna, ci sarebbe da schiantare dalle risate.
No, signori Sindaci del Pd, questa non è la gestione della forestazione, questa è la gestione di un’agenzia interinale di lavoro, con i dipendenti che, invece di lavorare in Montagna, andranno a lavorare nelle valli.
L’unica cosa positiva è che a queste persone verrà garantito quantomeno lo stipendio fino alla fine dell’anno. Ma chi penserà al territorio? Taglierete voi l’erba? O chiederete alle associazione e al volontariato di adottare la Montagna? Se così è e dovrà essere: ma per cosa paghiamo le tasse?
Ricapitolando:
- la gestione amministrativa rimarrà a Pistoia
- la gestione formale sarà in Montagna
- ma i dipendenti andranno a lavorare alle dipendenze di altri due enti
- poi, dal 1° gennaio 2017, tutto potrebbe tornare alla Regione
Vista l’attinenza con l’argomento forestazione, abbiamo chiesto ragguagli in merito al destino dell’ingente patrimonio della Comunità Montana (14 milioni di euro) e dei Bim, i sovracanoni idrici che i gestori delle centrali idroelettriche devono corrispondere alla collettività per l’utilizzo di un bene pubblico, l’acqua, per trarne profitto.
BENI EX-COMUNITÀ MONTANA
La richiesta di chiarimenti sul destino dell’ingente patrimonio della ex-Cm era giunta ai Sindaci sia dalla società civile sia da alcune forze politiche.
Su questo punto la maggioranza è stata estremamente chiara e non transige… dal fare un bel “tavolo”, di chiacchere, in cui verranno buttate giù le linee programmatiche per una condivisione ampia e partecipata delle risorse un tempo afferite alla Comunità Montana.
È quindi chiaro che l’unica cosa chiara è che non c’è niente di chiaro, però hanno fatto un bel discorso.
Il Vicepresidente dell’Unione ha orgogliosamente aggiunto che “Villa Vittoria” è stata assegnata all’Unione.
Già, Villa Vittoria, ma cosa ormai ha di vittorioso questa villa, ridotta, dopo vent’anni di “amorevoli cure” della politica montana, a uno scheletro? Unica certezza è che i cannoni della ex-Cm continueranno a sparare gratis la neve in alta montagna.
BIM
Quante volte abbiamo sentito dire “non ci sono risorse” dai “Commissari volontari” dei comuni ogni qualvolta si apprestavano ad adottare provvedimenti di aumento e anticipo di tasse o per giustificare i tagli ai servizi?
In una delle ultime determine della disciolta Comunità Montana venivano accertati crediti per 1 milione e 600 mila euro di Bim, mai riscossi dal lontano 2007.
I Bim, i cui beneficiari ultimi sono i Comuni, seguono un principio logico: le risorse provengono dal territorio (sfruttamento dell’acqua da parte di imprese private) e devono essere impiegate per il territorio e la sua salvaguardia.
L’erogazione è quindi vincolata alla presentazione, da parte dei comuni, di specifici progetti, atti ad esempio e rimanendo sul semplice, a tappare buche e rifare staccionate.
La musica suonata dai “rinnovatori” non è però diversa dai predecessori e i fondi rimangono tuttora inutilizzati nelle casse prosciugate della Provincia di Pistoia, ente subentrato, nella riscossione dei Bim, alla ex-Cm.
Poco importa se vengono riscossi tanto non c’è nessuno, da 10 anni a questa parte, che intende impiegarli.
La domanda è comunque d’obbligo: La Provincia di Pistoia li riscuote? E se sì, come sono impiegati?
Forestazione, patrimonio della ex-Comunità Montana, sovracanoni idrici, in montagna le risorse ci sono, evidentemente manca qualcos’altro.
Marco Ferrari
Consigliere di minoranza
Unione Comuni Appennino Pistoiese
Scarica: Comunicato stampa forestazione
Dai e ridai alla fine quel poco che c’era in montagna -distrutto in gran parte dai rappresentanti locali del Partito Dominante – è ulteriormente fatto oggetto di ulteriore trasferimento da parte dell’attuale Granduca e dei suoi vassalli.
Questi ultimi – che pure hanno propugnato la sussidarietà- ci hanno portato via l’Ospedale di San Marcello; ora le grandi foreste demaniali gestite nel miglior modo possibile dal Corpo Forestale dello Stato sono in stato di progressivo abbandono e, prive di una direzione capace, non assolvono come dovrebbero a quei compiti di tutela del territorio; è scomparsa l’assistenza e la informazione turistica che dopo averla messa nelle mani rapaci della Provincia ora è affidata sciaguratamente al Comune capoluogo di Provincia.
La Provincia – Ente ectoplasma che si vuol far vivere anche da morto- non ha versato e non versa ai comuni montani 1.600.000 di proventi BIM e riserva pervicacemente ed esclusivamente la sua attività al pagamento di prebende e stipendi; nell’organizzazione di suonate sui crinali e le vette montane affidate in genere agli “amici degli amici”.
E così il territorio montano- in cui a vivere sono le sole pelose attività del “benefattore Manes” – ogni giorno sprofonda di più. PARCE SEPULTO
continua a sprofondare